16 Marzo 2003 – A quindici anni dall’omicidio di Dax e dal massacro dell’Ospedale San Paolo

Quindici anni dall’omicidio di Dax e dal massacro dell’Ospedale San Paolo

Domani alle 20,30 in Via Brioschi iniziativa per ricordare l’omicidio fascista di Davide “Dax” Cesare.

Il 16 Marzo 2018 saranno quindici anni esatti dall’omicidio di Dax e dal massacro dell’Ospedale San Paolo.

Quella sera di una domenica di Marzo, nel quartiere Ticinese e più precisamente al Tipotà, un gruppo di antifascisti incrocia i Morbi, una famiglia nota in zona per le sue simpatie di destra estrema. Sono il padre e i due figli. Subito compaiono i coltelli. Rimangono a terra feriti gravemente Dax e Alex, in modo più leggero Fabio.

Sul posto interviene subito una quantità spropositata di Forze dell’Ordine con l’arrivo addirittura di una camionetta del Reparto Mobile. I soccorsi invece, sembrano essere più lenti rispetto agli uomini in divisa. La condizioni di Dax appaiono subito gravissime e mentre Dax viene trasportato al San Paolo e Alex al Policlinico, sul posto iniziano ad arrivare i primi antifascisti allertati dal tam-tam telefonico.

I primi che arrivano al San Paolo per avere notizie sulle condizioni di Dax vengono accolti nuovamente da una sgradevole sorpresa: tante, troppe divise. La tanto temuta notizia esplode come una bomba nel Pronto Soccorso: Davide non ce l’ha fatta. A fronte della disperazione di compagni e amici di Dax si assiste all’arroganza delle Forze dell’Ordine. Frasi insultanti e arroganti al posto sbagliato nel momento sbagliato. La tensione si alza subito e in brevissimo parte una caccia all’uomo dai contorni inimmaginabili. Carabinieri, poliziotti e celerini caricano sia dentro che fuori dall’ospedale travolgendo con ferocia inaudita tutti quelli che si trovano di fronte. Tra le armi improprie utilizzate per pestare le “zecche di merda” estensibili in acciaio e mazze da baseball… I feriti, anche in maniera grave, dagli uomini in divisa sono tantissimi: chi con la testa aperta, chi col naso distrutto, chi con lo zigomo sfondato, chi coi denti spaccati…la galleria degli orrori di quella notte è lunghissima. Peccato che Milano, con il suo continuo vivere di corsa, abbia cercato di rimuovere quella tragica notte che tanto ci insegna sul cosa sono capaci le strutture repressive dello Stato italiano (come se il G8 del resto non fosse bastato…).

I giorni successivi sono durissimi. Si arriva a sabato 22 Marzo con i funerali di Davide nella sua Rozzano. Funerali cui parteciperanno migliaia di persone. Così come migliaia di persone, circa 30.000, parteciperanno al corteo antifascista del pomeriggio partito da Piazza XXIV Maggio. Da quel 16 Marzo 2003 la figura di Davide, con lo striscione rosso col suo nome, continuerà ad essere ricordata in mille iniziative tra cui l’imponente corteo per il decennale della sua morte che vedrà sfilare a Milano più di 10.000 persone.

Quindici anni sono passati dall’omicidio di Dax e alcune delle intuizioni di quei giorni si sono dimostrate veritiere. Il mondo intero è percorso da un forte vento reazionario e xenofobo che immaginariamente unisce gli Stati Uniti di Trump agli ex-paesi del blocco sovietico come Ungheria e Polonia passando per l’Italia ed arrivando in Grecia. Gli effetti nefasti della globalizzazione neo-liberista e della più lunga crisi economica della storia del capitalismo hanno impoverito grandi fasce della popolazione dell’Occidente. La paura dell’immigrazione e l’isteria securitaria hanno fatto il resto. I gruppi neo-fascisti come Casa Pound, Forza Nuova e Lealtà Azione hanno aumentato la loro agibilità politica, ma il vero problema è il clima culturale del paese e l’opinione comune. La “nuova” Lega Nord traghettata da Salvini dal federalismo e secessionismo alle sponde del sovranismo e del nazionalismo intollerante è stata ed è capace di dettare l’agenda politica soffiando sulle paure degli italiani precarizzati e impoveriti. L’ex-partito di Bossi ha raggiunto, alle elezioni politiche, un impressionante 17%. Dopo Dax purtroppo, i fascisti hanno fatto altri morti. Morti queste, spesso derubricate a vicende minori e relegate alla cronaca locale. Ricordiamo Renato Biagietti ussico a coltellate a Focene nel 2006, Nicola Tommasoli pestato a morte a Verona nel 2008, Samb Modou e Diop Mor uccisi a colpi di pistola a Firenze nel 2011, Emmanuel Chidi Namdi pestato a morte a Fermo nel 2016 per arrivare fino ai giorni nostri con l’attacco a colpi d’arma da fuoco di Macerata a Febbraio.

In questo clima certamente difficile gli antifascisti hanno continuato a scendere in piazza ed organizzarsi con generosità, anche in quei territori ormai completamente abbandonati dallo Stato e da quella sinistra istituzionale uscita a dir poco malconcia dalle ultime elezioni del 4 Marzo.


Una serie di racconti e video per mantenere viva la memoria di quei giorni del 2003:

Scacciare le lacrime – la notte nera di Dax

Passando per Milano

Per Dax – il ricordo di Mirko Mazzali

Dax, il ricordo

Nel 2003 avevo 10 anni

Il giorno dopo

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