Decreto Sicurezza vol.2

Verso lo Stato di Polizia.

I brividi. Questa, la prima sensazione da cui si viene assaliti leggendo il testo del nuovo Decreto Sicurezza previsto dal Ministro dell’Interno Salvini non contento del testo repressivo già emanato l’anno scorso.

Un Salvini mai in visto così in difficoltà nell’ultimo anno tenta di rilanciare sul terreno a lui congeniale della legge e ordine.

Dicevamo delle difficoltà del capo leghista. Prima ha dovuto incassare la sconfitta sul caso Siri e poi è scivolato sull’affaire Altaforte, la casa editrice di CasaPound con cui ha ritenuto di pubblicare una sua (l’ennesima!) biografia. Pur avendo gridato alla censura e fatto vittimismo (del resto in Italia i lupi che si travestono da agnelli hanno sempre avuto un discreto successo) a molti non è sfuggito il fatto che il Ministro dell’Interno (colui che dovrebbe fare rispettare leggi e Costituzione) pubblichi per un editore che si dichiari apertamente fascista e con una fedina penale notevole. Poi è arrivata la notizia che dopo mesi di crescita inarrestabile la Lega ha iniziato a calare nei sondaggi.

Da qui le sparate sulla cannabis legale e quest’ultima mostruosità giuridica di cui parleremo a brevissimo.

Un Salvini che sta subendo la nuova verve aggressiva e polemica del Movimento 5 Stelle che dopo un anno di zerbinismo sembra aver cambiato strategia.

Il decreto dovrà essere discusso in Consiglio dei Ministri e potrebbero esserci fuoco e fiamme.

Ecco i principali punti:

Soccorso dei migranti

Gravi sanzioni per chi viola alcune delle Convenzioni internazionali (tema scivolosissimo) nell’atto di soccorrere dei migranti in mare con ammende dai 3.500 ai 5.500 per ogni straniero tratto in salvo. In aggiunta a ciò c’è la sospensione o la revoca della licenza rilasciata dalle autorità italiane legate ad attività e mezzo utilizzato per la navigazione. Come se non bastasse il Ministero dell’Interno potrà limitare e vietare il transito di navi nel mare territoriale.

Ordine pubblico

Qui si procede alla modifica dei già non teneri Decreto Regio (in piena era fascista) del 1931 e Legge Reale sull’ordine pubblico del 1975. C’è una modifica relativa all’articolo 18, quello relativo al preavviso da dare alle autorità di Pubblica Sicurezza di una riunione in luogo pubblico (presidi, cortei ecc. ecc.). Vengono aggravate le pene per chi viene accusato di aver violato il già citato articolo 18 (il famoso “mancato preavviso” o in gergo colloquiale “corteo non autorizzato”) se durante l’evento si verificano atti di danneggiamento o devastazione e saccheggio (un reato che già prevede una pena mostruosa) con la reclusione fino a un anno.

C’è poi una nuova trovata che serve a disinnescare ulteriormente il conflitto sociale. Riportiamo il testo per intero:

Questo vuol dire che, al di là dei singoli casi di resistenza e violenza a pubblico ufficiale per cui si verrà comunque perseguiti, anche il solo fatto di portare uno scudo in piazza a scopo difensivo sarà passibile di reclusione da uno a tre anni. Lo stesso per quelle che, durante i processi, vengono chiamate “le accensioni”.

Inutile dire che ipoteca pesantissima sia questa parte del Decreto alle mobilitazioni di piazza. Con queste modifiche tutta l’epopea bella e poetica dei Book Block non ci sarebbe stata.

Ben lungi dall’introdurre elementi identificativi per gli operatori delle Forze dell’Ordine impegnati in ordine pubblico Salvini trasforma quelle che, al momento sono contravvenzioni in delitti aumentando le sanzioni.

Questi gli elementi più significativi.

La libertà dei cittadini, i margini di agibilità politica e la stessa umanità diventano insomma terreno di scontro pre-elettorale in vista delle europee di fine maggio.

Staremo a vedere come si evolverà la vicenda.

Qui il Pdf della bozza completa

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