Strage di Crotone: tre ragioni per cui lo Stato italiano e le istituzioni europee sono i principali responsabili

La scorsa notte abbiamo assistito all’ennesima strage a qualche chilometro dalle nostre coste. Il tutto a pochi giorni dalla discussione in senato dell’ultimo decreto volto ad ostacolare e intimidire le ONG impegnate in operazioni di ricerca e soccorso. Parole di cordoglio quelle di Giorgia Meloni, che piange i morti e punta il dito su quelli che per lei sono i responsabili della strage: i trafficanti di esseri umani e chi ha voluto una immigrazione incontrollata.

Quello che dice è tutto falso, partiamo in ordine:

I responsabili delle stragi nel Mediterraneo non sono i cosiddetti scafisti, la responsabilità è solo ed esclusivamente delle istituzioni e delle autorità europee che impediscono alle persone di migrare legalmente. L’immigrazione irregolare è una conseguenza, chi interviene per facilitarla è un attore secondario, non un fattore scatenante. La costruzione mediatica del cosiddetto traffico di esseri umani è falsa, per l’ennesima viene tolto il protagonismo a chi decide di mettersi in movimento. Le migrazioni esistono perché delle persone per le più disparate ragioni decidono di spostarsi da un luogo ad un altro, la ricerca del cosiddetto pull factor tra le ONG o nei cosiddetti scafisti è una menzogna. Cosa ha portato ad ora la criminalizzazione i “trafficanti di esseri umani”? Quasi esclusivamente all’arresto di innocenti, quasi sempre migranti che durante la tratta in mare hanno avuto la responsabilità di controllare il motore della barca. Non di certo a mettere in ginocchio i clan libici, spesso e volentieri finanziati neanche troppo indirettamente dalle stesse autorità europee che sostengono di combatterli. Il fatto che ad esempio per Carola Rackete siano state (giustamente) riempite le piazze ma per centinaia di innocenti criminalizzati e reclusi con pene pesantissime e ingiustificabili oltre a fare poco si sappia quasi niente, e che rappresenti comunque elemento molto marginale per le agende dei movimenti, è uno spunto di riflessione che dovremmo iniziare a porci tutti più seriamente.

I responsabili delle stragi nel Mediterraneo sono le istituzioni europee e italiane che al posto che occuparsi di ricerca e soccorso sono impegnate principalmente in respingimenti e repressione del fenomeno migratorio. Se c’è stato bisogno negli scorsi anni della flotta civile, quindi delle ONG, è perché semplicemente né la guardia costiera italiana, né Frontex stanno facendo il loro lavoro. Con l’apparato tecnologico militare che ha a disposizione Frontex impedire i naufragi sarebbe davvero semplice, se ciò non accade è solo ed esclusivamente perché Frontex ha come unica priorità la repressione e non il soccorso in mare, e per questo andrebbe abolito.

La responsabilità politica delle stragi nel Mediterraneo è anche del governo di Giorgia Meloni e di quelli sia di destra che di sinistra che l’hanno preceduto. Perché è davvero assurdo leggere parole di cordoglio proprio nel momento in cui viene varato un nuovo decreto che ha come unica funzione di ostacolare e intimidire il soccorso in mare, mentre la Geo Barents di Medici Senza Frontiere viene posta sotto sequestro o la basca Aita Mari viene fatta sbarcare in provincia di Chieti. Stiamo assistendo ad una vera e proprio perversione repressiva nei confronti di chi nei fatti è impegnato in operazioni che hanno come solo e unico scopo di soccorrere naufraghi. Tuttavia puntare il dito solo su questo governo sarebbe altrettanto sbagliato, non è stata Giorgia Meloni e neanche Salvini a dare il via a tutto ciò, ma un paradigma repressivo battezzato più di 20 anni fa con la Turco-Napolitano, che ha visto una perfetta continuità tra governi di destra e di sinistra, tant’è che la crociata contro le ONG è stata battezzata non della Lega ma del Governo Gentiloni e del suo Ministro degli Interni Marco Minniti che nel 2017 con il sequestro della nave da soccorso Iuventa ha dato il via alla prima ondata di una stagione repressiva in cui i governi successivi hanno solo dato continuità.
Le lacrime della politica tutta su questa strage sono lacrime di coccodrillo, quando inizieremo a considerare queste morti non come sciagure ma come morti politiche, con precise cause e responsabili?

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