Volevamo una casa, ci avete dato un pezzo di carta! L’Ambrogino non basta!
“La montagna ha partorito il topolino”, così si potrebbe indicare il percorso del Comune di Milano sulla questione del caro affitti per gli studenti esplosa con fragore a maggio con l’inizio dell’acampada in piazza Leonardo Da Vinci. Sì, perché se da un lato le risposte concrete sono state molto al di sotto delle esigenze (per usare un eufemismo), dall’altra nella città dell’apparenza il Comune non ha pensato a nulla di meglio per lavarsi la coscienza di assegnare l’Ambrogino d’oro, massima benemerenza cittadina, a Ilaria, la studentessa che ha dato il via alle mobilitazioni di metà anno. Oggi le Tende in Piazza si sono presentate al Teatro Dal Verme per ricordare l’incongruenza.
Questo il comunicato.
Ci troviamo oggi davanti al Teatro Dal Verme per il conferimento ad Ilaria Lamera dell’attestato di civica benemerenza dell’Ambrogino d’Oro.
Ringraziamo il Comune per il premio alla nostra protesta, ma non crediamo di essere noi a doverci impegnare.
Più di sette mesi dopo che Ilaria ha piantato la prima tenda, lo stesso Comune di Milano continua a firmare convenzioni con studentati privati che, in cambio di una riduzione del solo 5% dei prezzi degli affitti rispetto al mercato, non paga tasse sulle proprie costruzioni, restituendo alla città stanze a 700€/mese.
Regione Lombardia ha deciso di tagliare nel prossimo bilancio 12 milioni di euro sulla voce università. Parte di questi fondi avrebbe dovuto essere destinata per le borse di studio e come sostegno affitti per gli studenti in condizioni economiche svantaggiate. Gli studenti esclusi dalle residenze a prezzo calmierato quest’anno sono stati 6.831 in tutta la Regione, queste persone inoltre non sono più certe di vedersi garantita una borsa di studio.
Il Governo ha scelto che la strategia per contrastare il caro affitti fosse regalare i fondi del Pnrr alla costruzione di studentati privati da 700 euro, quando da anni le Università aspettano fondi per la costruzione di residenze che possano dare risposta al crescente numero di studenti. Riuscendo anche a fallire in questa impresa e facendosi negare la terza rata del Pnrr per il mancato raggiungimento dell’obiettivo.
Alle nostre richieste di poter vivere a prezzi accessibili, la risposta politica continua ad essere l’incentivare la costruzione di residenze a 700 euro a stanza.
Non vogliamo attestati, vogliamo una casa in cui poter studiare e vivere.
Tende in Piazza
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