La solidarietà per il Lambretta

Comunicati di solidarieta’ al Lambretta

STIAMO COL LAMBRETTA, RIPRENDIAMOCI I QUARTIERI – collettivo provinciale Giovani Comunisti

Ogni settimana in Lombardia emerge dal fango qualche caso di ‘ndragheta, affari illeciti, corruzione etc: l’illegalità mafiosa dilaga fino ai vertici della Regione. In questo bel quadretto la questura, su pressione dell’Aler, ha deciso di sgomberare l'”illegale” Lambretta, spazio liberato dal degrado e dallo spaccio in zona Lambrate-Città Studi aMilano. Questa esperienza ha rifatto rivivere un intero quartiere e per questo motivo è stato ben accettato dagli abitanti. Come Giovani Comunisti crediamo che il Comune si debba spendere concretamente nella difesa di queste esperienze volte a creare un’alternativa al modo di vivere e consumare quotidiano dei cittadini. Il vento è cambiato a Milano? Siamo col Lambretta! Appoggiamo la nuova occupazione di via Occhialini!” Collettivo provinciale Giovani Comunisti

Puzzle Welfareinprogress

Abbiamo appreso che in questi giorni è stato avviato lo sgombero del Lambretta di Milano, ora ad un punto morto grazie alla forza di tre compagni che resistono ancora sul tetto della villetta occupata, dopo un’intera notte. Crediamo che questo sia un atto vile da parte dell’ ALER e della Regione Lombardia che ne hanno chiesto e ottenuto lo sgombero, grazie alla complicità delle forze dell’ordine che in tenuta antisommossa hanno materialmente eseguito gli ordini per politici da tempo sotto inchiesta per corruzione e malaffare, indagati per collusioni con la ‘ndrangheta fortemente radicata nell’edilizia lombarda.
Ebbene, a noi sembra chiaro da che parte stare. Stiamo dalla parte di chi, nel clima difficile della metropoli, riqualifica spazi abbandonati, altrimenti destinati al degrado e alla speculazione, promuovendo progetti e iniziative utili al quartiere: un quartiere che da tempo era avvinghiato nelle brutte maglie dello spaccio di eroina, e senza un vero spazio di socialità attraversabile da tutti, anziani come bambini. Stiamo dalla parte di chi costruisce spazi alternativi, che sappiano offrire boccate d’aria fresca nella cappa della crisi che ci opprime: reclamando diritti che ci vengono negati, riaprendo spazi di agibilità democratica e partecipazione attiva del quartiere, riqualificando la città.
Stiamo dalla parte di chi fa tutto questo con l’aiuto e la partecipazione dei cittadini, perchè crediamo nella costruzione di un nuovo modello sociale, che passa dalla riappropriazione di spazi abbandonati per riconsegnarli alla città, che passa dal reinventarsi completamente vecchi totem di vita per declinarli in nuovi tempi, dinamici e adatti alla propria esistenza.
Chiediamo pertanto alle istituzioni di interrompere immediatamente lo sgombero, illeggittimo perchè immotivato: l’ALER infatti adduce come motivazione il futuro utilizzo di quelle palazzine in merito all’Expo che ospiterà prossimamente Milano, pur essendo quella zona della città completamente disinteressata dal punto di vista strutturale/geografico; inoltre non sussistono motivi di ordine pubblico, e a testimonianza di ciò ci sono i volti delle centinaia di persone dalle età più variegate che chiedevano a voce alta di interrompere questo abuso insensato. Chiediamo inoltre l’immediata assegnazione definitiva delle villette di piazza Ferravilla/via Apollodoro al collettivo di giovani studenti del Lambretta, per valorizzare il lavoro svolto in totale autonomia economica per riqualificare gli stabili e per permettere a loro e alla città tutta di poter usufruire e far vivere un nuovo esperimento di welfare, che parla di diritto allo studio così come diritto a vivere una vita dignitosa.
Non sarà uno sgombero a fermarci.
Stiamo dalla parte del
Collettivo Lambretta!

Dal Comitato per Milano Zona3: Comunicato Stampa contro lo sgombero del Lambretta

Il Comitato per Milano Zona 3 intende esprimere la propria posizione riguardante l’immininte sgombero del Centro Sociale Lambretta di via Apollodoro.

Apprendiamo da* giovani del Collettivo Lambretta  dell’ imminente sgombero  dalle palazzine Aler in Piazza Ferravilla.In una situazione generale della città che presenta, da troppo tempo,  una carenza di spazi di aggregazione soprattutto per i giovani e le donne e considerando che il problema degli spazi pubblici sociali, anche attraverso il recupero di luoghi degradati , è stato uno dei punti qualificanti del Programma elettorale. Il Comitato per Milano di Zona 3 esprime rammarico  per la mancanza  di una netta presa di posizione da parte del Comune in merito al preannunciato sgombero dello spazio di via Apollodoro /piazza Ferravilla.

 Questo spazio, fino al momento dell’occupazione da parte del Collettivo Lambretta, era luogo di degrado, spaccio e delinquenza. Oggi le villette sono state completamente ripulite e rese vivibili con un enorme sforzo auto sostenuto e sono normalmente frequentate dagli abitanti del quartiere e della zona, da associazioni e gruppi, ospitano corsi, mostre, iniziative culturali, una palestra oltre ad un’aula studio e un doposcuola funzionante.Tutto questo è avvenuto con un percorso partecipativo del Collettivo Lambretta che riteniamo esemplare nel rapporto sviluppato con i residenti della zona, con le Istituzioni e le forze dell’ordine. Crediamo  convintamente che  Il lavoro dei ragazzi del Collettivo  Lambretta rappresenti  un esperimento sociale di valore, da difendere come un bene comune contro interessi meno collettivi.Non comprendiamo quali siano i motivi d’urgenza dello sgombero perché non sussistono problemi  di “ordine pubblico”. Non comprendiamo le pressioni fatte dalla Regione (Aler) che non ha un progetto a breve di utilizzo o intervento sugli immobili in questione, di fatto abbandonati al degrado da anni.

 Ci rivolgiamo al Sindaco, alla Giunta, al presidente del Consiglio Comunale, ai Consiglieri della maggioranza, ai Consiglieri Aler designati dal Comune per chiedere:

–         – di fare tutto quanto in loro potere per far revocare  lo sgombero, in discontinuità con le pratiche della nostra recente storia cittadina o, in seconda istanza, concordare una soluzione temporanea  che consenta di affidare  le palazzine in uso al Collettivo Lambretta,  almeno fino all’effettivo momento di inizio dei lavori di ristrutturazione;

–       – di prendere una posizione pubblica a favore del valore sociale di questa esperienza. Questo avrebbe un significato che trascende il singolo episodio assumendo un forte valore simbolico e politico a testimonianza della reale volontà di questa Amministrazione di avviare percorsi concreti di partecipazione e di stimolare esperienze di progettualità dal basso;

–      – di individuare le modalità corrette per ottenere un’assegnazione degli spazi concordata e definitiva.

Il Comitato per Milano di Zona 3, attraverso i suoi coordinatori, chiede urgentemente un incontro con gli Assessori competenti per un confronto costruttivo volto a scongiurare i problemi di ordine pubblico che potrebbero derivare da uno sgombero forzoso.

Per il Comitato per Milano Zona 3

I coordinatori

Giancarlo Pagani, Emanuela  Fumagalli, Fabrizio Magani, Cinzia Barone

* si sono espressi a favore del lavoro del collettivo Lambretta: Anita Sonego, Mirko Mazzali, Ines Quartieri, Luca Gibillini, Elisabetta Strada, Marco Cappato, Paolo Bocci, Lamberto Bertolè, Maria Elisa D’Amico, Carlo Monguzzi, Ruggero Gabbai, David Gentili, Franceso Mancuso, Emanuele Lazzarini, gruppi consiliari della maggioranza del Consiglio di Zona 3, Renato Sacristani

Nessuno sgombero per il Lambretta – Solidarietà dai Comitati No Tem

Nessuno sgombero per il Lambretta!

Il movimento no tem esprime solidarietà agli occupanti del lambretta.

Aler e regione Lombardia, senza alcun motivo valido, vogliono interrompere quest’esperienza di socialità nata in piazza Ferravilla.

Come gli occupanti hanno evidenziato più volte, le villette erano il ritrovo di spacciatori e delinquenti che utilizzavano le palazzine come fortino. I ragazz del collettivo, con il loro impegno, hanno dimostrato che anche i posti più degradati possono rivivere e diventare un BENE COMUNE da condividere.

Vogliamo ringraziare vivamente il collettivo Lambretta per la sua vicinanza e sostegno al movimento No Tem. I luoghi, i territori, sono delle comunità che li vivono, diventano beni comuni quando creano socialità a condivisione di sapere e di pratiche.

La regione Lombardia, con a capo l’indagato presidente Formigoni, giornalmente supporta azioni politiche ed economiche che vanno a distruggere comunità territoriali e spazi di socialità condivisi. Devastano i nostri territori in accordo con banche, contractor (Impregilo e CmC) e criminalità organizzata; allo stesso modo sgomberano luoghi riaperti alla cittadinanza.

Una sottile linea collega tutto questo, la loro idea di città metropolitana, la loro idea di città VETRINA, il loro voler salvare a tutti i costi un progetto che si dichiarava fallimentare fin dall’inizio, e che ha un nome ben preciso: EXPO.

De chi se pasa no!

Coordinamento dei comitati No Tem

Giù le mani dal Collettivo Lambretta! Solidarietà e socialità non si possono sgomberare! – Comunicato dalla Jabil occupata

Il Presidio e le RSU della Jabil occupata, sostengono le iniziative e le esperienze concretamente solidali con le lotte degli operai, qual’è stata di recente la giornata di lotta alla Jabil, che ha visto fra le molte presenze, anche i militanti del Collettivo Lambretta, che hanno contribuito come in passato in altre fabbriche, a rendere determinante il ruolo dei sostenitori.
Il Collettivo Lambretta, formato da lavoratori, precari, studenti medi, universitari ed educatrici,
ha occupato nei mesi scorsi, 4 villette dell’Aler nella zona Lambrate a Milano, dopo averle bonificate e ripristinate, sottraendole al degrado, ed allo spaccio.
In pochi mesi il Collettivo Lambretta, creando spazi e iniziative socio culturali e ricreative, ha saputo innestare una socialità con gli abitanti del quartiere, gli stessi che intervistati dai giornali, non esitano a definire “encomiabile” il lavoro di questi ragazzi. Un esempio concreto di lotta al degrado ambientale e sociale.
Le villette Aler sono di proprietà della Regione Lombardia. Le 4 bonificate dal Collettivo Lambretta, fanno parte di un lotto di 12, le altre 8 sono tuttora abbandonate al più totale degrado, ma queste non interessano a Formigoni e alla sua giunta.
Come mai?
Vogliono sgomberare il Collettivo Lambretta per rimuovere un esperienza che ha resuscitato il senso di edilizia popolare, che dovrebbe essere propria dell’Aler, ed invece è sepolta dalla speculazione edilizia di Formigoni e della sua giunta, vogliono rimuovere un esperienza di concreta solidarietà per speculare sull’area?
O forse a Formigoni, La Russa e soci, interessa coltivare un sottobosco sociale ricattabile, stroncando sul nascere forme di vera socialità e favorendo una realtà di disagio e malavita, da reprimere o usare a secondo dei momenti e delle convenienze.
E il Comune di Milano tramite Pisapia e la sua giunta, non trova niente da ridire su questo tentativo di sgombero, proprio sul territorio di Milano?
Lavoratori e studenti del Collettiva Lambretta, siamo al vostro fianco.
Se la scellerata intenzione di sgombero non rientra, chiamateci, resisteremo insieme.

RSU e Presidio della Jabil occupata.                            Cassina De’ Pecchi 19 settembre 2012

Heidi Giuliani su Lambretta e pestaggio inquilini a San Siro

Botte agli sfrattati, sgombero dei centri sociali: mi chiedo è questa la “rivoluzione arancione” di Pisapia?

Lo sgombero e il pestaggio agli inquilini in zona San Siro a Milano e lo sgombero del centro sociale “Lambretta” segnano una brutta pagina sia per l’emergenza abitativa, sia per i luoghi liberati alla socialità. La giunta Pisapia attuando gli sgomberi e giustificando la violenza immotivata delle forze dell’ordine pensa di risolvere come ordine pubblico ciò che ha caratteristiche sociali.

Inutili e pericolosi sono i richiami alla “legalità” da parte di Pisapia, se poi in una città come Milano, con un numero di sfratti sempre più alto (oltre il 90% dei quali per morosità, grazie alla crisi economica), il diritto all’abitazione diventa secondario. In questo modo a chi rivendica il sacrosanto diritto alla casa, costituzionalmente garantito, a fronte di decine di migliaia di appartamenti vuoti, l’unica risposta che viene data è la repressione e la cieca violenza delle forze dell’ordine.

Come osservatorio abbiamo subito diffuso la notizia dell’azione repressiva a S.Siro. Personalmente voglio aggiungere, oltre a quella nei confronti di un intero quartiere, la mia solidarietà alla ragazza colpita in pieno viso dal pugno di un poliziotto in borghese.

Abbiamo visto già troppe volte, da Genova 01 alla Valsusa solo per citare qualche esempio, agenti delle forze dell’ordine usare la loro forza in particolare sulle donne.

Le associazioni hanno qualche cosa da dire in proposito?
Il Comune di Milano approva?

Giù le mani dal Lambretta! – Comunicato del c.s.a. Pacì Paciana

Da questa mattina a Milano è in corso lo sgombero del Lambretta, biecamente attuato da centinaia di uomini delle forze dell’ordine, della questura e da tecnici dell’Aler che stanno inspiegabilmente devastando gli interni dello spazio.
Sul tetto resistono dalle 9 tre compagni i quali fanno sapere che non scenderanno finchè  l’Aler non mostrerà un serio progetto sulle palazzine, ora più che mai destinato a ritornare quel luogo di spaccio e degrato che era prima dell’occupazione.
Questa sera alle 18.00 in piazza Ferravilla partirà il corteo contro lo sgombero del Lambretta!

Alle sorelle e ai fratelli del Lambretta – Comunicato di ZAM.

La solidarietà attiva assieme alla presenza fissa al vostro fianco da ieri mattina è il nostro modo per dirvi che siete una parte fondamentale del nostro agire politico.
Milano ha bisogno del Lambretta, non di sgomberi.
Zam appoggia incondizionatamente gli occupanti di via Ferravilla 11, la loro attività nel quartiere, la loro vitalità, la loro caparbietà nel dimostrare che la miglior sicurezza è l’attività sociale che libera 4 palazzine sfitte da più di 10 anni non solo dall’abbandono ma anche dallo spaccio di eroina.
In un momento storico come questo è incredibile pensare che un ente pubblico come Aler spenda più tempo ed energia per ottenere lo sgombero di uno spazio che ha ridato dignità ad uno stabile abbandonato da anni piuttosto che difendersi dalle gravi accuse di collusione con la malavita organizzata.
E’ assurdo che una giunta regionale attraversata da continui scandali e da un recentissimo re-impasto di governo continui a perseguire gli obiettivi di un assessore arrestato perchè ha comprato voti dalla ‘ndrangheta.
E’ inaccettabile che il governo della città di Milano fatichi a capire che la questione degli spazi occupati autogestiti non può essere risolta proponendo un bando, anche se forse differente da quelli del passato.

Sappiamo che l’autogestione è un valore fondamentale per le nostre esperienze, valore che è anche pratica formativa e culturale senza la quale non si potrebbe mai mettere in discussione il potere economico e politico che ci attacca tutti i giorni.

Zam non ha dubbi da che parte stare
ZAM STA CON IL LAMBRETTA

Comunicato di solidarietà al Lambretta – Reality Shock

Senza decenza e senza vergogna stamattina Aler e Regione Lombardia hanno ottenuto, dopo settimane di pressioni politiche, lo sgombero dello spazio sociale Lambretta. Forti della potente legittimazione politica offerta dalla ‘ndrangheta e dai soldi pubblici rubati a piene mani, i governanti lombardi hanno ordinato (e pedissequamente le forze dell’ordine hanno eseguito, fedeli al loro ruolo di ammortizzatori delle lotte sociali contro la crisi) lo sgombero di uno spazio che aveva riempito di progetti e socialità un luogo lasciato per anni all’abbandono e al degrado. Uno spazio che ospitava diversi studenti precari, incapacitati dalla crisi e dalla speculazione ad esercitare il loro diritto di vivere e abitare la loro città in condizioni dignitose e fuori dal ricatto rapace del neoliberismo. Uno spazio che ha dimostrato come sia possibile mettere in pratica la riappropriazione delle ricchezze e dei beni pubblici per renderli comuni, contro le violente logiche di profitto e rendita che rapinano ogni giorno le nostre vite.
Nello stesso spazio è stato possibile per precari e studenti produrre socialità e confronto, organizzare iniziative e costruire conflitto sociale contro la crisi, la devastazione ambientale delle grandi opere inutili, la corruzione che continua a saccheggiare diritti e beni comuni.
I mafiosi e i loro sgherri credono di essere riusciti a sgomberare tutto ciò, ma forse non si sono resi conto che hanno sbagliato a fare i conti. Come ha dimostrato l’immediata reazione spontanea di cittadini e compagni, il progetto Lambretta, come ogni spazio sociale, non vive solo delle sue mura, ma della sua forza e della sua determinazione. Lambretta troverà un’altra casa, troverà altre cento case ovunque voglia, così come faremo tutti nei nostri territori per resistere alla rassegnazione sociale e continuare a produrre sovversione dell’esistente.
Complici dei compagni del Lambretta,
Reality Shock –  Padova
UniCommon Padova

Don’t be choosy: difendi il Lambretta! Comunicato di solidarietà- Esc, Anomalia Sapienza, Point Break

Siamo complici e solidali con gli studenti e gli occupanti del Lambretta di Milano. Questa mattina sono avvenuti dei fatti molto gravi: decine di poliziotti in tenuta antisommossa hanno invaso il quartiere per sgomberare il Lambretta, uno sgombero annunciato da settimane e fortemente voluto dagli assessori in odore di ‘ndrangheta dell’amministrazione regionale lombarda, uno sgombero che è innanzitutto un vile attacco.

Un vile attacco nei confronti di chi agli spazi abbandonati nel quartiere preferisce la riqualificazione praticata da chi quel quartiere lo vive e vuole strapparlo alla rendita, alla speculazione, al degrado, alle mafie, costruendo spazi  alternativi, nuove pratiche di cittadinanza, riappropriazione della ricchezza negata. A chi offre alternative concrete alla mancanza di case e spazi di socialità, alla corruzione mafiosa di chi quello sgombero lo agisce.
Non siate choosy (schizzinosi) ha detto, poche ore prima che lo sgombero diventasse esecutivo,  il ministro Fornero ai giovani italiani. Si riferisce alla necessità di accettare senza essere schizzinosi le (poche) offerte di lavoro disponibili, ovviamente in nero, o precario o al massimo sottopagato. Sarebbe dunque choosy  chi non si adatta alle case inaccessibili con affitti da 500 euro a stanza, alle scuole che cadono a pezzi, all’assenza di prospettive, alle università dequalificate, alla vita misera che tecnici e i banchieri vorrebbero riservarci!

Tra poche settimane in tutta Europa vi saranno scioperi generali contro le politiche di austerity imposte dalla Troika, e mentre intere generazioni si rifiutano di pagare la crisi del capitalismo sappiamo che la partita è troppo grande perché i tecnici delle banche possano pensare di chiuderla con un manipolo di poliziotti davanti ad un’occupazione. Per questo sappiamo che il Lambretta non ha paura, per questo siamo al fianco di chi resiste sapendo che uno sgombero non può fermarci, e proprio per non essere “choosy” difendiamo il Lambretta!

Sosteniamo chi sul tetto del Lambretta e nelle strade di Milano continua la mobilitazione per difendere i diritti e la libertà di costruirsi una vita degna, complici e solidali perché sappiamo da che parte stare: contro chi ruba ai poveri per dare ai ricchi, e si autonomina legittimo esponente tecnico di governo, e assieme a chi ha la dignità di sfidare la violenza del potere con tutto il desiderio di libertà possibile!


Esc – atelier autogestito, Anomalia Sapienza – UniCommon Roma, Point Break – studentato occupato

Comunicato dalla Ciclofficina Ruota_Libera: Pedalata solidale

Questa mattina la celere in assetto antisommossa ha sgomberato il CSOA

Lambretta a CittàStudi, piazza Ferravilla 11, due passi
dall’università. Occupato in primavera da studenti e precari della
zona, è diventato da subito un punto di riferimento per il quartiere e
gli studenti: numerose attività sociali, politiche, culturali nonché
molti laboratori hanno preso il posto dell’abbandono e del degrado in
cui versavano le 3 villette ALER occupate.

Aggiornamento h 14 (aggiornamenti in tempo reale qui): ad ora tre
ragazzi sono barricati sul tetto nel tentativo di resistere allo
sgombero, c’è un presidio permanente in strada con musica e gazebo, e
la zona è circondata da uno spropositato spiegamento di polizia.
L’invito è a passare al presidio e a partecipare al corteo in
solidarietà col Lambretta, alle h 18 da piazza Ferravilla.

.

La Ciclofficina Ruota_Libera (ciclofficina studentesca di CittàStudi)
propone una pedalata solidale fino al Lambretta al termine del corso
di ciclomeccanica di oggi, appuntamento h 19 in ciclofficina, facoltà
di agraria, via Celoria 2 !

 LO SGOMBERO DEL LAMBRETTA È UNA VITTORIA DELLA CATTIVA POLITICA

 Lo sgombero del Lambretta è una vittoria della cattiva politica, quella che dorme quando corruzione e ‘ndrangheta si fanno largo, ma che poi non ci pensa un attimo a farsi paladino della legalità di fronte a un gruppo di giovani che occupano alcune villette vuote, se questo è di qualche utilità ai propri interessi di bottega.

Oggi la Regione ha finalmente ottenuto quello che voleva: un intervento di forza e un altro conflitto aperto in città da esibire nel teatrino della politica.

Oggi in piazza Ferravilla non è stata ristabilita la legalità, ma si è aperta formalmente la campagna elettorale del centrodestra in vista delle regionali.

Infatti, a nulla sono serviti gli inviti del Comune di Milano a soprassedere allo sgombero imminente e a cercare altre soluzioni, né ha cambiato le cose il fatto che le argomentazioni a favore dell’urgenza dello sgombero, avanzate negli ultimi mesi dall’ex Assessore regionale alla Casa, Zambetti, e dal Presidente dell’Aler, Zaffra, come la vendita degli immobili (in realtà arenata) o i lavori in vista di Expo (che invece riguardano altri immobili), si fossero rilevate palesemente false. E non ha modificato la situazione nemmeno il piccolo particolare che gli immobili occupati in aprile e poi ripuliti dai ragazzi erano precedentemente in stato di abbandono e rifugio di spacciatori, nonostante si trovassero a poche centinaia di metri dalla sede centrale dell’Aler.

No, troppo forti erano evidentemente le pressioni politiche sulla Questura da parte di Regione e Aler, alle quali di recente si sono aggiunte anche quelle del leghista Bolognini, Assessore provinciale alla Sicurezza, e del solito De Corato. E così, magari pensando di fare brodo con l’irruzione di ieri in Comune, che nulla c’entra con la vicenda del Lambretta, è scattato lo sgombero.

Da parte nostra esprimiamo la nostra solidarietà con i ragazzi e le ragazze del collettivo Lambretta e ci auguriamo fortemente che la loro esperienza di autogestione e partecipazione, che coinvolge molti studenti delle scuole della zona, possa continuare.

Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer

 Comunicato di solidarietà nei confronti dello spazio sociale Lambretta a nome di Ass. LaFreccia, Laps, Link

Apprendiamo con estremo stupore lo sgombero dello spazio occupato dal collettivo lambretta.

Questo sgombero, avvenuto dietro richiesta di un assessore arrestato per voto di scambio, mira a distruggere una realtà che si era positivamente inserita all’interno del quartiere di Lambrate e salutata con favore da gran parte dei cittadini della zona.

Come molti degli spazi sociali di Milano, anche questo è nato da un’ idea e da un contatto diretto con la realtà in cui si trovava, muovendo da una visione partecipata delle relazioni sociali e da una prospettiva di condivisione e protagonismo reale.

Lo spazio messo in discussione oggi non rispetta una legge, ma ne applica mille altre, a partire dall’inclusione sociale, all’uguaglianza sostanziale, alla promozione della cittadinanza attiva e al sod

disfacimento di bisogni immediati, che con la crisi sono sempre più sentiti.

Una realtà che attraverso la promozione di iniziative culturali e aggregative ha restituito alla cittadinanza uno spazio abbandonato e da sempre lasciato nel degrado.

Di fronte alle scelta di uno sgombero, operata deliberatamente in assenza di un piano di riqualificazione degli edifici abbandonati (piano attualmente inesistente), riteniamo che ciò non possa far altro che condurre inevitabilmente al ripristino di quella situazione di degrado avvertita da tutti gli abitanti del quartiere prima dell’occupazione.

Spazi sociali e luoghi di aggregazione come questo rappresentano oggi, e per Milano in particolare, luoghi reali dove praticare un modello nuovo di società, sono una possibilità concreta di condivisione per tutti e indicano un’alternativa possibile dalla quale immaginare una città diversa.

Dove i beni comuni e la partecipazione attiva costituiscono il sentiero verso un altro mondo possibile.

Rilanciamo allora questo appello a tutte le realtà sociali, culturali e politicamente sensibili della città di Milano che credono, come noi, nel lavoro svolto e nelle iniziative messe in campo dal collettivo Lambretta.

L’appuntamento è allora per le 18, in piazza Ferravilla, quartiere Lambrate.

Associazione La Freccia- Link Sindacato Universitario milanese-LaPS Laboratorio di Partecipazione Studentesca.

SOLIDARIETA’ AL CSOA LAMBRETTA

 Apprendiamo dello sgombero del CSOA Lambretta di Milano. Non siamo sorpresi visto che l’aria di sgombero tirava da giorni sui cieli milanesi, ma non smettiamo di indignarci per le risposte politiche e di gestione dell’ordine pubblico.

Le tre palazzine che affacciano su piazza Ferravilla sono state occupate nello scorso febbraio dai ragazzi del collettivo Lambretta che hanno creato un percorso, in sinergia con gli abitanti del quartiere di Lambrate, di rivalorizzazione del quartiere stesso e degli stabili, sede precedentemente  deputata a “sala del buco” e di spaccio.

Gli stabili sono di proprietà dell’ALER, la stessa agenzia che aveva al suo vertice l’ex-assessore alla Casa Zambetti venuto agli onori delle cronache per traffico di droga e, nei giorni scorsi, per i voti di scambio con la ‘ndrangheta.

Zambetti, firmatario e perciò mandatario di tale sgombero, insieme a tutta la giunta regionale lombarda hanno incaricato i servitori dello Stato di agire nei propri interessi, [Quali dunque? Quelli degli amici degli amici? In nome di chi agiscono dunque le forze dell’ordine?] così vicini a quelli del crimine organizzato.

L’esperienza del Collettivo Lambretta, che si inserisce in un percorso di lotta e di autoorganizzazione sempre più rilevante in Italia, in risposta all’unica scelta che ci impone il sistema liberista, esce dai confini della città di Milano e attraversa anche le strade della nostra città. Per questo va difeso ora e sempre, a Milano come a Ferrara e in qualsiasi altro posto.

A chi ancora sostiene l’illegalità della pratica dell’occupazione, senza accorgersi di come il sistema occupi illegalmente ogni ambito della sua vita, diciamo che l’occupazione illegale è percorso fondamentale, vitale, generatrice dal momento  che fa scoppiare contraddizioni interne al finto ordine e alla finta sicurezza difese dai mafio-legalisti.

Ai compagni e alle compagne del Lambretta la nostra solidarietà e vicinanza!

Resistere è vita!

Lab. Sancho Panza-Ferrara

Milano – Il Lambretta paura non ne ha: noi nemmeno!

Lo sgombero del Lambretta compiuto da Polizia, Carabinieri e Digos (insomma quelli che “gli sgomberi proprio non vorrebbero farli” questore dixit) martedì mattina è a dir poco vergognoso. Non ci sono altre parole per definire un’operazione di polizia che ha coinvolto oltre 15 camionette, la Digos di Milano al completo e che ha fatto di Piazza Ferravilla una zona accerchiata e militarizzata per due giorni. Una piazza espropriata alla cittadinanza, off limits.

Esattamente come lo erano le quattro villette dell’Aler di via Apollodoro prima dell’occupazione di aprile. E come lo saranno da ora in poi. Un luogo abbandonato, dedito allo spaccio di eroina. L’occupazione e il lavoro del Lambretta avevano sottratto questo spazio al degrado, restituendolo ed aprendolo alla città, praticando una vera gestione dal basso di ciò che dovrebbe essere patrimonio comune della città e dei suoi abitanti.

Un percorso di riappropriazione sociale sempre più necessario in questo periodo di crisi in cui le misure di austerity dettate dalle élites finanziarie globali espropriano il presente ed il futuro delle nuove generazioni (e non solo) per aumentare ulteriormente i loro profitti abnormi prima che le crepe del sistema si facciano troppo grandi ed insidiose. Una riappropriazione di reddito e di tempi di vita resa reale dal percorso abitativo e dall’apertura di una palestra popolare, di un pub, di una falegnameria e di una biblioteca. Tempi, reddito ed energie sottratte allo sfruttamento ed ai ricatti del neoliberismo.

L’esperienza del Lambretta e del CASC Lambrate, che fra le mura del Lambretta è nato e cresciuto fino a diventare una delle realtà protagoniste del movimento studentesco a Milano, mostra come soltanto nella pratica dell’autogestione e del conflitto sociale è possibile uscire realmente dalla crisi, rovesciando i rapporti di forza imposti a suon di manovre e polizia.

In questi giorni, nel quartiere di Città Studi più e più volte centinaia di persone hanno gridato con forza “Il Lambretta paura non ne ha”. Neanche noi abbiamo paura, consci che non abbiamo nulla da perdere e che il nostro futuro dipende solo e soltanto da noi.

Sempre al fianco del Lambretta

Labout Milano – Laboratorio in Movimento

Ps. Vergognoso è anche l’aggettivo più adatto per descrivere la scenetta indecente delle dichiarazioni pre e post sgombero. Vergognosa è un’amministrazione comunale che in campagna elettorale si riempiva la bocca di dichiarazioni riguardo al valore dell’autogestione e che quotidianamente invece dichiara di fatto (e agisce di conseguenza) di voler spazzare via le esperienze di autogestione in questa città rimandando a futuri bandi a chissà quali condizioni (non è difficile prevedere che saranno redatti ad hoc per spartire il patrimonio immobiliare comunale fra le solite cricche. Magari siamo prevenuti, ma a pensar male…). Vergognose sono tutte le dichiarazioni a sostegno del questore fondate sul concetto di legalità. Quando, e dovrebbe essere superfluo ricordarlo, “In un mondo dove il più forte è legge, la legge è inganno”

Lab Occ Insurgencia

ANCHE A NAPOLI STIAMO CON IL LAMBRETTA…
OGNI SPAZIO ABBANDONATO, FUNZIONA MEGLIO COME SPAZIO OCCUPATO!

Sinistra Critica Milano

Questa sera alle 18.00 tutti e tutte in piazza Ferravilla contro lo sgombero delLambretta !
Oggi a Milano vento non ce n’è, e se c’è sembra quello di sempre…
SOLIDARIETA’ AL LAMBRETTA OCCUPATO!

Csa Baraonda

il Collettivo Baraonda è solidale con il Lambretta.

Dalle 18.00 CORTEO ANTISGOMBERO ritrovo Piazza Ferravilla.

AutAut Tre Cinque Sette!
Tutta la nostra solidarietà ai compagni del Lambretta
Gli sgomberi non ci fermano, continueremo ad aprire spazi di libertà. La lucha sigue
Off Topic

Questa mattina è cominciato lo sgombero del Collettivo Lambretta. Diciamo “cominciato” perchè tre attivisti sono intenzionati a restare sul tetto e perchè nel piazzale antistante è cominciato un presidio permanente che chiama tutti i solida

li ad un concentramento oggi pomeriggio, h18.
In soli due giorni, dopo lo sgombero di ieri di una famiglia alle case popolari di
Abitanti Di San Siro, abbiamo visto la scure del decadente impero Aler abbattersi sul nostro diritto a casa, spazi e qualità della vita.
Il Comune, dall’alto della sua inettitudine, non è stato con le mani in mano e questa mattina ha pure pubblicato con grande tempismo un bando di idee che mette un’ipoteca anche sulla vita
della Cascina Torchiera oltre a svendere potenzialmente parte del suo patrimonio.

La forza gentile, che alcuni hanno creduto smuovesse le cose, doveva cambiare il vento: oggi, a Milano, si respira un’aria parecchio pesante..

Coordinamento Studenti Medi Padova

PIENA SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI DEL CENTRO SOCIALE LAMBRETTA.
Ieri eravamo anche noi a Milano, abbiamo dato aiuto e solidarietà attiva ai compagni della Rete Studenti Milano e del Collettivo Lambrettache hanno subito lo sgombero del proprio spazio. Rispondere con l’utlizzo della forza pubblica alle pretese di nuovi spazi di socialità e di produzione di alternativa reale è il comportamento di chi non vuole sentire e non vuole capire.
I compagni avevano liberato le palazzine da degrado e spaccio, la polizia l’ha restituita alla criminalità.
OCCUPARE E’ GIUSTO!!

COLLETTIVO POLITICO MANZONI

A fianco del Collettivo Lambretta, in solidarietà ai compagni sgomberati, il CPM si mobilita. Alle 18.00 puntello davanti a scuola, poi tutti a portare supporto in Piazza Ferravilla.
OCCUPARE E’ UN DIRITTO, I BISOGNI NON SI SGOMBERANO!!

 

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