Gli oligarchi non parlano solo russo
Se osservate i mass media, troverete molto spesso la parola “oligarca” associata alla parola “russo”. Ma gli oligarchi non sono solamente un fenomeno russo o un concetto lontano da noi. No. Anche gli Stati Uniti e l’Europa hanno i loro oligarchi.
Oggi, negli Stati Uniti, le due persone più ricche possiedono più ricchezza del 42% della popolazione povera, vale a dire 130 milioni di americani. E l’1% dei ricchi possiede più ricchezza del 92% più povero. Negli ultimi cinquanta anni c’è stato un enorme trasferimento di ricchezza, ma nella direzione sbagliata. La classe media tira la cinghia mentre chi sta sopra se la spassa sempre di più.
Ancora, nell’economia globale, è evidente che stiamo vedendo una gigantesca e distruttiva crescita della disuguaglianza di reddito e ricchezza. Mentre la parte più ricca del mondo diventa sempre più ricca, la gente normale lotta per la sopravvivenza e i più disperati muoiono di fame.
La pandemia da Covid ha peggiorato questa già drammatica situazione.
Oggi, nel mondo, i dieci più ricchi multimilionari possiedono più ricchezza del resto dei 3,1 miliardi di poveri, ovvero il 40% della popolazione mondiale. Incredibilmente, la ricchezza di questi dieci multimilionari è raddoppiata durante la Pandemia, mentre il reddito del 99% della popolazione mondiale è diminuita. Gli oligarchi spendono montagne di denaro per comprarsi yacht lussuosi, ville e costose opere d’arte mentre 160 milioni di persone sono scivolate nella povertà. Secondo Oxfam, il reddito globale e la disuguaglianza di reddito hanno portato alla morte più di 21 mila persone ogni giorno a causa della fame e della mancanza di accesso alle cure mediche. Ancora, i 2.755 milionari del mondo hanno visto crescere la loro ricchezza di 5 trilioni di dollari a partire dal marzo 2021, crescendo da 8,6 a 13,8 trilioni di dollari.
Ma non è solamente la crescita della disuguaglianza di reddito e ricchezza tra super ricchi e tutti gli altri. E’ la crescita della concentrazione della proprietà e del potere politico. Qualcosa di cui non si parla mai abbastanza, nei media o nei circoli della politica, è la realtà che una manciata di gruppi economici di Wall Street, Black Rock, Vanguard e State Street, adesso controllano oltre 21 trilioni di dollari in asset, all’incirca l’intero Pil degli USA. Questo dona a un minuscolo numero di CEO un enorme potere su centinaia di compagnie e sulla vita di milioni di lavoratori. Il risultato: negli ultimi anni abbiamo visto i super ricchi accrescere significativamente la loro influenza sui media, il sistema delle banche, il sistema sanitario, l’edilizia e molte altre parti dell’ economia. Obiettivamente non avevamo mai visto prima così poche persone possedere e controllare così tanto.
Metti tutto assieme e vedi un mondo, occidentale ma non solo, tendente fortemente verso l’oligarchia, dove un piccolo numero di multi-milionari esercita un enorme potere economico e politico.
Quindi, in mezzo a tutto questo, da dove partiamo?
Chiaramente, mentre affrontiamo oligarchia, Covid, attacchi alla democrazia, cambiamento climatico, l’orribile guerra in Ucraina e altre sfide, è facile lasciarsi andare al cinismo e perdere le speranze. È uno stato d’animo, tuttavia, che dobbiamo superare, non solo per noi stessi, ma per i nostri figli e le future generazioni. La posta in gioco è troppo alta e la disperazione non è un’opzione. Dobbiamo unirci e combattere.
Quello che la storia ci ha sempre insegnato è che il cambiamento reale non è mai avvenuto dall’alto verso il basso. E’ sempre stato spinto dal basso. Questa è stata la storia del movimento operaio, del movimento per i diritti civili, del movimento femminista, del movimento ambientalista e del movimento omosessuale. Questa è la storia di ogni sforzo che ha portato a una trasformazione della nostra società.
Questa è una lotta che dobbiamo intensificare oggi.
Dobbiamo riunire la gente attorno a una agenda progressiva. Dobbiamo educare, organizzare e costruire un movimento di base inarrestabile che aiuti a creare il tipo di nazione e di mondo che sappiamo di poter diventare. Basato su principi di giustizia e compassione e non sull’avidità e sull’oligarchia.
Non dobbiamo mai perdere l’indignazione quando così pochi hanno tanto mentre così tanti hanno così poco.
Non dobbiamo lasciarci dividere in base al colore della nostra pelle, al luogo in cui siamo nati, alla nostra religione o al nostro orientamento sessuale.
La più grande minaccia della classe miliardaria non è semplicemente la loro ricchezza e potere illimitati. È la loro capacità di creare una cultura che ci fa sentire deboli e senza speranza e diminuisce la forza della solidarietà umana. (…)
Ora è il momento di costruire un nuovo ordine globale progressivo che riconosca che ogni persona su questo pianeta condivide un’umanità comune e che tutti noi, indipendentemente da dove viviamo o dalla lingua che parliamo, vogliamo che i nostri figli crescano sani, abbiano un’istruzione adeguata, e respirino aria pulita e vivano in pace. (…)
Sorelle e fratelli, in questo momento siamo in una lotta tra un movimento progressista che si mobilita attorno a una visione condivisa di prosperità, sicurezza e dignità per tutte le persone, contro uno che difende l’oligarchia e la massiccia disuguaglianza di reddito e ricchezza globale.
È una lotta che non possiamo perdere. Ed è un ostacolo che possiamo superare, fintanto che stiamo insieme.
* questo articolo fa riferimento a un recente intervento di Bernie Sanders
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