Giornata di lotta per i riders
Mentre il tavolo di contrattazione aperto dal governo sulle condizioni dei riders zoppica sempre di più e mentre Glovo annuncia l’intenzione di lasciare a casa 2.000 lavoratori i riders sono scesi sul sentiero di guerra.
Questo il comunicato:
2.000 RIDERS DI FOODORA LICENZIATI DA GLOVO, BLOCCATO IL RISTORANTE “PERSONALE” DI MATTEO PICHI!
Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto, è iniziata la #guerrilla contro i ristoranti che si macchiano di comportamenti scorretti nei confronti di noi riders!
Non abbiamo intenzione di lasciare impuniti coloro che hanno abbandonato per strada migliaia di colleghi e nemmeno i soprusi ai quali dobbiamo troppo spesso sottostare in ritiro davanti ai ristoranti tutti i giorni.
Capita che i ristoratori, soprattutto di alcune catene, ritardino le nostre consegne, o si comportino con noi come se fossimo dei droni automatizzati o dei #robot.
Invece siamo dei fattorini!
Sotto il caschetto e la divisa siamo studenti, richiedenti asilo, migranti, professionisti impoveriti, creativi, ricercatori, precari, stagisti, siamo lavoratori che vanno riconosciuti e trattati come tali. È quello che pretendiamo.
Basta #iononpossoentrare! Trattati come merce, portiamo cibo, sigarette, vestiti, farmaci nelle vostre case, svolgendo il nostro lavoro al meglio. A volte dietro ad un colpo di click clienti non si rendono conto che ci siamo noi, sfruttati dell’economia digitale, dell’economia della promessa.
Avevamo bisogno di ricordarlo a tutte/i.
E mentre tardono ad arrivare risposte da parte del governo su un tavolo di contrattazione con le parti sociali, sempre più controverso, scegliamo di attaccare Poke House e #Glovo perchè Matteo Pichi è l’emblema dell’arroganza delle piattaforme digitali che compiono le peggio nefandezze e restano impuniti.
Ma non è sempre così. Abbiamo saputo che l’amministratore delegato è in causa con un’altra catena di sushi perché sembra che gli abbia rubato l’idea (e i dati?).
Nel frattempo dopo aver sanzionato il primo ristorante e avergli letteralmente chiuso il locale ci apprestiamo alle prossime mosse, rivendicando il nostro diritto ad esistere e ad avere quello che ci spetta da sempre, reddito, tutele e garanzie.
Quello che vi abbiamo servito #Deliveroo #Ubereats #JustEat #Glovo con il #1D è stato soltanto un antipasto rispetto a quello che vi si prospettato.
Non staremo ad aspettare che questo modello di sfruttamento basato sull’intermediazione informatica si estenda a tutti lavoratori.
Intendiamo renderci artefici del nostro destino nel nostro futuro. E nessuno potrà fermarci ora che siamo coesi e uniti insieme agli altri fattorini del resto d’Europa!
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Pieno sostegno alla vostra lotta. Rilancio il comunicato nel mio blog.
Franco