Presidio per la libertà di Ocalan e dei curdi

Sabato 13 febbraio si è svolto sotto Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, un presidio per chiedere la liberazione di Abdullah Öcalan rinchiuso nelle carceri turche dal 1999.

Come sottolineava l’appello di lancio dell’evento:

“Dopo oltre due decenni di detenzione, Ocalan è tuttora il punto di riferimento non solo della sua organizzazione, ma anche di larghi settori della popolazione curda, in Turchia, nel Rojava e nelle altre terre curde. C’è chi lo definisce il “Mandela curdo” ed è certo che la sua figura è centrale e decisiva per ogni prospettiva di pace nel Kurdistan, dove imperversa la brutale repressione del regime di Erdogan”.

La vicenda dei curdi, dopo essere stata sulle prime pagine dei giornali nel corso della durissima battaglia contro ISIS è stata in qualche modo dimenticata dall’opinione pubblica occidentale, ma continua nel modo peggiore.

La Turchia ha avviato ormai da tempo un’opera di sistematico attacco al progetto confederale del Rojava in Siria del nord.

La repressione nel paese governato da Erdogan è sempre più feroce.

Il tutto nel silenzio pressoché totale delle società occidentali che, dopo aver usato i curdi nello scontro con lo Stato Islamico, li hanno traditi e gettati via. Primo tra tutti l’ex Presidente Trump.

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