Strage in Turchia. Il neoliberismo uccide ancora

 

turch4b56a20860_41919868Oltre 200 morti in una miniera a Soma, a causa delle privatizzazioni e dell’assenza di sicurezza sul lavoro. Movimenti e sindacati in piazza per dire che “It is a workplace murder not an industrial accident!”. Esplode l’indignazione, scontri e manifestazioni in tutto il paese, domani sciopero generale.

I sindacati e i movimenti hanno lanciato una mobilitazione contro il governo oggi a Taksim ad Istanbul, così come in altre città. Contro i responsabili delle privatizzazioni, dell’assenza di sicurezza sul lavoro, l’appello qui pubblicato invita tutti a mobilitarsi da oggi ai prossimi giorni nelle piazze ed a scioperare domani. Obiettivo delle contestazioni il governo,che ha cercato di minimizzare nascondendo per ore il numero reale dei minatori morti, ed inviando truppe militari nella zona della tragedia,poco prima di reprimere le manifestazioni che stanno tutt’ora attraversando le strade e le piazze di tante città turche.
Riportiamo qui il comunicato dei sindacati DISK (Confederation of Progressive Trade Unions of Turkey), KESK (Confederation of Public Employees’ Trade Unions), TTB (Turkish Medical Association) e TMMOB (Chambers of Turkish Engineers and Architects) e a seguire l’appello del Network per i beni comuni di Istanbul. A breve maggiori info.

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È un omicidio sul posto di lavoro, non un incidente sul lavoro!

Siamo furiosi! Chiamiamo a rispondere tutti i responsabili e inizieremo uno sciopero! Conosciamo tutti i responsabili del massacro a Soma. Centinaia di fratelli che lavoravano a Soma sono stati costretti a produrre in modo disumano per ottenere il massimo profitto, dato che la questione della promozione della salute e delle misure di sicurezza per i lavoratori è considerata in termini di pro e contro per il bilancio aziendale. Ciò significa che i lavoratori erano dati per morti sin dall’inizio.
Chi ha portato avanti le politiche di privatizzazione e ha dato via libera ai subappaltatori, chi ha voluto uccidere dei lavoratori per ridurre i costi e chi li ha incoraggiati: tutti costoro sono colpevoli del massacro di Soma. Chi con le sue dichiarazioni e con le sue pratiche ha giustificato i precedenti massacri di minatori, chi ha privatizzato finanche le ispezioni sulla sicurezza e la salute sul lavoro grazie alla legge sulla sicurezza sul lavoro: anche loro sono responsabili. Tutti costoro devono rispondere delle loro azioni.
Come DISK (Confederazione dei Sindacati Progressisti della Turchia), KESK (Confederazione dei Sindacati del Pubblico Impiego), TTB (Associazione Medica Turca) e TMMOB (Camera degli Ingegneri e Architetti Turchi), chiamiamo all’azione tutta la classe lavoratrice, gli operai e i loro amici per i nostri fratelli lavoratori di Soma. Porteremo avanti le nostre azioni e daremo una dimensione di massa alle azioni nei luoghi di lavoro in tutta la Turchia mercoledì 14 Maggio 2014. Indosseremo indumenti neri e metteremo fiocchi neri sui nostri vestiti giovedì 15 Maggio 2014. Alle 9 di mattina del 15 Maggio faremo 3 minuti di silenzio in tutti i luoghi di lavoro in Turchia. Dopo i 3 minuti di silenzio inizieremo uno sciopero e marceremo verso gli Uffici centrali del Lavoro e della Sicurezza Sociale nelle province.
Facciamo inoltre appello a tutte le persone che vivono in Turchia affinché si vestano di nero o mettano fiocchi neri e teli neri sulle finestre delle case e dei luoghi di lavoro e/o sui vetri delle automobili.

Ricordate – Appello del Network per i Beni Comuni di Istanbul

Ricordate la Grande Marcia dei 70mila minatori, il 6 Febbraio 1991. Una delle piu’ grandi rivolte dei lavoriatori nella storia turca, che fece cadere il primo ministro Yildirim Akbulut. Ricordate la resistenza della Tekel. Ricordate chi temeva che anche Gezi sarebbe finita come fini’ la rivolta della Tekel. Ricordate quanto questa lunga storia sia scritta nel sangue.
Ricordate quanto ciò che è nostro – i nostri commons – ci viene tolto e confiscato. Ricordate che questo resterà  l’ordine naturale delle cose fin quando la vostra tristezza non si farà ribellione. E anche se resta il come delle possibili soluzioni, ricordate: ricordate che chiunque si arrenda al capitalismo le mani le avra’ sporche di sangue. Fate rivolta della vostra tristezza. Perche’ ne’ queste morti nè il capitalismo sono inevitabili. Ci troviamo a Taksim alle 7.

 

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