Di buoni auspici è lastricato il Cpr
No, non riusciamo proprio a provare sollievo nell’apprendere dalla stampa che il neoassessore con deleghe alle politiche sociali di Milano, Gabriele Rabaiotti, timidamente “auspichi” che all’orrida prigione di via Corelli venga assegnata una destinazione diversa da quella ormai imminente di CPR, come – fino almeno ad un governo fa – di tanto in tanto hanno sommessamente “auspicato” pure il suo predecessore Pierfrancesco Majorino e Beppe Sala, sindaco della Milano città dell’accoglienza.
Sta di fatto che però, finché ed intanto che ci si limiti solo a questo “auspicare”, tutto depone perché via Corelli sia inesorabilmente destinata a svolgere tale funzione dal prossimo ottobre, come promesso nel corso di un sopralluogo sul cantiere, qualche mese fa, dall’ex Ministro Salvini, il quale si è premurato di riservare proprio ai suoi elettori milanesi l’orgoglio di ospitare, per la Lombardia, il lager per stranieri innocenti che la Legge Minniti-Orlando (nomi familiari agli “auspicanti”) ha stabilito sorgesse in ogni Regione.
A quando, allora e piuttosto, una netta presa di posizione del Comune quale quella chiesta con il nostro appello e più volte reclamata? Quando, se non ora che sugli scranni più alti di governo siede proprio il partito degli “auspicanti”?
Ma soprattutto (come lasciano purtroppo intendere le relative dichiarazioni), gradiremmo una smentita del sospetto che questi ultimi cesserebbero anche di “auspicare”, se solo da Milano il CPR fosse spostato un po’ più in là, lontano dagli occhi, lontano dal cuore e da Palazzo Marino.
Noi davvero no, ed intendiamo ribadirlo a chiare lettere: siamo contro TUTTI i CPR, contro l’idea di una detenzione amministrativa (tanto più in condizioni disumane) delle persone migranti per la sola mancanza di un titolo di soggiorno, che oltretutto la legge ormai non consente di acquisire e del quale anzi agevola la perdita (vedi la scellerata abolizione del permesso umanitario). E ciò, sia che tale detenzione abbia luogo in via Corelli, sia in altra via di Milano, sia in altra città di Lombardia o di Italia o in Libia, in lager finanziati a seguito dei noti accordi (ancora una volta) Minnitiani con le milizie sanguinarie del luogo.
E non è tutto, perché alzando lo sguardo, dal municipio a Bruxelles, ci chiediamo anche: se ne é accorto, il neoeletto parlamentare europeo, già “auspicante” Pierfrancesco Majorino, che nei CPR ogni giorno si subiscono abusi e si muore, anche in isolamento (come abbiamo più volte raccontato), ed anche in quelli ora siti proprio nel suo collegio elettorale, come a Torino, e in quelli che vorrebbero aprire a breve? Assumerà ora iniziative, al riguardo, più ad ampio respiro (rispetto ai confini meneghini) e più determinate ed incisive che qualche post su Facebook? O lo dissuaderanno, da un lato, le riminiscenze Minnitiane e, dall’altro, le preoccupazioni dell’attuale PD (o quel che ne resta) di dover emulare le destre per … arginare le destre?
Intanto, ottobre è alle porte e le nostre preoccupazioni crescono, in assenza di un segnale concreto di vera discontinuità col passato, o meglio col presente. Ed è invece tempo di passare dagli auspici all’assunzione di responsabilità, ai fatti concreti.
Per questo chiediamo non solo a tutta la cittadinanza (in senso lato), ma a chiunque e ovunque repella un lager nella propria regione, di unirsi a noi alla ● Manifestazione contro CPR e Decreti Salvini ● #oltreiconfini del 12 ottobre a Milano.
Tag:
comune cpr majorino migranti nocpr rabaiotti Sala via corelli