Riaperta l’indagine sull’omicidio di Fausto e Iaio
E’ di ieri la notizia della riapertura dell’inchiesta sull’omicidio di Fausto e Iaio, giovanissimi militanti del movimento uccisi a colpi d’arma da fuoco in via Mancinelli, dietro all’allora sede storica del centro sociale Leoncavallo, la sera del 18 marzo 1978, due giorni dopo il sequestro Moro e l’omicidio della sua scorta da parte delle Brigate Rosse in via Fani a Roma.
La riapertura delle indagini avvallata dalla giudice per le indagini preliminari Maria Idria Gurgo di Castelmenardo su richiesta dei pm della Procura di Milano Leonardo Lesti e Francesca Crupi in base a una nuova informativa della Digos avviene a venticinque anni dall’archiviazione dell’ultima inchiesta da parte dell’allora gip Clementina Forleo.
Al momento gli inquirenti sembrano essere molto restii a fornire informazioni su eventuali nuovi elementi di prova raccolti nel corso delle indagini. Si parla di una perizia calligrafica sulla rivendicazione ritenuta più credibile ovvero quella firmata Esercito Nazionale Rivoluzionario. Brigata Combattente Franco Anselmi trovata a Roma qualche giorno dopo il duplice omicidio di via Mancinelli. Franco Anselmi era una figura di spicco dell’estrema destra romana, tra i fondatori dei NAR e ucciso durante in un conflitto a fuoco durante una rapina a un’armeria romana il 6 marzo 1978 ovvero pochi giorni prima dell’omicidio del Casoretto. Con la stessa sigla fu rivendicato un attentato contro una sezione del PCI della Balduina il 29 maggio 1979, pochi giorni prima delle elezioni politiche di quell’anno.
Va ricordato che tanto fu di massa e commossa le reazione popolare alla morte di Fausto e Iaio con una serie di cortei che, sin dalla sera stessa, portarono in piazza migliaia e migliaia di persone culminando coi più di 100.000 milanesi presenti al Casoretto il 22 marzo 1978, giorno dei funerali tanto furono abbastanza sciatte e brancolanti nel buio le prima indagini da parte delle Forze dell’Ordine come si può notare anche dagli articoli di giornale dell’epoca [1/2] con alcune improvvide dichiarazioni a caldo che buttarono lì anche fantomatiche piste legate a faide nell’estrema sinistra o nel mondo dello spaccio di droga. Vere e proprie cortine fumogene alzate dalle autorità e rapidamente finite nel posto che meritavano ovvero l’immondizia anche grazie al muro di solidarietà eretto dal movimento e da una parte consistente della città di Milano.

I funerali di Fausto e Iaio al Casoretto il 22 marzo 1978.
Nel decreto di archiviazione del 2000 la gip Clementina Forleo scriveva:
“Pur in presenza dei significativi elementi indiziari sopra illustrati a carico della destra eversiva ed in particolare degli attuali indagati (ovvero Massimo Carminati, Mario Corsi e Claudio Bracci, ndr) appare evidente allo stato la non superabilità in giudizio del limite appunto indiziario di detti elementi”.
Ci sembra importante chiudere l’articolo con il comunicato rilasciato dall’Associazione familiari ed amici di Fausto e Iaio. Che a quasi 50 anni dai fatti sia la volta buona?
“L’Associazione familiari ed amici di Fausto e Iaio apprende con soddisfazione la notizia della riapertura delle indagini decisa dalla Gip Maria Idria Gurgo di Castelmenardo, che ha accolto la richiesta dei pm Francesca Crupi e Leonardo Lesti ai quali va la nostra gratitudine, come pure all’Avvocato Brigida, che rappresenta i familiari dei ragazzi. Le indagini ripartono dal punto dove arrivarono prima dell’archiviazione del caso nel 2000. L’ Associazione ha sempre sostenuto la tesi del coinvolgimento e della responsabilità di appartenenti alla destra neofascista di allora, ma chiede anche che venga fatta luce sui veri mandanti dell’assassinio. Auspichiamo che la gip incaricata abbia la possibilità, attraverso nuovi indizi e il riesame di testimonianze e reperti, di trovare una strada che possa portare ad un processo. La mancanza di una verità giudiziaria sulla vicenda di Fausto e Iaio è una ferita aperta nella città di Milano medaglia d’oro della Resistenza. Purtroppo sappiamo quale spazio abbiano i fascisti anche oggi all’interno delle istituzioni. L’ Associazione, che in questi anni si è dedicata alla memoria dei due ragazzi, chiede, anche a nome di chi da 47 anni ha a cuore Fausto e Iaio, che sia finalmente fatta giustizia”.
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