Strike mass dei riders ieri a Milano. Just Eat, Ubereats, Glovo e Deliveroo: è finita la pacchia!
Se c’è una categoria che non ha mai smesso di lavorare durante l’emergenza Covid19 ed è stata mandata allo sbaraglio nel silenzio ignavo della politica, questa categoria è quella dei riders. L’emergenza però ha aumentato la consapevolezza dei lavoratori e delle lavoratrici della necessità di aumentare i diritti nel Far West delle piattaforme. La vicenda dell’inchiesta su Ubereats ha dato un’ulteriore conferma (non che ce ne fosse bisogno) dei livelli di sfruttamento presenti nel mondo della gig economy. Ieri quella che era iniziata come un’assemblea si è trasformata in uno sciopero che ha attraversato le vie della metropoli.
Qui sotto il comunicato dei riders.
Ci siamo dati appuntamento per un’assemblea oggi (ieri) in una piazza a Milano in più di settanta lavoratori per discutere del #contratto collettivo nazionale, di sicurezza sul lavoro, del trasporto bici per i pendolari e sulla necessità di organizzarci insieme.
Tanta era la voglia di protestare che è partita una #strikemass che dalle vie del centro è passata da Duomo a piazza Castello verso zona Navigli, piazza 24 Maggio, Porta Genova per concludersi al parco di via Solari. Abbiamo sfilato per le strade della città chiedendo una #sanatoria per i rider senza documenti e senza permesso di soggiorno, una soluzione per le bici in stazione a Trenord e un contratto di lavoro alle piattaforme.
Lo stato di agitazione è appena ricominciato e non siamo mai stati così tanti, agguerriti ed uniti.
Durante il #lockdown e la fase 2 la nostra salute è stata seriamente messa a rischio, siamo stati dichiarati lavoratori di un servizio essenziale e sotto ricatto del #caporalato digitale siamo stati costretti a continuare a consegnare senza tutele per tutto il tempo, scioperando ad oltranza per far sentire la nostra voce.
È solo l’inizio. Just Eat, Ubereats, Glovo e Deliveroo siete avvisate: è finita la pacchia!
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Numero uno
È miligio per lavoro tutto di derivazione