Torchiera e Ri-Make di nuovo sotto attacco?
Nella giornata di sabato, in mattinata, un articolo di Repubblica avvisa i lettori della scelta, da parte del Comune di Milano, di “mettere a valore” (come piace tanto dire adesso) 25 stabili comunali in disuso. Segue una lista che, già a una prima lettura, fa venire qualche brivido misto a profonda irritazione.
Sì, perché nell’elenco compaiono due indirizzi che, per chi conosce un po’ la metropoli, fanno suonare subito un campanello d’allarme.
Si tratta di via Volga e piazzale Cimitero Maggiore.
Per il Comune si tratta di uno stabile scolastico dismesso nel primo caso e di una cascina abbandonata nel secondo.
Peccato non sia proprio così…
Sì, perché al primo indirizzo ha trovato casa da ormai un paio di anni Ri-Make dopo lo sgombero della sede di via Astesani. Al secondo c’è invece Cascina Torchiera occupata da decenni.
Poi, presi dalla curiosità, si va a spulciare sul sito del Comune di Milano e si trova il famigerato avviso pubblico del Demanio per 25 beni comunali in disuso.
E qui l’irritazione diventa rabbia.
Perché la foto che accompagna il resto è proprio quella dell’occupazione di Ri-Make a Bruzzano che, da più di un anno chiede al Comune di applicare per l’ex-scuola occupata il regolamento sui beni comuni . Quindi, a scanso di qualsiasi equivoco e malinteso, si tratta di una scelta attentamente ponderata da parte del Comune.
Poi si legge il testo e la dichiarazione dell’Assessore al Demanio e si rimane senza parole.
La riportiamo per esteso:
“Siamo giunti al compimento di un lavoro importante e significativo, durato diverso tempo, che ha visto un’ampia partecipazione, prima degli uffici del Demanio e poi degli altri organi dell’Amministrazione, che ringrazio per l’efficacia dimostrata. Per troppi anni il Comune ha dovuto rinunciare a valorizzare il patrimonio dismesso sparso per la città. Ora, con le linee di indirizzo approvate dalla Giunta ed il successivo bando, possiamo iniziare a recuperarli aprendo all’interesse dei privati. Siamo fiduciosi sulla possibile rigenerazione di luoghi rimasti a lungo senza identità”.
“Siamo fiduciosi sulla possibile rigenerazione di luoghi rimasti a lungo senza identità”.
Stupiti, crediamo di non aver capito e rileggiamo l’ultima frase.
Sì invece. Abbiamo capito bene.
Luoghi senza identità.
Quindi Torchiera e Ri-Make, luoghi attraversati e conosciuti da migliaia di persone nella metropoli e non solo sarebbero in disuso e privi di identità.
Non c’è che dire! Ancora una volta, ma ormai ci è venuta la nausea a ripeterlo, Milano si dimostra incapace di riconoscere il valore delle attività costruite dal basso. Magari qualche pacca sulla spalla e qualche: “Oh, come siete bravi!” nei momenti d’emergenza come questi tre mesi di emergenza Covid19, ma mai un passo in più. La storia si ripete identica da decenni.
Noi non possiamo dire altro se non che continueremo a seguire da vicino la vicenda come già fatto decine di altre volte…
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No,no e poi no. Questi due luoghi sono stati il luogo dove i giovani hanno trovato uno scopo in modo di lavorare insieme, in modo di Creare e poi…. Comune, svegliati, agisci x il bene dei ragazzi che con la loro fatica hanno reso questi luoghi vivi, sociali, vivi,senza ruberie. Sono una nonna
Ri-make e Torchiera sono luoghi di aggregazione con un alto valore aggiunto,dato dal fatto che hanno prodotto eventi,incontri,iniziative senza fine di lucro,bensì con finalità sociali di scambio,di partecipazione,di integrazione e di presa di coscienza,certamente una ricchezza per Milano e dintorni.
che vergogna. Con tutti i posti sfitti e non utilizzati il comune vuole prendere quelli usati dagli antagonisti . Vero, antagonisti ma non criminali ! E, allora viene un dubbio: perchè non comincia ad affittare ad un prezzo equo il suo patrimonio sfitto e vedere quanto ci ricava ? All’estero (Germania, Inghilterra, Svizzera) già da molti anni “tollerano” occupazioni giovanili e antagoniste se non sono criminali, anche se sono antagoniste. Per la persona intelligente, il PROBLEMA è una risorsa e non una perdita. Ti stimola a pensare e a risolverlo.
Affermare, come fa l’assessore: “fiduciosi di rigenerare luoghi rimasti a lungo senza identità…” e includere tra questi luoghi Torchiera e ReMake è la dimostrazione di una gravissima disonestà intellettuale che è la cosa peggiore per un politico.
Potrà avere solo il mio disprezzo.