Manifestazione in memoria di Moussa Balde. Contro frontiere, razzismo e violenza istituzionale
Sul confine italo-francese la disumanizzazione agita da istituzioni e media mostra i suoi frutti. Le violazioni dei diritti umani sono costanti. Dai pestaggi indiscriminati sulle rotte di montagna della Legione straniera francese, che recluta anche esponenti dell’Alt right est-europea. Al furto di oggetti personali, la reclusione nei container in frontiera alta, dove vengono trattenute per una notte le persone arrestate dal pomeriggio, prima di essere respinte il giorno seguente, anche nel caso di donne incinte, bambini molto piccoli, o persone con evidenti patologie fisiche. Le modalità di respingimento in essere che violano le normative europee sono molteplici. Così il dispositivo frontiera frena e smantella lo sviluppo di pratiche solidali, ma è sempre più urgente denunciare la direzione che ha preso la gestione del fenomeno.
Ventimiglia, domenica 21 maggio 2023
Concentramento ore 11 piazzale della stazione
Moussa Balde muore nella notte tra il 22 e il 23 maggio 2021 in una cella dell’area d’isolamento, denominata Ospedaletto, del CPR di Torino. Il 9 maggio era stato pestato a Ventimiglia da tre italiani e dopo essere stato in ospedale venne richiuso nel centro di detenzione, ignorando le sue gravi condizioni fisiche e psicologiche. Moussa, originario della Guinea, è stato detenuto in quanto persona non-europea e irregolare sul territorio, e per questo è morto nel chiuso di una cella. La morte di Moussa non è stata nè “fatalità” nè il frutto di una catena di inadempienze, ma la conseguenza del razzismo strutturale del sistema in cui viviamo.
A due anni di distanza la situazione a Ventimiglia è, per quanto insopportabile ammetterlo, peggiorata ulteriormente. Dopo quasi otto anni di chiusura della frontiera da parte del governo francese, che ha causato la morte diretta di almeno 42 persone e devastato la vita di altre migliaia, la violenza che subiscono le persone in transito continua ad aumentare. Solo negli ultimi due mesi è stata approvata un’ordinanza “antidegrado” che colpisce gli insediamenti informali e le persone che abitano questi luoghi, che va ad aggiungersi ad operazioni di polizia tanto scenografiche quanto violente per chi già è costretto a vivere in condizioni di estrema marginalità.
Nei primi mesi dell’anno sono più di quarantamila le persone che sono sbarcate sulle coste italiane, a dimostrare l’assoluta insostenibilità e insensatezza delle politiche di respingimento in mare volute dal governo Meloni. In questi ultimi giorni, con l’approvazione alla Camera, il cosiddetto Decreto Cutro è diventato legge e questo determinerà un ulteriore peggioramento nelle condizioni di vita e accesso ai diritti per richiedenti asilo e altra forma di protezione. Con la dichiarazione dello stato di emergenza, i finanziamenti contenuti nel PNRR e i nuovi dispositivi di questa legge infame che porta il nome di una strage, il governo Meloni e il suo ministro dell’interno Piantedosi puntano a creare un sistema detentivo di massa che calpesta le legittime aspirazioni di libertà delle persone migranti. Solo cosi’ puo’ essere interpretata la volontà di aprire un CPR in ogni regione e le trasformazioni in atto nel sistema di prima d’accoglienza.
In questo contesto lo stato francese continua a rinforzare il dispositivo di controllo e respingimento alla frontiera interna, riproducendo e dando forza alla violenza razzista e arbitraria delle forze di polizia francesi lungo tutta la linea di confine. A completare questo quadro ci sono poi gli accordi bilaterali che Italia e Francia continuano a siglare con i paesi sull’altra sponda del mediterraneo come Libia e Tunisia, rendendosi di fatto responsabili dell’aumento dei naufragi e dei respingimenti in mare ad opera di guardie costiere e border forces pagate con soldi europei.
Lo scenario per i prossimi mesi alla frontiera italofrancese, per quanto ancora pieno di incognite, non è quindi per nulla rassicurante e richiede l’attivazione di tutte le forze solidali. Non staremo a guardare il razzismo strutturale di questa europa distruggere vite umane senza far nulla! Per questo invitiamo collettivi, movimenti, organizzazioni e singol3 a scendere in piazza con noi per una manifestazione commemorativa, ma anche di rivendicazione, e che sia attraversabile da tutt3, con o senza documenti. Immaginiamo un momento che dia spazio a diverse prese di parola e invitiamo quindi tutt3 a portare le proprie testimonianze, denunce, pensieri e rivendicazioni riguardo cio’ che accade a Ventimiglia e altrove.
Per Moussa Balde e tutte le vittime della violenza razzista delle frontiere!
Per la libertà di movimento per tutt3!
Contro frontiere, razzismo e violenza istituzionale!
Per l’abolizione e la chiusura di tutti i CPR!
Freedom, Hurrya, Libertà!
La famiglia di Moussa Balde e le sue persone care
Centro sociale La Talpa e L’orologio – Imperia
Progetto 20k – Ventimiglia
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Razzismo? Si dice che venne picchiato mentre chiedeva l’elemosina, ma in realtà stava tentando di rubare un telefono! E non è morto nemmeno qua, è morto al centro migranti di Torino!!!
Già scrivere da un profilo senza nome non depone a tuo favore. Il fantomatico furto del telefono da dove salterebbe fuori? Non c’è neppure agli atti del processo… Ahm già, ma ci sei tu a raccontarci la “realtà”.