Da Milano con Kobane e Suruc nel cuore

 

imageIeri per tutto il pomeriggio diverse centinaia di persone hanno attraversato, animato e sostenuto il presidio indetto dalla comunità curda  milanese con l’appoggio di diverse realtà di movimento.

Slogan, volantinaggi, striscioni e bandiere in sostegno agli ideali della Rojava, alla popolazione del cantone di Kobane, che dopo una gloriosa liberazione sta subendo diversi attentati sia in territorio curdo che in Turchia, paese da sempre responsabile di discriminazioni e violazioni dei diritti umani nei confronti della comunità curda.

Un presidio per commemorare le vittime dell’attentato a Suruc ad opera di Isis con il beneplacito del governo turco, un presidio per alzare la voce e lanciare un messaggio di solidarietà internazionale in contrapposizione con la censura mediatica attuata dal governo turco e con la censura silente attuata dai nostri organi di stampa, che han fatto passare la notizia nell’ombra.

Ieri come oggi e nel prossimo futuro andremo avanti a sostenere un progetto di democrazia diretta e dal basso, contro il fondamentalismo reazionario e strumentale a un modello economico che continua a creare forti e deboli, dove i forti fingono di commuoversi mentre muovono le pedine del gioco.

Con la Rojava,
sempre.

Di seguito il volantino distribuito ieri.

Con il cuore a Kobane e Suruc, Erdogan assassino, Rojava fino alla vittoria!!!!

Sono decine i giovani che la mattina di lunedì 20 Luglio hanno perso la vita a Suruc, cittadella a 10 km da Kobane.

L’ennesimo attentato che L’Isis mette in atto per destabilizzare i curdi ed il loro processo di autodeterminazione.

Durante le elezioni terminate ad inizio Giugno, furono centinaia gli attacchi intimidatori ai danni dell’ Hdp (partito candidato alle elezioni in Turchia), con attentati alle sedi, ai militanti e nelle piazze durante i comizi elettorali. Il 25 Giugno 3 gruppi aderenti allo stato islamico attaccavano Kobane causando oltre 200 morti civili.

Tutto questo è stato possibile solo grazie alla totale connivenza tra il governo turco e i paladini dello stato islamico.
Basti pensare che un pm turco ha chiesto l’ergastolo per il direttore del quotidiano di opposizione Cumhuriyet, Can Dundar, minacciato dal presidente Recep Tayyip Erdogan dopo che aveva pubblicato le immagini di armi destinate a jihadisti in Siria a bordo di camion scortati dai servizi segreti del Mit.

La comunità internazionale ancora una volta tace, nessuno denuncia pubblicamente quello che è ormai evidente a tutti: L’Isis viene utilizzato dai poteri forti, dallo stato Turco per destabilizzare e distruggere il progetto e la costituzione della Rojava (3 cantoni autoproclamati autonomi dal popolo curdo dopo che iniziò la rivolta contro Assad in Siria).

E’ necessario oggi come ieri che la Turchia apra un corridoio umanitario con la Rojava- Kobane.
La comunità internazionale deve prendere parola, mobilitarsi e non guardare dall’altra parte per interessi economici e politici.

Con Kobane e Suruc nel cuore, Rojava fino alla vittoria.

Comunità Kurda milanese e C.S.O.A Lambretta

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