[DallaRete] Bergamo – Respingere il fascismo
Alle luci che filtravano dalle vetrine dei negozi si aggiungevano i lampeggianti di polizia e carabinieri, mai così numerosi in quella che è una delle più grosse piazze di spaccio della Lombardia.
Uno spiegamento di forze in attesa del preannunciato presidio di Forza Nuova, proprio in piazza Affari.
“RIPRENDIAMOCI ZINGONIA”, questo lo slogan della manifestazione fascista, nata sfruttando l’omicidio di uno spacciatore cadutoin uno scontro tra bande pochi giorni fa.
Come sciacalli che fiutano il sangue, i razzisti di Forza Nuova si radunano da tutta la Lombardia per marciare su Zingonia. I recenti attentati di Parigi permettono ai forzanovisti di giocare alla guerra santa, calando lo scontro di civiltà in provincia di Bergamo e dipingendo Zingonia come una banlieu enclave del terrore.
La manifestazione non va però come previsto: all’arrivo dei fascisti la piazza si è già riempita di antifascisti e abitanti del quartiere intenzionati ad opporsi al razzismo e a sabotare il palcoscenico mediatico ricercato da Forza Nuova.
I militanti forzanovisti (alla fine se ne conteranno una cinquantina scarsa) non riescono a fare che pochi metri scortati dalle forze dell’ordine, non riuscendo nemmeno ad entrare nella piazza.
Per più di un’ora rimarranno in un angolo a berciare slogan alla nebbia dietro i blindati dei carabinieri, mentre la piazza continuerà a riempirsi di abitanti la cui voce si unirà a quella degli antifascisti, sovrastando i cori razzisti.
Isolati non solo fisicamente, i fascisti sconteranno sopratutto un isolamento politico: nessun abitante di Zingonia si è aggiunto al loro presidio. D’altronde scandire slogan contro Togliatti nel 2015 non pare una scelta comunicativa vincente, come anche “Casa, lavoro, solo agli Italiani” in un quartiere dove più del 90% della popolazione è di origine straniera.
Un quadro radicalmente differente a quello che si stava svolgendo al centro della piazza, animata dagli abitanti scesi in strada a fianco degli antifascisti: una presa di posizione non dovuta solamente al rifiuto immediato e spontaneo del razzismo da parte di chi lo vive quotidianamente sulla propria pelle, ma anche alla rete di relazioni frutto del lavoro fatto negli anni nel quartiere di Zingonia, anche attraverso il supporto ai comitati dei residenti.
Un supporto attivo e un impegno costante verso una riqualificazione autogestita, un impegno che non si ritraesse di fronte alla difficoltà e alle contraddizioni di un quartiere come Zingonia, ma
che mettesse al centro gli abitanti e le loro problematiche.
Tutt’altra cosa i fascisti di Forza Nuova che parlano di riprendersi Zingonia, di essere “resistenza” contro l’immigrazione e il terrore che, dicono, da essa deriva.
Una totale inconsapevolezza di Zingonia e della realtà che ci circonda, schiacciata sotto parole d’ordine inserite a forza dopo gli attentati di Parigi e in generale dalla situazione di instabilità globale.
Parole d’ordine che appiattiscono la complessità del presente, che portano i governi a bombardare la Siria o a pianificare guerre come se non fossero queste ultime a germinare il terrorismo.
La soluzione a questo circolo vizioso è già presente: la resistenza curda contro l’ISIS ci dice come per combattere il terrore non servano solo eserciti e bombardamenti, ma la volontà di costruire una società diversa, senza cedere a tentazione autoritarie.
Perché i fascisti, siano essi di quelli che gridano “allah akbar” o “italia agli italiani”, li si sradica costruendo una società più giusta, più libera, più uguale.
Ogni giorno, tutti i giorni, a Zingonia, come altrove.
http://www.pacipaciana.org/2015/11/18/respingere-il-fascismo/
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