[DallaRete] Kurdistan – Demirtaş: la libertà vincerà
Nella sua lettera dal carcere il co-presidente dell’HDP Selahattin Demirtaş ha detto “Ci mobiliteremo con intelligenza, emozione e passione, rafforzeremo la coscienza e il risveglio sociale, e usciremo da questa spirale.”
Il Partito Democratico dei Popoli (HDP) ha tenuto il suo quarto incontro di gruppo senza la presenza di 8 parlamentari e dei co-presidenti dell’ HDP Selahattin Demirtaş e Figen Yüksekdağ. Durante l’incontro, il vice capogruppo ha letto ad alta voce la lettera di Demirtaş che è stata censurata da funzionari del carcere chiuso di tipo F di Edirne.
Di seguito il messaggio del co-presidente dell’HDP Selahattin Demirtaş in carcere:
“Cari amici parlamentari, amministratori, iscritti, amici e giornalisti, saluto ciascuno di voi. Mi scuso per le manchevolezze che questo messaggio potrà avere, dato che sto scrivendo in condizioni dove sono disponibili solo carta e penna. Come sempre ci opponiamo con entusiasmo all’ingiustizia e alla crudeltà con le quali ci confrontiamo.
Miei cari amici, il Medio Oriente, la Mesopotamia e l’Anatolia sono sotto attacchi e interventi senza precedenti. Organizzazioni che si caratterizzano per ferocia e stupro come le organizzazioni affiliate ad ISIS e al-Qaida, si sono trasformate in meccanismi di massacro e genocidio. Queste organizzazioni che affermano di rappresentare l’Islam non contribuiscono all’Islam o ad alcun’altra religione e hanno adottato un’aggressione che cerca di sradicare i valori dell’umanità che sono vecchi di migliaia di anni. L’insistenza sul creare una nazione basata su una lingua e un’identità in Turchia ha trattato con crudeltà le diverse identità, lingue e colori di queste terre. Coloro i quali vogliono che questa repubblica incontri la democrazia sono stati bollati come ‘nemici interni, ‘terroristi’ o ‘traditori.’ Ogni desiderio di trasformazione democratica nella società è stato represso con la violenza e artisti, accademici, imprenditori, politici, giornalisti e altre persone sono state incarcerate e esiliate.
Queste politiche attuate dall’ideologia egemonica propagata dall’AKP formano anche l’asse di politica estera del governo. L’asse politico settario è stato l’elemento determinante della politica estera e la Turchia si trova di fronte a un collasso nell’arena diplomatica.
L’errore più critico in un periodo così difficile è formare strategie basate su politiche settarie e nazionaliste. Sfortunatamente questo è quello che l’AKP ora sta facendo. Questo è esattamente dove si trova la nostra differenza, dove la differenza dell’ HDP diventa visibile. Si può vedere che difendere tutte le identità e i gruppi di fede per garantire la loro libera coesistenza tra pari attraverso la prospettiva di una nazione democratica è cruciale in un momento in cui razzismo, nazionalismo, settarismo e sessismo terrorizzano la nostra intera geografia.
Continueremo la nostra lotta in carcere con il morale alto e molto entusiasmo. Non tratterremo il nostro grido per la pace perché veniamo trattati ingiustamente.
Ci mobiliteremo con intelligenza, emozione e passione, rafforzeremo la coscienza e il risveglio sociale, e usciremo da questa spirale. Infine mando i miei ringraziamenti a tutti coloro che ci hanno sostenuti dentro e fuori dalla Turchia. Estendo la mia solidarietà ai dirigenti del quotidiano Cumhuriyet, giornalisti della stampa libera e editorialisti e a tutti i prigionieri politici.
La libertà vincerà”.
Da Uikionlus.com
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