[DallaRete] Modena – Corteo nazionale della logistica: occupazione dei binari e cariche della polizia
Questa mattina (ieri) la Questura di Modena ha vietato, senza alcun preavviso e motivazione, il corteo nazionale indetto oggi nella città emiliana dal sindacato di base Si Cobas, contro i nuovi dispositivi repressivi adottati dalla magistratura che stanno colpendo le lotte nel settore della logistica. Il corteo è stato indetto in seguito all’arresto per “estorsione” di Aldo Milani (vedi qui le sue dichiarazioni ed una rassegna stampa sulla vicenda), oggetto di una vera e propria montatura messa in campo da magistratura e sistema mediatico, che tende a screditare chi da anni lotta contro mafia e sfruttamento nel mondo del lavoro. La vicenda è scaturita all’interno di una difficile vertenza fatta dal sindacato con l’azienda Levoni, leader nel settore carni in cui, soprattutto nel modenese, vigono condizioni di sfruttamento estremo.
Nonostante la grave intimidazione della Questura, i Si Cobas hanno rilanciato l’appuntamento per le 15 in Piazza Sant’Agostino, al quale si sono presentati tantissimi lavoratori, realtà del sindacalismo di base ed attivisti sociali provenienti da tutta Italia.
Dopo essere rimasti bloccati dalla polizia per oltre un’ora sul luogo del concentramento, i manifestanti hanno iniziato ad invadere le strade della città emiliana e si sono diretti, in corteo selvaggio, verso la stazione ferroviaria. Aggirando il blocco della polizia, hanno invaso i binari e bloccato per circa un’ora il traffico ferroviario.
Le forze dell’ordine sono intervenute sgomberando i binari ed allontanando i manifestanti dall’ingresso della stazione, con alcune cariche.
Il corteo si è immediatamente ricompattato e si è riversato vero il centro storico, militarizzato all’inverosimile proprio per tentare il più possibile di isolare il corteo dal resto del tessuto cittadino. Un tentativo malriuscito, vista l’internità che hanno le lotte della logistica, in particolare nel settore della macellazione, rispetto alle contraddizioni sociali che si vivono quotidianamente nei territori dove sfruttamento padronale e poteri locali si intrecciano in maniera indissolubile.
Mentre il corteo conquistava Piazza Grande, la piazza principale della città, si sono susseguiti molti interventi al megafono. Tantissimi i lavoratori di Adl Cobas giunti dal Veneto, sia per esprimere solidarietà ad Aldo Milani sia per ribadire con forza che «il tempo della schiavitù è finito, sia nei luoghi di lavoro che nelle piazze».
da Globalproject.info
Un’analisi della situazione nel mondo della logistica
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