Improprietà, acquisizione, impresa politica, autogestione. Vecchi e nuovi lessici per la città che vogliamo
Venerdì 5 dicembre – ore 18:00
ARCI Milano – sede provinciale – via Bellezza, 16
Anno 2025. Gli spazi sociali, culturali, autogestiti, occupati subiscono attacchi costanti e continui.
La loro forza e agibilità è data da cicli di lotta e dalla legittimità sociale che nei territori strappano.
Negli anni si sono aperte finestre, più o meno virtuose, di sperimentazione e dialogo tra gli spazi, le amministrazioni comunali, provinciali, regionali e in casi più rari con i privati.
Nulla è mai stato regalato e spesso gli accordi sono stati usati dai poteri per cercare di interferire nei processi che gli spazi sociali agivano.
L’occupazione è e resta uno strumento di lotta necessario e fondamentale, anche per la riappropiazione di aree urbane, soprattutto in un momento come questo dove nelle città si vivono forme di estrattivismo di ricchezze ed esproprazione di metri quadri da parte del privato con il sostegno della politica.
L’occupazione è l’unica via oggi possibile?
Ci sono altre forme, idee, percorsi per dotarsi di spazi sociali, culturali, autogestiti senza perdere libertà e forza e che possano permettere anche a chi non ha le energie necessarie ad occupare di strappare pezzi di città al profitto e alla logica del privato?
Imporre l’idea di improprietà scontrandosi apertamente con la base teorica del capitalismo, la proprietà, può essere una proposta di trasformazione della città e del futuro.
Ne parliamo con:
Pino Tripodi
Valerio Monteventi (Vag61 Bologna)
Laboratorio Puzzle (Roma)
Simone Renza
Francesco Pezzulli (Saperi Condivisi)
Emanuele Braga (Macao)
Marina Boer (Mamme Antifasciste del Leoncavallo)
Elisa Silva (Leoncavallo)
Paolo Cattaneo (Cnca)

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