Aspettando Gaza
Dopo una lunga giornata di attesa e controlli il 2 giugno il Gaza Freestyle torna a Gaza, con una carovana di più di 70 attivistə per portare avanti lo scambio culturale con il popolo palestinese e sostenerne le cause di libertà e resistenza.
La giornata è iniziata davanti al muro, presso il valico di Erez, che separa Israele dalla Striscia di Gaza. Siamo arrivatə la mattina, ma mancavano i permessi per entrare, per cui abbiamo aspettato mentre Meri Calvelli, responsabile ACS, è stata in trattativa per tutta la mattina. Intanto, nell’attesa, i nostri circensi hanno iniziato a cimentarsi con palline, clave e piattini da circo. In pochi minuti siamo stati tuttə coinvolti e lo spazio fuori dai cancelli si è riempito di musica e giochi, trasformandosi in una piccola scuola di circo improvvisata.
Dopo 5 ore è arrivata la conferma: i permessi ci sono, possiamo entrare. Per passare dal controllo israeliano però abbiamo dovuto risolvere un altro problema: ad una nostra compagna era stato negato il visto da Israele per l’accesso nella Striscia di Gaza, a causa della sua origine araba. Abbiamo fatto pressione, ed alla fine, il tentativo riesce. Siamo passatə così dal primo controllo di passaporti e bagagli della giornata e attraversiamo la frontiera di Jerez. Siamo dall’altra parte del muro.
Il secondo controllo per raggiungere Gaza è quello del governo palestinese. Fuori da Erez carichiamo su dei minibus i bagagli con tutto il materiale da portare a Gaza (tavole da skate, bombolette spray, strumenti di circo…). Arriviamo al varico di Khamsa-Khamsa, la frontiera del governo palestinese: un altro controllo dei passaporti e si continua, questa volta spostandoci su un pullman. Fuori dai finestrini, il muro che si allontana.
L’ultima frontiera è l’hangar di Hamas, Arba3a-Arba3a. Quando arriviamo, ci fanno scendere, ci ritirano i passaporti e ci fanno sedere. Inizia l’attesa: il Ministero dell’Interno di Hamas, non senza forti pressioni da parte nostra, aveva firmato la mattina il permesso per farci entrare. Tuttavia, continuavano ad esserci contrasti e litigi all’interno della stessa Polizia, la cui parte più radicale e conservatrice, si è opposta al nostro ingresso. Siamo rimastə ad aspettare, hanno interrogato alcuni di noi ed hanno tentato di negarci l’entrata. I nostri coordinatori hanno iniziato ad insistere e fare pressione per farci passare e alla fine, dopo 6 ore di attesa, il permesso da parte di Hamas è arrivato. Prima di partire, però, un altro controllo dei bagagli.
Finalmente, dopo 15 ore, 4 controlli di passaporti e vari interrogatori, montiamo sul pullman e arriviamo a Gaza. Siamo stanchi ma felici, l’attesa non ha attenuato la gioia e la voglia di essere a Gaza per condividere con i gazawi i progetti e le attività del Gaza Freestyle festival 2022 dei prossimi giorni.
Domani alle 9 (ora locale) inizierà il Forum delle Donne, che durerà tre giorni, in collaborazione con le associazioni di Gaza City.
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Foto: Alessandro Levati, Elitta Rebeggiani, Sara Biasci
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