Libertà per Ocalan, pace in Kurdistan! – Azione alla sede dell’Unione Europea a Milano!

IMG_5811Azione questo pomeriggio, alla sede dell’Unione Europea di Milano contro il silenzio assordante sulla situazione in Kurdistan e per chiedere la liberazione del leader curdo Ocalan dopo quasi 20 anni di durissima carcerazione nel carcere speciale di Imrali in Turchia. In questi giorni la situazione in Kurdistan sembra aggravarsi. Mentre stanno emergendo le dimensioni reali del massacro compiuto dall’esercito turco nell’assedio di Cizre e il tandem Turchia-Arabia Saudita ha annunciato un prossimo intervento nel conflitto siriano in funzione anti-Isis (ma molto più credibilmente in funzione anti-curda e per stabilizzare le posizioni dei propri alleati nella guerra civile siriana) poche ore fa i Turchi hanno bombardato le postazioni delle forze democratiche in territorio siriano ad Anfrin e Azaz, territori da poco liberati dalla presenza dei gruppi islamici del Fronte Al-Nusra. Il tutto nel silenzio complice dell’Unione Europea che intanto finanzia con miliardi di euro il governo Erdogan con lo scopo di impedire all’ondata di profughi in fuga dalla guerra di raggiungere il continente. Ecco il volantino distribuito oggi:

L’Unione Europea finanzia il genocidio dei Curdi!!!
Libertà per Öcalan – Pace in Kurdistan

La questione curda in Turchia, con le dichiarazioni del Newroz di Abdullah Öcalan e la richiesta di negoziati di pace e di democrazia il 21 Marzo 2013, 2014 e 2015, era entrata in una nuova fase. Ne è seguito un processo negoziale durato quasi tre anni. Quando è diventato chiaro che questo processo avrebbe prodotto risultati concreti, il presidente turco Erdogan ha cambiato atteggiamento e ha fatto di tutto per fermare i negoziati.

35 anni dopo il colpo di stato del 1980, l’Akp e il presidente Erdoğan hanno cambiato il loro discorso. Erdoğan ha dichiarato: “Che cosa si intende per la questione kurda? Non esiste più” , “Non c’è nessun tavolo di trattative nel processo di risoluzione. Se esistesse significherebbe il crollo dello Stato” . Di conseguenza dopo il 5 Aprile 2015 tutti gli incontri con Öcalan e le visite all’isola-carcere di Imrali, comprese quelle dei suoi avvocati, sono state impedite. Come conseguenza del divieto di incontrare Ocalan, le parole d’odio del governo dell’Akp e dei media, le campagne di linciaggio e l’escalation di operazioni militari.

Il movimento curdo ha reagito con un’offensiva pacifica e democratica, proclamando l’autogoverno democratico nelle principali città delle regioni curde. Lo stato turco ha risposto con la repressione e una violenza inaudita, assediando le città, proclamando coprifuoco e massacrando la popolazione civile, usando come armi non solo l’artiglieria pesante, carri armati ed elicotteri, ma anche la fame e la sete: ha interrotto le forniture di acqua ed elettricità e impedito l’arrivo di aiuti umanitari e cibo nelle zone assediate. Tutto questo per scacciare la popolazione. Le richieste di maggiore autodeterminazione nelle regioni curde hanno avuto come risposta la violenza e il terrore di stato.

Questa ripresa della guerra contro i curdi avviene mentre il PKK sta combattendo e sconfiggendo ISIS e continuando la storica resistenza dei curdi in Siria contro ISIS – dove stanno lavorando per una maggiore democratizzazione della società, liberazione di genere e protezione ecologica. Gli attacchi contro i curdi danneggiano la lotta contro ISIS. Per garantire sicurezza della regione e di tutto il mondo è necessario opporsi alle disastrose politiche della Turchia.

L’attuale isolamento totale su tutta l’isola di Imrali – che con il trasferimento di due prigionieri dall’isola a Silivri/Istanbul si estende ad altre carceri – è senza precedenti nella storia della Turchia e una grave violazione della Convenzione Europea sui Diritti Umani e anche il probabile presagio di un’ulteriore escalation del conflitto. Dall’isola non arriva nessun segno vitale, nessuna visita di avvocati e famigliari, niente lettere, o telefonate.

La storia ha dimostrato che la questione curda non può essere risolta militarmente. Le guerre di logoramento e i genocidi dello stato turco non hanno mai funzionato. Hanno sempre avuto l’effetto contrario. La Turchia non dovrebbe attizzare un fuoco che non può spegnere. I colloqui per una soluzione politica della questione curda devono riprendere in una condizione di parità. L’unico modo per garantire questo, è l’immediata liberazione di Abdullah Öcalan. In occasione dell’anniversario del sequestro di Öcalan.

                        DOMENICA 20 MARZO- ore 14.00 – PIAZZA SAN BABILA (MILANO )
                                       COMUNITÀ CURDA MILANESE PER KOBANE

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