Spazi abbandonati? Ce ne occupiamo noi!

Una riflessione del Casc Lambrate sulla questione spazi nel quadro delle trasformazioni della metropoli.

Siamo gli studenti dei licei e ogni giorno viviamo le contraddizioni di una grande metropoli come Milano. Ci offrono una cultura e una socialità che hanno poco a che fare con la libertà e la formazione di una mente critica. La cultura è esclusivamente funzionale al profitto e mancano luoghi in cui si possa affermare un pensiero fuori dagli schemi predefiniti, la socialità è un castello di carte che sta in piedi solo grazie al giro spropositato di denaro, che esclude tutti giovani che non possono permettersi di pagare 20 euro per entrare in un locale.

È una grande contraddizione se consideriamo che ci sono centinaia di spazi abbandonati all’ombra delle decine di grattacieli privati. Milioni e milioni di euro vengono spesi per urbanizzare nuove aree della città, aggiungendo cemento e sottraendo aree verdi e le ultime zone di socialità veramente libera.

Ci opponiamo a questo grigiore occupandoci degli spazi lasciati all’abbandono dai privati e dalle istituzioni, riscattando intere aree considerate degradate per dare una casa alle decine di progetti sociali che portiamo avanti. La pratica che usiamo è l’occupazione: un mezzo che ci consente sia di denunciare pubblicamente il totale disinteresse a valorizzare questi spazi, sia di mettere in pratica un alternativa reale alla situazione attuale.

Il nostro obbiettivo è costruire un laboratorio di idee che abbia al centro la cultura e la socialità, per combattere lo stato di abbandono istituzionale che viviamo tutti i giorni. Vogliamo organizzare un’aula studio dove gli studenti possano aiutarsi a vicenda senza dover spendere per i soldi in ripetizioni private, dove possano scambiarsi i libri e metterli a disposizione di tutti; un laboratorio artistico dove poter sperimentare ed esprimersi liberamente. Vogliamo far partire dei corsi di italiano per tutti i giovani migranti per aiutarli concretamente a sentirsi inclusi nella società, scardinando il meccanismo di paura e ostilità nei confronti dello straniero e sviluppando un modello alternativo di accoglienza. Ci impegniamo a organizzare momenti di socialità e aggregazione accessibili a tutti. Questo è il nostro modello di sicurezza, non i divieti, le restrizioni e la paura sulla cui base poggia l’idea di sicurezza del governo Salvini-Di Maio. Perché quello che conta non è chi sei o quanto possiedi ma è essere uniti in una comunità eterogenea e poter sentire che questo quartiere è la casa di tutti.

Casc Lambrate

SPECIALE “DIBATTITO SULLA METROPOLI”

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