Contro i padroni della città, il genocidio e il suo mondo. Blocchiamo tutto, liberiamo tutto!
Questa città di chi pensiamo che sia? Questa città di chi vorremo che fosse?
Dall’enorme corteo del 6 settembre in seguito allo sgombero del Leoncavallo, passando per il crescendo impetuoso degli scioperi generali del 22 settembre e del 3 ottobre contro il genocidio a Gaza e in Palestina, le strade della città sono state occupate e riempite da centinaia di migliaia di persone, con un crescente protagonismo di quelle più giovani e momenti di conflitto sociale radicale di grande potenza, definendo un’imprevedibile ma significativa convergenza disponibile a praticare le parole presenti sui social o sugli striscioni: bloccare tutto. E farlo davvero.
Pensiamo che quello che è successo lo scorso autunno non sia una casualità estemporanea, ma una possibilità di cambiamento chiara che si produce in una città in profonda crisi.
Crediamo che si possa interloquire tra le tante spinte di critica e proposta alternativa alla città, anche nelle differenti strategie e approcci, con l’obiettivo di immaginare una città differente, per smettere di regalare, e iniziare a sottrarre, spazi e luoghi al capitale.
Vogliamo provare a rispondere in modo corale a domande che vanno al di là di una singola esperienza collettiva o individuale.
Facciamolo insieme in una grande assemblea pubblica sabato 17 gennaio 2026, che speriamo possa raccogliere tutte queste domande e aprire un confronto cittadino onesto, diretto, curato e collaborativo tra chiunque voglia contribuire a dare seguito a questa marea, per bloccare tutto e liberare la città.
Il luogo preciso dell’assemblea e l’orario li comunicheremo nei giorni vicini alla data. Per il momento segnatevi l’appuntamento in calendario e tenetevi prontx a partecipare.
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