La pace è finita
Nel 2022 abbiamo assistito al ritorno della guerra sul suolo europeo. Guerra intesa come l’abbiamo studiata nei libri di storia e nei documentari sulla Prima e Seconda Guerra Mondiale. Se è vero infatti che già negli anni Novanta i Balcani sono stati travolti da stragi e massacri fratricidi (con tanto di intervento NATO nel 1999) e dal 2014 era in corso nel Donbass uno scontro tra separatisti russofili e truppe di Kiev l’invasione russa dell’Ucraina è il più grosso conflitto in Europa dal maggio 1945 per intensità e vastità dei combattimenti e numero di morti. Lucio Caracciolo di Limes trae spunto dagli eventi degli ultimi mesi per scrivere un agile e interessante libro denso di cultura (non solo geopolitica) e citazioni intriganti. Si tratta di La pace è finita pubblicato da Feltrinelli.
Gli Stati Uniti, dopo la vittoria del 1945 contro la Germania ed il Giappone e dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1992, erano diventati una potenza globale imperiale. Negli anni questa egemonia è stata ammantata come un grande progetto morale, quasi mistico, basato sulle idee di libertà, benessere, libero commercio e diritti umani. Queste armi ideologiche sono state usate dai neoconservatori americani per dichiarare guerra a tutti i paesi considerati nemici. L’obiettivo era esaltare ed esportare le virtù e lo stile di vita americano in tutto il mondo; gli Usa al centro del globo e ‘Fine della Storia’.
L’Unione Europea è cresciuta sotto il mantello protettivo degli USA (incredibilmente brillante la citazione della frase dell’inglese Lord Ismay, primo Segretario generale del Patto Atlantico per cui la NATO sarebbe nata per: “tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi”), che hanno imposto anche i tempi e i modi, dopo la liquidazione dell’Unione Sovietica, del riassorbimento dei paesi dell’Europa Orientale. A questa potenza sconfitta senza combattere era stato promesso che lo spazio dei suoi paesi satelliti non sarebbe stato occupato dalla NATO. Invece abbiamo assistito al loro inglobamento nell’area euroatlantica.
Il nuovo ordine mondiale costruito dagli USA è stato forgiato da continue guerre: Balcani, Afghanistan, Iraq, Libia, Siria. Gli Stati Uniti hanno sempre cercato di presentare il loro dominio come benevolo, al limite un imperialismo di tipo nuovo; liberale, aperto, democratico. Ma quando si deve imporre la forza delle armi l’America può.
Lucio Caracciolo si richiama al ‘principio di realtà’ quando affronta l’attuale conflitto mondiale tra USA, Russia e Cina. Queste potenze non si sono mai spinte ad affrontarsi direttamente in guerra ma sono continuamente in lotta per non finire dimenticate nella spazzatura della Storia. Alla luce di questa evidenza si scoprono per essere pure astrazioni tutte le proclamazioni sui diritti umani e sulla pace universale.
Un ammonimento tangibile arriva dalla crisi Russia-Ucraina; la guerra non si può annullare per decreto e la falsa coscienza dell’Unione Europea (il cui vero nodo continua a rimanere il “cosa farà la Germania da grande”) ci è precipitata dentro senza avere preparato una vera strategia. Ha dimenticato di non sapere camminare e proteggersi con le proprie gambe, ha sempre avuto bisogno della protezione della potenza americana. Andando contro lo stesso ‘principio di realtà’, l’Occidente ha provocato e stanato vicino ai suoi confini l’Orso russo, che ha risposto con l’invasione dell’Ucraina.
Ora non resta che dover raccogliere la cenere di una possibile guerra globale o affidarsi alla diplomazia per arrivare a stipulare un trattato che ridefinisca l’Ordine Internazionale del Pianeta. L’autore che si definisce un ‘occidentalista critico’ riconosce che la retorica dell’Impero del Bene vs l’Impero del Male non ha mai illuminato una geopolitica realista e saggia.
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Non c’e’ scritto più snello e compressibile, che io abbia letto. Tutto sembrava tenebroso nei racconti , quanto mensoniero .la storia no e’ una preghiera, ma fatti e decisioni che si riverbero sulle vite umane percio’ cerchiamo la verita’ e’ un dovere morale.