Vertenza Feltrinelli, firmata la bozza d’accordo. Ora tocca alle assemblee
E’ di questi giorni la notizia della firma della bozza d’accordo per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale 2025-2028 tra Feltrinelli e sindacati.
Sembra quindi essere arrivati al dunque dopo più di tre mesi dallo sciopero che aveva coinvolto lo storico marchio dell’editoria italiana che proprio quest’anno celebra i suoi 70 anni e che aveva visto punte di adesione elevatissime e mobilitazioni in diverse piazze d’Italia: da Milano a Palermo passando per Roma, Padova, Bologna, Genova, Pescara e altre località.
Prima di analizzare alcuni dei punti più importanti dell’accordo che nei prossimi giorni dovrà essere valutato e votato dalle assemblee che coinvolgeranno centinaia tra lavoratrici e lavoratori del grande gruppo editoriale va detto che in queste settimane diverse cose si sono mosse nel mondo delle maestranze del libro. Si va dall’iniziativa Carta Lotta del 16 aprile a Milano che ha visto confrontarsi le esperienze di diversi settori dell’intera filiera come librai, editor e bibliotecari all’iniziativa Books NOT Bombs allo sciopero generale per Gaza indetto dai sindacati di base il 20 giugno a notizie sempre più insistenti di nuovi percorsi di lotta sindacale all’interno delle catene di librerie italiane.
Ma torniamo alla vertenza Feltrinelli. Dopo un anno di lunga trattativa si è dunque giunti a un accordo.
Lavoratrici e lavoratori sono riusciti/e a portare a casa quella che era diventata un po’ la “bandiera” della vertenza e che molto aveva fatto discutere anche sui media perché rappresenta un notevole problema soprattutto nei luoghi dove il costo della vita è molto elevato ovvero un sostanzioso aumento del ticket dagli attuali 6 a 7,50 euro nel giro di un anno (agosto 2025-agosto 2026).
La lotta di questi mesi è anche riuscita a dare una spallata a quello che viene definito il salario d’ingresso£ ovvero delle condizioni peggiorative per i lavoratori a tempo determinato e i neoassunti rispetto ai lavoratori “storici” della catena. Il buono pasto sarà finalmente dato a tutti/e senza alcuna differenza basata sull’anzianità di servizio. Non si è riusciti invece a portare a casa le maggiorazioni per il lavoro festivo e domenicale da pagare anche ai precari. Da segnalare anche un aumento della possibilità di agibilità sindacale e dei vari permessi e congedi per motivi diversificati.
Altro elemento importante è l’intenzione di istituire una commissione mansioni che discuta di livelli e professionalità: due temi che negli ultimi 15 anni sia all’interno del mare magnum del commercio e che delle librerie sono diventati estremamente problematici.
La palla passa ora alle assemblee che coinvolgeranno i vari punti vendita dell’intero territorio nazionale da settimana prossima senza dimenticare che, come diceva una delegata in un’intervista rilasciata qualche giorno fa a Radio Popolare: “L’esperienza di quest’anno di trattativa, dello sciopero e dell’attivazione di colleghi e colleghe che sono tornati a parlarsi e confrontarsi sia utile per tenere un po’ alta l’attenzione e la capacità di esprimere i propri bisogni e desideri”.
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