Aprite le porte di Imrali! Presidio al Consolato turco
Mobilitazione ieri a Milano.
Si è svolto ieri pomeriggio un presidio sotto il Consolato turco in città per chiedere informazioni e chiarezza sulle condizioni di salute e di detenzione di Abdullah “Apo” Öcalan, detenuto da più di vent’anni in regime di totale isolamento nel carcere speciale di Imrali.
Il leader curdo ha avuto l’ultimo contatto telefonico coi suoi avvocati circa un anno fa. Mentre l’ultimo incontro di persona risale addirittura al 2019 in violazione di qualsiasi norma di corretta detenzione.
Il tutto nell’assordante silenzio dell’Occidente che dopo aver usato i curdi come carne da cannone nella guerra contro Isis li ha sostanzialmente abbandonati alla repressione di Erdogan in Turchia e ai continui attacchi dell’esercito turco in Rojava.
Giova ricordare che il regime turco è alleato dei governi europei nell’ambito della Nato ed è beneficiario dei miliardi di euro elargiti dall’Unione Europea per fermare con ogni mezzo i migranti.
Per fortuna, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia, c’è una parte della città che non si è scordata dei curdi, del loro esperimento rivoluzionario in Rojava e del loro ruolo fondamentale nello sconfiggere l’oscurantismo dello Stato Islamico.
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