Tra il mito di un “cessate il fuoco” e la realtà di chi a Gaza sta sopravvivendo a un genocidio

Mentre all’assemblea dell’Onu si è votato per il “cessate il fuoco umanitario immediato”, la situazione per la popolazione di Gaza si aggrava oltre ogni limite sempre di più, di ora in ora.
Da più di due mesi la popolazione muore a migliaia sotto i bombardamenti dell’esercito israeliano, e soffre la fame, la sete e la mancanza di igiene; non ci sono rifugi per ripararsi dal freddo, le bombe e le piogge, non ci sono vie di fuga dalla ferocia sionista nè una prospettiva di fine.
Con 153 voti a favore, 10 contrari e 23 astenuti – tra cui l’Italia – Israele e Usa resistono coi loro ‘no’ all’assemblea ONU, ma il loro isolamento continua ad aumentare. 
Ma nel frattempo a Gaza si sopravvive al tentativo di genocidio più feroce e spietato di questo secolo.

Di seguito, le parole di un giovane militante di sinistra palestinese di Gaza, in questo momento sfollato a sud e occupato nel sostegno alla sua popolazione:

Che Guevara ha detto: “Se si impongono condizioni disumane a una persona, questa perderà a poco a poco la sua umanità”.

Dall’inizio dell’aggressione israeliana a Gaza, fino ad oggi, il popolo palestinese sta ancora soffrendo per la persecuzione, la mancanza di casa, lo sfollamento, la paura e la fame, in una sfida per la sopravvivenza con le fredde condizioni ambientali, oltre all’enorme numero di assassinati e feriti.
Il popolo soffre cercando di rimanere saldo sulla propria terra per affrontare il piano dell’imperialismo di spostare la Palestina. L’imperialismo vuole sfollare il popolo palestinese.

Viviamo la totale mancanza di assistenza sanitaria per tutte le donne, senza eccezioni, e per i bambini che stanno morendo di fame se sopravvivono ai bombardamenti israeliani. La sofferenza coinvolge tutti gli aspetti della società civile, e fino a questo momento la gente continua a perseverare e a creare nuovi modi per sopravvivere, ma l’arroganza dell’Occupazione sta distruggendo tutte le possibilità di sopravvivenza.

Sul campo…. Noi come popolo abbiamo solo bisogno di rimanere nella nostra terra.
La solidarietà non è sufficiente. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per diffondere la storia del nostro popolo che resiste allo sterminio. Abbiamo bisogno che vi schieriate con noi, Compagni e Compagne, affinché non perdiamo tutt* la nostra umanità.

Di Ihab Moghrabi, militante del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina

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