Riders – Toccano uno, toccano tutti: bici sul treno e giustizia per Emma!

Continua la lotta dei riders a Milano con una partecipazione sempre più massiccia. L’emergenza Covid ha contribuito a compattare i lavoratori e a creare nuova consapevolezza. La scelta di Trenord di impedire l’accesso delle biciclette (strumento di lavoro dei riders) ai treni e le prepotenze della Polizia alla stazione di Greco-Pirelli sono la miccia che ha fatto esplodere una rabbia da lungo repressa.

Qui il comunicato di Deliverance Milano.

Ieri ci siamo ritrovati in tanti in Piazza Mercanti, in oltre 150 rider per manifestare tutta la nostra rabbia per quanto accaduto nelle ultime due settimane tra divieto di trasporto delle biciclette e comportamento delle piattaforme che chiudono account senza motivo e impongono paghe da fame, ogni giorno più basse.

Abbiamo attraversato compatti la città, passando per la Prefettura, chiedendo giustizia per Emma, girando per le stazioni principali dei treni (Centrale, Porta Garibaldi, Cadorna e Porta Genova) in una strike mass selvaggia, tutti insieme, fianco a fianco, sollevando le bici al cielo davanti ai piazzali di ogni singola stazione, perché pretendiamo diritti per tutti i lavoratori e di poter entrare ed uscire dalla città con le nostre biciclette, nel nome di una ciclo mobilità sostenibile e del nostro diritto di circolazione.

Trenord ha detto che entro sabato avrebbe aggiunto vagoni per le biciclette e risolto la questione del trasporto delle biciclette sui treni. Dal 3 giugno la compagnia del trasporto pubblico locale ha vietato infatti il trasporto delle biciclette a pendolari, ciclisti e lavoratori (rider compresi) scelta più che assurda che ha creato non poche tensioni e una campagna di screditamento di tutto il mondo rider: durante il lockdown le aziende ci chiamavano “eroi” ed ora siamo già stati dimenticati.

A causa di questo provvedimento scellerato l’altra notte, uno dei rider del nostro network, sceso in piazza con noi mercoledì e giovedì scorso, è stato posto in stato di fermo e come tutti sanno percosso durante la notte di sabato, perché reo di non voler passare la notte in stazione e di voler tornare a casa propria dopo uno sfiancante giorno di lavoro, senza abbandonare la propria bici incustodita per strada.

Fortunatamente Emma sta bene, si sta riprendendo e tornerà presto a manifestare con noi. Nel frattempo sentiremo un avvocato e decideremo il da farsi con lui. Una cosa è certa, quello che è successo ad Emma poteva capitare a chiunque altro di noi, e non deve succedere né essere permesso.

Trenord deve trovare una soluzione al più presto e già da venerdì questo garantirci il trasporto bici con sicurezza.

Nel frattempo noi continueremo la nostra protesta con una biciclettata che partirà alle 18.30 da Piazza 24 Maggio (concentramento alle 17.30) e porterà la nostra voce a tutta la città, con una strike mass a cui invitiamo tutta la cittadinanza solidale antifascista, antirazzista e ambientalista a partecipare.

La strada per i diritti è aperta, tocca a noi attraversarla.

#rights4riders #bicisultreno #unitedwestand


Yesterday we met many in Piazza Mercanti, in over 150 riders to express all our anger for what happened in the last two weeks between the ban on the transport of bicycles and the behavior of the platforms that close accounts without reason and impose starvation wages, every day lower.

We compactly crossed the city, passing through the Prefecture, asking for justice for Emma, ​​turning to the main train stations (Centrale, Porta Garibaldi, Cadorna and Porta Genova) in a wild strike mass, all together, side by side, lifting the bikes to the sky in front of the squares of each individual station, because we demand rights for all workers and to be able to enter and leave the city with our bicycles, in the name of a sustainable mobility cycle and our right of movement.

Trenord said it would add bicycle wagons by Saturday and resolve the issue of transporting bicycles on trains. Since 3 June, the local public transport company has banned the transport of bicycles to commuters, cyclists and workers (including riders), a more than absurd choice that has created many tensions and a campaign to discredit the world of rider: during the lockdown companies called us “heroes” and now we have already been forgotten.

Because of this wicked measure the other night, one of the riders of our network, who took to the streets with us on Wednesday and Thursday, was placed in a state of arrest and as everyone knows he was beaten on Saturday night, because he was guilty of not wanting to spend the night in the station and wanting to go home after a tiring day of work, without leaving your bike unattended on the street.

Fortunately Emma is fine, is recovering and will soon return to demonstrate with us. In the meantime, we will hear a lawyer and decide what to do with him. One thing is certain, what happened to Emma could have happened to anyone of us, and it must not happen or be allowed.

Trenord must find a solution as soon as possible and as early as Friday this will guarantee us safe bike transport. In the meantime, we will continue our protest with a bike ride that will start at 18.30 from Piazza 24 Maggio (concentration at 17.30) and will bring our voice to the whole city, with a strike mass to which we invite all the anti-fascist, anti-racist and environmentalist citizenship in solidarity to take part. The road to rights is open, it’s up to us to cross it.

Deliverance Milano
#RiderXiDiritti

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Una risposta a “Riders – Toccano uno, toccano tutti: bici sul treno e giustizia per Emma!”

  1. Diana ha detto:

    Politici, giornalisti giudici commissari poliziotti e carabinieri cittadini ,kicchesia x 1 volta, bisogna essere tutti uniti… Cazzzzo! questi ragazzi ripresi 1000 volte durante la pandemia con le loro bici qualcuno è finito anche all ospedale e adesso? ??non vi servono +++!+?

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