Torino, la Cassazione boccia l’associazione a delinquere nella la maxinchiesta contro il movimento
Arrivato in mattinata il dispositivo emesso dalla Corte di Cassazione sulle misure cautelari volute dalla Procura di Torino quasi un anno fa. Annullato il primo capo relativo all’associazione a delinquere, ne rimangono in piedi altri. Si attendono le motivazioni.
Una vicenda lunga e complicata quella della gigantesca inchiesta di Questura e Procura torinesi su vari episodi di conflitto sociale accaduti a Torino e in Val di Susa negli ultimi anni di cui oggi si aggiunge un ulteriore episodio. Per capirla bisogna fare diversi passi indietro. Se è vero che l’indagine parte nel 2019 mettendo insieme svariati episodi che spesso e volentieri nulla hanno a che fare tra di loro alcuni riferimenti vanno addirittura indietro al 2009. Conviene dunque ricostruire l’intera vicenda dal punto di vista cronologico:
10 marzo 2022
All’alba vengono eseguite 13 misure cautelari contro attiviste e attivisti del centro sociale Askatasuna, del movimento NoTav e di altri soggetti dell’autogestione e della politica dal basso. Due delle misure, quelle per Giorgio e Umberto sono di detenzione in carcere. Altre due di arresti domiciliari. Le restanti nove divise invece tra obblighi di firma e divieti di dimora. Dalle carte si capisce che la Procura aveva inizialmente chiesto di procedere per il reato di associazione sovversiva mentre il Giudice per le indagini preliminari ha concesso le misure cautelari solo per i reati specifici. La Procura fa dunque ricorso contro la decisione del Gip.
11 luglio 2022
Il Tribunale del Riesame accoglie parzialmente il ricorso della Procura di Torino. Non si parla più di associazione sovversiva, ma di associazione a delinquere (la stessa accusa, si noti bene, utilizzata sia contro il sindacalismo di base a Piacenza che contro il Comitato Abitanti Giambellino-Lorenteggio a Milano). Le misure cautelari sono in questo caso 11 di cui due in carcere. Non eseguite perché pende la pronuncia della Cassazione. Parte una vera e propria canea politico-mediatica che chiede a tambur battente lo sgombero di Askatasuna.
20 ottobre 2022
Inizia, coi consueti tempi rapidissimi della giustizia torinese quando si tratta di perseguire il conflitto sociale, la prima udienza del procedimento denominato immaginificamente dalla procura stessa “Sovrano”. Gli imputati sono 28 di cui 16 rinviati a giudizio per associazione a delinquere. La molte di intercettazioni telefoniche ed ambientali è impressionante.
16 dicembre 2022
La Corte di Cassazione si esprime annullando il primo capo ovvero quello legato all’associazione a delinquere mentre vengono accolti gli altri relativi a reati più lievi. Il tutto viene rinviato al Riesame.
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