Antifascisti a processo
Quattro antifascisti rinviati a giudizio per i fatti di Largo la Foppa.
È proprio vero che ogni giorno la giustizia milanese ci regala una nuova sorpresa…
Se ieri parlavamo dell’accanimento contro chi lotta per il diritto alla casa in Giambellino-Lorenteggio, oggi parliamo delle puntuali bastonate repressive che vengono riservate agli antifascisti.
In meno di un anno la Procura di Milano ha chiuso le indagini e ottenuto il rinvio a giudizio degli indagati (tanto ormai l’udienza preliminare è una pura formalità!) per la manifestazione antifascista di fine febbraio a Milano quando, nonostante lo stato d’assedio con fermate della metropolitana chiuse e un totale accerchiamento poliziesco alcune migliaia di persone si trovarono in Largo la Foppa per contrastare la calata della destra (in tutte le sue sfumature) in città. Il processo si aprirà il 10 aprile.
Quel giorno, oltre al comizio di Salvini in Piazza Duomo erano infatti previste la presenza di Fratelli d’Italia in Via Padova e un comizio di CasaPound in Cairoli.
Già dalla prima mattina gli studenti si erano mobilitati occupando il monumento di Largo Cairoli (luogo abituale di partenza dei cortei studenteschi) e venendo rudemente sgomberati dalle Forze dell’Ordine.
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Dopo che la Questura di Milano aveva vietato la piazza di Lanza gli antifascisti, con numeri sempre crescenti e nonostante la chiusura di diverse fermate della metropolitana, col passare dei minuti questi ultimi si erano concentrati in Moscova cercando poi di muoversi in corteo.
Erano però stati bloccati da un ingente schieramento di agenti in assetto antisommossa e caricati con lancio di lacrimogeni che aveva coinvolto l’intera piazza costringendo persone comuni a rifugiarsi nei negozi.
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Ne erano seguite ore di accerchiamento sbloccato nel tardo pomeriggio con un corteo di almeno 2.000 persone che era riuscito a raggiungere Stazione Centrale.
A Milano, nell’ultimo periodo, Procura e Questura hanno presentato un conto piuttosto salato a chi ribadisce quotidianamente e non solo a parole i valori dell’antifascismo.
Si va dalle denunce per il blitz di CasaPound del luglio 2017 a Palazzo Marino in cui aggrediti e aggressori vengono messi sullo stesso piano (domani si aprirà il processo per quei fatti) alle durissime condanne (3 anni di carcere) a due antifascisti per un’iniziativa contro Lealtà Azione in Municipio 4 nel febbraio 2017.
Come confermano anche le notizie giunte da Torino questa mattina sullo sgombero dell’Asilo e gli arresti, tra migranti e antagonisti la caccia all’untore continua…
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