Forti coi deboli e deboli coi forti, la guerra del Governo Meloni a migranti e ONG

“La questione dell’immigrazione sarà pure un’arma di distrazione di massa.
Ma quell’arma di distrazione di massa fa crepare in mare migliaia di persone ogni anno.
Per colpa dello Stato italiano”.
(un attivista antirazzista milanese)

Per come si era messa è finita fin troppo bene e sono sbarcati tutt*
Stiamo parlando della campagna elettorale permanente messa in piedi dalla destra italiana sulla pelle di coloro che cercano di raggiungere l’Europa attraversando il Mediterraneo per cercare una vita migliore.

Il Ministro Piantedosi, uomo del capo della Lega al Viminale, dopo aver partorito la geniale legge contro i raver (bocciata tra l’altro da una fetta consistente dell’avvocatura italiana) ha messo in scena l’ennesima prova di forza contro le OGN la cui unica colpa è quella di salvare delle vite in mare.

Nonostante il Covid coi suoi 180.000 decessi in Italia, nonostante la terrificante guerra in Ucraina, nonostante l’inflazione a due cifre e la recessione alle porte sembra di essere tornati indietro ai “fasti” del 2018-2019 con le dirette social dell’allora Ministro dell’Interno Salvini per infierire contro quei pochi coraggiosi capaci di rompere la soffocante ondata di conformismo dell’epoca sulla presunta invasione migrante.

Piantedosi, dopo il rave di Modena, ha pensato bene di scatenare un altro caso mediatico attorno ai salvataggi in mare messi in atto da alcune ONG. E’ come se il governo di destra, impotente sui temi geopolitici ed economici, cercasse di settimana in settimana un “caso di studio” per eccitare il suo elettorato.

E’ stato quindi costruito un vero e proprio braccio di ferro su due navi: la Humanity 1 e la Geo Barents approdate nel porto di Catania (non invece sulla Rise Above che ha sbarcato a Reggio Calabri 89 persone salvate in mare) con il loro carico di umanità dolente.

Qui le autorità hanno cercato di mettere in campo concetti eticamente vergognosi e giuridicamente traballanti come gli “sbarchi selettivi” e i “carichi residuali” prontamente contestati sia dai comandanti che dalla ciurme delle navi sostenuti da legal team solidali e da antirazzist* radunatisi al porto di Catania.

Alla fine il Governo Meloni ha dovuto cedere facendo sbaracare tutt* ed evitando lo scontro con l’Unione Europea in un momento in cui l’Italia ha bisogno come l’ossigeno di flessibilità sul debito. Unica vittoria il fatto che la Ocean Viking di Sos Mediterranee con 234 profughi a bordo abbia deciso di dirigersi verso il porto di Marsiglia. La Francia dovrebbe (usare il condizionale è d’obbligo) aver dato disponibilità ad accogliere la nave pur con dichiarazioni durissime contro le autorità italiane accusate di “comportamento inaccettabile”.

Tocca stendere un velo pietoso sulle reazioni di PD e 5 Stelle alla situazione. I primi, risvegliatisi antirazzisti dell’ultima ora si sono evidentemente scordati le gravissime responsabilità di Marco Minniti nell’attuale situazione di guerra alle ONG nonché degli accordi con la Libia e dei conseguenti campi di detenzione. Giuseppe Conte che sta rubando voti approfittando della crisi d’identità del Partito Democratico potrebbe vincere la medaglia d’oro per l’arrampicata olimpica sugli specchi. Sarà difficile far dimenticare le mostruosità dei Decreti Sicurezza del suo primo governo.

Ma non è tutto bene quel che finisce bene.

Primo perché questa dinamica repressiva rallenta pesantemente i salvataggi in mare.

Secondo perché di fronte a una prova muscolare di questo tipo servirebbe una mobilitazione di massa degli antirazzist* veramente capace di mordere. Affidarsi al diritto internazionale richiede infatti tempi lunghissimi e il danno, una volta arrivati a sentenza favorevole, il più delle volte è fatto.

Terzo perché le scelte legislative ed esecutive del Governo Meloni violano non solo diritto e convenzioni internazionali, ma la stessa legge italiana.

Quarto perché stiamo parlando di numeri minimi e ridicoli rispetto ai giganteschi flussi migratori che coinvolgono il globo: poche centinaia di esseri umani.

Mentre Salvini per interposta persona fa i suoi show (con scarsi risultati elettorali peraltro visti i sondaggi in continua discesa) nel solo Canale di Sicilia, ogni anno continuano a morire tra le 1.500 e le 2.000 persone.

Ripartendo dalla citazione che apre quest’articolo terminiamo con un altra frase che ci sembra altrettanto significativa sull’attuale situazione: “Non c’è nessun allarme sbarchi, l’unico allarme è quello dei morti in mare”.

P.S. Durante questo tragico show è passata sotto silenzio la notizia che gli italiani letteralmente scappati all’estero per fuggire all’eterna palude italiano hanno superato il numero degli stranieri nel nostro paese.

* foto dal Twitter di Giansandro Merli

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