La misera farsa della trattativa anarchici-mafia

Dalla trattativa Stato-mafia alla trattativa anarchici-mafia è un attimo, con la differenza che la prima era (era?) una tragica realtà, mentre la seconda è sostanzialmente una misera farsa politica.

Il punto vero è che a quasi nessuno importa di Cospito, di un ragionamento sul 41bis oppure su dettagli come la richiesta della Cassazione di una condanna per “strage politica” (art. 285 c.p.), cioè un reato invocato nemmeno in casi come la strage di Capaci o la strage di Bologna, quelle sì sanguinose e anche molto.

(Per la vicenda processuale di Cospito ci sono tante fonti, ma qui ne indichiamo solo una: Vice)

Insomma, a quasi tutti importa altro. Al Governo Meloni, che sul piano delle politiche economiche e sociali si muove in sostanziale continuità con Draghi e Monti, con la semplice aggiunta delle irritanti strizzatine d’occhio all’evasione fiscale, interessa fondamentalmente costruirsi dei nemici pubblici relativamente facili da colpire ed esibire, che siano i rave party, le navi delle Ong o gli anarchici. Dall’altra parte c’è un’opposizione parlamentare debole, divisa e disorientata, con un Pd in cerca una certificazione di esistenza in vita e con un M5S aggrappato al suo giustizialismo, che si limita alla ricerca di un po’ di visibilità, approfittando della grottesca vicenda delle confidenze tra due camerati coinquilini che si passano informazioni riservate come se fossero ancora ai tempi di Atreju.

In fondo, basta spegnere per qualche ora la tv e usare, invece, il buon vecchio buon senso. Cioè, in regime di 41bis è impedito nella maniera più totale ogni contatto con l’esterno e l’unica comunicazione possibile è quella occasionale tra detenuti del 41bis del medesimo carcere, peraltro sempre monitorata, intercettata e registrata. Se un detenuto, qualsiasi sia il motivo della sua detenzione, fa uno sciopero della fame contro il 41bis pare piuttosto ovvio e scontato che altri detenuti, qualsiasi sia il motivo della loro detenzione, lo incoraggino, nella speranza che possa derivare qualche beneficio per loro. E, comunque, se poi non ne deriva nulla, sono mica loro a morire.

E questa sarebbe la trattativa anarchici-mafia? Senza contare il fatto, che cosa nostra, ‘ndrangheta o camorra sono sì organizzazioni verticistiche, mentre l’area anarco-insurrezionalista è caratterizzata da sempre da rapporti orizzontali e fluidi e da una forte impronta individualista.

È quasi imbarazzante dover argomentare queste cose, ma lo stato delle cose è quello che è.

Per quanto ci riguarda, penso che l’unica cosa da fare sia mantenere un minimo di lucidità e contribuire, ognuno e ognuna come può, perché Alfredo Cospito possa uscire dal 41bis e perché si possa aprire un minimo di dibattito serio e dignitoso.

di Luciano Muhlbauer

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