Milano contro il DDL Sicurezza, buona la seconda!

5.000 in piazza ieri contro il progetto repressivo del Governo Meloni.

A più di due mesi dal corteo del 7 dicembre Milano ieri è scesa nuovamente in piazza contro il progetto del DDL Sicurezza.

I numeri della partecipazione, con un tempo che non aiutava e un clima internazionale terrificante, hanno sorpreso gli stessi organizzatori.

Il lungo serpentone del corteo, partito da piazza XXIV Maggio si è snodato verso piazzale Lodi scandendo slogan continui contro la scelta del Viminale di istituire “zone rosse” all’interno della metropoli per limitare la libertà di movimento a tutti quei soggetti che vengono considerati pericolosi: dagli ormai di moda maranza ai tantissimi poveri derelitti che affollano i gelidi marciapiedi della grande e ricca metropoli europea.

Altro tema centrale della manifestazione è stato la ricerca di verità e giustizia per Ramy e Fares. Mentre il tempo passa ed emergono nuovi video e testimonianze sulla tragica nottata in via Quaranta la ricostruzione dei Carabinieri scricchiola e perde pezzi. Quelle che, per i media mainstream e per il coro di velinari in servizio permanente effettivo erano “granitiche certezze” diventano via via certezze sempre più friabili. E così il famoso posto di blocco che i due ragazzi avrebbero forzato alla fine non c’era. La catenina presunta refurtiva di un altrettanto presunto scippo era invece di Fares. Il video che riprendeva gli ultimi istanti dell’inseguimento e che il testimone oculare Omar aveva subito denunciato essere stato costretto a cancellare da due uomini in divisa alla fine…risultava veramente cancellato!

La manifestazione, come dicevamo, si è conclusa in piazzale Lodi dove è stato vergato un grande murales contro il DDL.

La giornata di ieri non ha visto animarsi solo le strade di Milano, ma ha visto una serie di mobilitazioni articolate e diffuse su gran parte del territorio nazionale contro le misure autoritarie in discussione in Parlamento. Si è quindi sfilato a Roma dove l’opposizione al DDL si è unita al ricordo di Valerio Verbano, ucciso dai fascisti nel 1980. A Bologna sono scese in piazza 10.000 persone. Mobilitazioni si sono tenute anche a Brescia, Genova, Napoli e nel Nordest.

Questa vitalità e persistenza, nonostante i tempi lunghi che sta assumendo l’approvazione del disegno di legge, fa ben sperare per i prossimi mesi quando si dovrebbe arrivare al dunque con la discussione e votazione in Senato.

Nota di colore finale. Mentre in Italia si sfilava contro le misure liberticide messe in campo dal suo governo Giorgia Meloni aveva la faccia tosta di straparlare di libertà (quella sua e di quelli che la pensano come lei probabilmente) al CPAC, la conferenza sovranista in corso a Washington dove molti si sono indignati per il saluto romano di guru di estrema destra Steve Bannon. come se a qualificarlo come fascista non bastassero le sue idee!

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