Non restare indifferenti al massacro! Più di 10.000 in piazza per il Rojava

Un’ora di assedio popolare al Consolato turco di Milano.

L’appuntamento in Porta Venezia, per i milanesi che ne masticano di politica, è quello delle grandi occasioni.

Ed effettivamente non c’era occasione più importante che manifestare la propria solidarietà e vicinanza al popolo curdo e all’esperimento democratico della Rivoluzione in Rojava proprio nei giorni dell’aggressione turca voluta da Erdogan e conseguenza diretta del tradimento di Trump e dell’ignavia europea.

Nel giro di mezz’ora corso Venezia si gonfiava di gente, già diverse migliaia di persone.

Lentamente il corteo si avviava verso San Babila prendendo il ritmo e bastavano pochi minuti ancora per capire che una parte di Milano non avrebbe tradito le attese.

Nel percorso verso piazza della Scala era evidente che a sfilare ci fossero più di 10.000 persone.

Un corteo ricco di interventi e di azioni.

La prima si è svolta a pochi metri da piazza Meda dove è stata cementata nel terreno una ricostruzione di una bomba. Questo perché gli affari in commesse militari tra Italia e Turchia sono lautissimi. E nonostante le tremebonde prese di posizione del governo (a parole), nel 2018 la Turchia è stato il terzo mercato per l’export militare italiano con affari per 362 milioni di euro.

La manifestazione è proseguita attraversando piazza Duomo e raggiungendo piazza Missori.

Qui è stata messa in campo una nuova azione relativa a una vicenda che ha fatto molto parlare di sé e di cui MilanoInMovimento è stata una delle vittime. Stiamo parlando dell’opera di censura operata da Facebook contro decine di pagine di siti di informazione indipendente e soggetti sociali la cui unica colpa è quella di essere vicini alle lotte del popolo curdo. La sede di FB in Missori è stata per questo tempestata di uova piene di vernice azzurra.

A questo punto, attraverso corso Italia il serpentone si è mosso fino al sud di Milano.

Risalendo via Carducci si è assistito a una nuova azione. In corso Magenta infatti si trova la sede dell’Unione Europea a Milano. Unione Europea che, ancora una volta, quando non si tratta di imporre politiche di austerità ai propri popoli, sulla vicenda del Rojava ha dimostrato tutta la propria pochezza e viltà. All’imbocco di corso Magenta è stato appeso un lungo striscione e sull’asfalto tracciata la scritta: “UE assassini!”. Questo per mettere in evidenza quante vittime abbiano causato gli accordi tra Europa e Turchia (fortemente voluti da Berlino) sul controllo dei flussi migratori che hanno garantito a Erdogan e al suo regime autoritario un fiume di soldi in cambio del blocco delle frontiere turche e dei rifugiati.

Poi, il corteo si è diretto verso il Consolato turco di via Canova.

La sede consolare era pesantemente blindata sia da uno schieramento di Polizia che da un muro di transenne.

Dopo un fittissimo lancio di ortaggi e dopo aver dato fuoco a un manichino raffigurante il Sultano di Ankara, una volta spostate alcune transenne è partito un lancio di torce e fuochi d’artificio all’indirizzo del consolato.

Una volta terminato l’assedio, durato circa un’ora, il corteo è terminato all’Arco della Pace.

Il prossimo appuntamento solidale col Rojava è per settimana prossima a Roma!

pics by Barbara Raimondi, Nicolas Seegatz e Jessica Borroni

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