Quinto giorno di occupazione di Scienze Politiche contro il genocidio

Lunedì il collettivo universitario Rebelot, seguito dagli altri collettivi, ha occupato la Facoltà di Scienze Politiche della Statale di Milano, in solidarietà alla Palestina e contro il genocidio e la repressione.

Fatto il primo passo le altre componenti della facoltà hanno espresso solidarietà e supporto. I dottorandi hanno raccolto firme e alcuni docenti solidali terranno lezioni aperte nei prossimi giorni.

Questa azione si inserisce in un mese abbondante di mobilitazioni per la Palestina e fa seguito al suo apice, con i due milioni di persone in piazza venerdì in tutta Italia e il corteo di Roma sabato.

La mobilitazione generale ha aperto spazi politici prima inimmaginabili.

In questo si inserisce l’azione degli studenti che hanno saputo portare a un nuovo livello la politica universitaria.

La governance, per ora, si è dimostrata più conciliante che in altri casi. Le ultime occupazioni (di aule) a Scienze Politiche si risolvevano di solito in poco più di mezza giornata con l’arrivo della Polizia.

L’occupazione continua, con attività e lezioni aperte.

Ancora una prova che la lotta per la Palestina non si limita a rivendicare solidarietà internazionale, ma riesce a incidere nei luoghi della formazione e a ridefinire il ruolo stesso dell’università come spazio politico.

* foto in copertina di Scrivografare

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