Palestina, la più grande manifestazione di solidarietà da anni a Milano
5.000 in piazza Duomo in solidarietà col popolo palestinese.
Che non sarebbe stato il “solito” presidio per la Palestina lo si era capito già nei giorni passati dai numeri importanti dell’evento Facebook (R)esistiamo chiamato dal Gaza Freestyle, da Mutuo Soccorso Milano APS, dai Giovani Palestinesi d’Italia e da Assopace Palestina Milano.
La certezza la si è avuta già attorno alle 17 quando gruppi consistenti di giovani di seconda o terza generazione si sono presentati in piazza Duomo sventolando bandiere palestinesi e accennando a piccoli cortei che hanno subito mandato in apprensione le Forze dell’Ordine.
Dalle 17,30 poi, orario ufficiale della mobilitazione la piazza si è riempita come non si vedeva da molto tempo, quantomeno dalle mobilitazioni contro l’operazione militare (una delle tante di una lista ormai infinita) israeliana contro Gaza Margine Protettivo del 2014. Ma forse bisognerebbe andare indietro alle imponenti manifestazione contro l’Operazione Piombo Fuso messa in campo da Israele tra il 2008 e il 2009. Inutile dire che, ognuna di queste azioni militari ha prodotto migliaia di morti e feriti e distruzioni immani in una zona già povera come la Striscia di Gaza.
Tantissime le bandiere palestinesi, tanti i cartelli contro l’occupazione israeliana e altrettanti i cori ritmati che scandivano continuamente: “Palestina libera!”.
A un certo punto, la comunità colombiana, in presidio poco lontano contro la durissima repressione scatenata dal governo contro le proteste di questi giorni si è spostata in Duomo per esprimere la propria solidarietà.
Ma quali sono state le motivazioni di una manifestazione così ampia?
Sicuramente lo squallore dell’informazione mainstream unidirezionale e ormai apertamente schierata come un unico coro senza voci dissonanti a favore di Israele dipinto come “povera vittima dei cattivi terroristi palestinesi” ci ha messo del suo.
Così come la squallida scena della manifestazione pro-Israele di ieri ha Roma che ha visto sostanzialmente tutto l’arco costituzionale da destra a sinistra (tranne qualche lodevole eccezione) schierata a fianco del governo israeliano con l’imbarazzante foto di Letta a fianco di Salvini e Tajani.
Da segnalare un forte protagonismo di quelli che potremmo definire “i quartieri”. Le compagnie di periferie sono scese in massa in centro e non si può negare che i rapper abbiano giocato un ruolo importante nella giornata di oggi. Lo stesso protagonismo lo si è visto diverse volte quest’anno a Milano, dal corteo selvaggio contro il lockdown ai fatti di San Siro di qualche settimana fa. Bisognerà rifletterci e ragionarci politicamente perché ormai sono diversi gli indizi su un nuovo protagonismo periferico. E più indizi, si sa, fanno una prova.
Se c’è un limite nella mobilitazione di oggi, ma non è un limite dovuto a chi generosamente e coraggiosamente organizza le piazze e a chi, quelle piazze le partecipa, è la quasi totale mancanza di una sponda da parte della politica istituzionale. Come se ormai, dire qualcosa a favore dei palestinesi martoriati e vessati da decenni, fosse un vero e proprio atto di eroismo. Se la componente israeliana è sovrarappresentata istituzionalmente, quella palestinese è invece pesantemente sottorappresentata.
Dopodiché non ci si può che portare a casa la legittima soddisfazione per la piazza di oggi. Una soddisfazione che però ci saremmo volentieri evitati viste le notizie che arrivano dalla Palestina.
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Solidarietà al popolo Palestinese da 70 anni ostaggio del governo sionista israeliano!!