Solidali con Gaza in ogni strada della metropoli

Riceviamo e pubblichiamo:

Questa mattina alcune migliaia di segnali di divieto di accesso posti nei punti strategici della città, presentano una grande scritta GAZA macchiata di sangue all’interno della barra centrale di colore bianco.
Perché?
Perché fin dalla sua fondazione nel 1948, la politica e la legislazione dello stato di Israele sono pensate ed applicate con l’intento di mantenere una maggioranza demografica etnico-religiosa nella terra di Palestina, ai danni della popolazione araba locale.
Attraverso gravi restrizioni alla circolazione con checkpoint e chiusure stradali, attraverso la negazione dei permessi di accesso ai terreni coltivabili ed alle zone di pesca, ma soprattutto mediante la negazione del riconoscimento al diritto dei rifugiati palestinesi a fare ritorno alle loro città di origine.
Come i circa 2 milioni di profughi della Striscia di Gaza, che da oltre due mesi sono vittime di uno spaventoso crimine di guerra, compiuto con il sostegno delle principali cancellerie democratiche occidentali.
Ma questa volta le strade delle principali città del pianeta sono attraversate sempre più massicciamente da iniziative di sostegno alla lotta di autodeterminazione del popolo palestinese. Un popolo da sempre fieramente ed ostinatamente contromano rispetto al flusso della Storia che oltre settant’anni fa, in maniera vigliacca ed ipocrita, li ha investiti.
Queste strade che i nostri concittadini attraversano indaffarati e distratti nelle loro auto, sui mezzi, in bicicletta o a piedi, e nelle quali oggi, alzando lo sguardo per un momento, si potranno chiedere quando è stato che alle coscienze, alla pietà ed alla solidarietà è stato impedito di percorrere il breve tragitto fino a quel martoriato lembo di terra.
È solo un segnale. È solo un momento. È solo l’inizio.

 

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