“Toglila!” – Agenti strappano il fil di ferro dalle labbra di un detenuto

I CPR si sa, sono un osceno buco nero ai margini delle metropoli dove i diritti umani arrivano all’ultimo posto e l’umanità viene quotidianamente degradata. Riprendiamo il comunicato di Mai più lager – No ai CPR sull’ultima terrificante vicenda accaduta nel CPR milanese di via Corelli.

Forse la ripresa di una delle scene più barbare che abbiamo ricevuto, e davvero questo è il colmo.

Nel video che pubblichiamo, risalente a pochi giorni fa, un gruppo di agenti, dopo aver prelevato dalla cella un ragazzo tunisino con la forza per rimpatriarlo, lo hanno immobilizzato almeno in sei o più, a terra nel corridoio, per strappargli con le loro stesse mani il filo di ferro con il quale si era cucito le labbra per protesta (ci hanno chiesto di non svelare come se lo procurano), avendo intuito che il suo turno era ormai prossimo.

Non potendolo imbarcare così, si è pensato bene di procedere con un terrificante “fai da te” anziché portare il ragazzo in infermeria e far svolgere il compito ad un dottore (se mai ce n’era in sede uno) per quindi farlo medicare prima del viaggio.

Si sentono, nel video, le urla (a bocca chiusa) mentre il filo viene strappato e, probabilmente uno dei responsabili, esortando un agente, intima “toglila! toglila!”.

Le gambe si dimenano tanto, che l’agente che le sta mantenendo fisse al suolo per non farlo scalciare, fa un balzo all’indietro.

Dopo la macabra operazione, alla quale i compagni hanno dovuto assistere impotenti dalle celle, il ragazzo è stato rimpatriato, lasciando qui la moglie e il figlio di una decina d’anni, ora disperati quanto lui.

Alcuni giorni fa, una persona ha ingerito le pile del telecomando per non essere deportata, ed è stata ricoverata per i forti dolori, essendosi aperta nello stomaco una delle batterie. E’ stata dimessa e fatta rientrare in centro con ancora una nell’intestino.

Le distorsioni e fratture di arti ogni settimana non si contano, i tagli da autolesionismo pure.

Continuano le deportazioni notturne a sorpresa, con colluttazionidizia mai visti prima, con i piccioni che rovistano nei resti di cibo anche in sala mensa. Lo stato dei bagni è ignobile.

Continuano le deportazioni notturne a sorpresa, con colluttazioni.

Chi assiste quotidianamente a queste scene, chiuso senza sapere perché e per quanto e con quale futuro, perde progressivamente il senno o viene comunque portato all’esasperazione.

“Il CPR di Milano, come tutti gli altri, è un luogo di tortura, fisica e psicologica. Non lo si può nascondere, davanti a queste immagini e alle innumerevoli prove raccolte.

La chiusura del CPR è una delle rivendicazioni principali della mobilitazione che con varie realtà antirazziste del territorio stiamo organizzando.

Per sottoscrittori e dettagli vi invitiamo a guardare nell’evento. Ma soprattutto vi invitiamo a schierarvi e prendervi parte.

SCONFINIAMO! Mobilitazione contro le politiche razziste e repressive.
Domenica 18 dicembre, ore 14.30
Piazza Duca d’Aosta.

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