Iuventa, dopo 7 anni di indagine prosciolti tutti gli imputati
Dopo 7 anni di indagine si chiude oggi con un non luogo a procedere nei confronti dei dieci imputati la maxinchiesta contro le ONG accusate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: Jugend Rettet, Save The Children e Medici Senza Frontiere. La notizia era nell’aria già da fine febbraio quando la Procura di Trapani, dopo aver speso tre milioni di euro, aveva chiesto essa stessa il non luogo a procedere. Oggi la decisione ufficiale del GUP con la formula che “il fatto non sussiste”. Se si può festeggiare per la fine di una terribile spada di Damocle sulle teste degli imputati e sulla loro libertà c’è ben poco da festeggiare dal punto di vista politico perché l’inchiesta ha ottenuto i risultati cui mirava: criminalizzare l’idea del salvataggio in mare con la vergognosa definizione di “taxi del mare” e dare un fattivo contributo al dilagare della destra xenofoba nel nostro paese. La notizia, a differenza di quella sull’inchiesta nel 2017, ovviamente non campeggia sulle prime pagine dei media mainstream.
Oggi il giudice del Tribunale di Trapani ha deciso di archiviare il caso contro l’equipaggio della iuventa. Ma è difficile festeggiare vivendo nella Fortezza Europa. Siamo consapevoli che hanno raggiunto gran parte dei loro obiettivi.
“Come risultato di un’indagine imperfetta guidata da motivazioni politiche, migliaia di persone sono morte nel Mediterraneo o sono state riportate con la forza nella Libia devastata dalla guerra”, ha ricordato Sascha Girke.
Oggi, come ogni giorno, gli Stati europei continueranno a progettare e attuare misure per annegare, respingere, imprigionare, picchiare e soffocare le persone in movimento. Questa è la logica terrificante della Fortezza Europa, per la quale iuventa rappresenta una minaccia.
Oggi in particolare ricordiamo le migliaia di persone in movimento imprigionate in Europa per aver spinto verso la loro libertà e quella dei loro compagni di viaggio. Oggi vorremmo soprattutto essere più vicini a loro, poter aprire le porte delle loro celle, dire loro che sentiamo il loro dolore, che speriamo siano presto liberi.
Il nostro impegno è con la lotta per la libertà di movimento, per la depenalizzazione del favoreggiamento della migrazione, per la caduta rumorosa e totale dei muri della Fortezza Europa.
Libertà per tutti coloro che affrontano la repressione per aver salvato delle vite umani (nel comunicato la lista) e tutti gli altri di cui non conosciamo il nome!
Oggi festeggeremo solo per renderci più forti nella lotta che continua.
Nessuno è libero finché non siamo tutti liberi!
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