Lavoro – Un giorno di ordinaria repressione

Arresti, perquisizioni e cariche.

Ci sono delle giornate capaci di palesare con evidenza la situazione del mondo del lavoro in Italia ovvero chi comanda, chi deve subire e a chi tocca lo squallido ruolo di “cane da guardia”.

Ebbene la giornata del 10 marzo 2021 ha reso evidenti le dinamiche di potere e sopraffazione quotidiana che dominano il mercato del lavoro italiano.

In mattinata arriva la notizia dell’operazione giudiziaria contro i lavoratori della TNT-Fedex che dopo 13 giorni di sciopero duro riuscirono a strappare un accordo da parte della Procura di Piacenza (vero e proprio cuore della logistica padana).  La contabilità repressiva ci parla di due delegati sindacali di Si.Cobas ai domiciliari, 5 divieti di dimora, 6 avvisi di revoca dei permessi di soggiorno, 21 indagati con possibili misure di sorveglianza speciale, sequestro dei PC e oltre 13mila euro di multe per assembramento. Si. Cobas ha prontamente risposto all’azione repressiva convocando una manifestazione per sabato 13 marzo.

Il comunicato d’indizione della mobilitazione solidale di sabato mette la pulce nell’orecchio sul fatto che proprio a Piacenza ci sia uno dei magazzini di Amazon, uno dei colossi che più si è arricchito grazie al boom del commercio online dovuto alla pandemia. E proprio il magazzino Amazon è stato il palcoscenico della mobilitazione dell’8 marzo piacentino. L’operazione poliziesca di ieri sembra tanto avere il gusto della minaccia velata. Come a dire: “Non sognatevi di iniziare a rompere i coglioni ad Amazon. Altrimenti ve la facciamo vedere noi!”.

Di qualche ora dopo la notizia delle cariche agli operai della Textprint di Prato da parte delle Forze dell’Ordine. I lavoratori della Texprint sono in sciopero da 50 giorni per ottenere contratti decenti. In questo caso gli uomini in divisa sono intervenuti contro il picchetto per far passare i camion carichi di merce. Il tutto proprio nei giorni in cui l’azienda, gestita da imprenditori cinesi, è nell’occhio del ciclone per la decisione della Prefettura di notificarle l’interdittiva antimafia.

Tutto molto grave, ma in fondo nulla di nuovo in settori come logistica e tessile attraversati da più di un decennio da lotte durissime per il miglioramento delle condizioni lavorative e dove, spesso e volentieri, le Forze dell’Ordine si schierano dalla parte del padronato più discutibile imitando la detestata Pinkerton degli Stati Uniti dell’Ottocento.

Video dell’intervento poliziesco alla Textprint

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