Il Sudafrica porta Israele davanti alla Corte Internazionale di Giustizia, l’atto d’accusa
La prima udienza presso la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) sulla denuncia del Sudafrica che accusa Israele di aver perpetrato un genocidio contro i palestinesi nella guerra in corso a Gaza avrà luogo l’11 gennaio.
Questa settimana all’Aia il Primo Ministro Israeliano Netanyahu vorrebbe schierare Alan Dershowitz, avvocato e docente di fama internazionale della Harvard Law School nonché storico difensore di Israele e delle sue politiche, per smentire le accuse di genocidio.
Il paese del continente africano che non dimentica gli ottimi rapporti tenuti da Tel Aviv con il regime suprematista bianco dell’apartheid di Pretoria tra gli anni Settanta e Ottanta, spera che la corte, oltre a sanzionare Israele, emetta in tempi stretti un ordine di interruzione immediata dell’offensiva militare contro Gaza
Il 29 dicembre 2023, infatti, il Sudafrica ha presentato alla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) 84 pagine di prove e accuse a Israele di aver commesso un genocidio contro i palestinesi di Gaza.
In essa si sostiene che le azioni di Israele dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023 “sono destinate a portare alla distruzione di una parte sostanziale del gruppo nazionale, razziale ed etnico palestinese … nella Striscia di Gaza”. (pagina 1)
Questa accusa rientra chiaramente nella definizione di genocidio della Convenzione di Ginevra, di cui Israele – tra l’altro – è firmatario.
L’inchiesta, precisa e documentata nei dettagli, è composta da tre parti principali:
Nella prima parte descrive in dettaglio gli orrori che l’IDF ha inflitto ai palestinesi – in Cisgiordania come a Gaza – dal 7 ottobre 2023, e spiega perché per loro si prospettano ancora morte e distruzione.
Il lungo documento fornisce una serie di prove sostanziali che dimostrano che i leader israeliani hanno intenzioni genocide nei confronti dei palestinesi. (da pag. 59 a 69).
Un elenco (che riportiamo) preciso e scrupoloso di commenti dei politici e militari israeliani messi uno in fila all’altro, rendono quasi scioccante la lettura.
In sostanza, soprattutto nella seconda parte, il documento sostiene che le azioni di Israele a Gaza, combinate con le dichiarazioni di intenti dei suoi leader, rendono chiaro che la politica israeliana è “calcolata per portare alla distruzione fisica dei palestinesi a Gaza”. (pag.39)
Infine, il documento si impegna a fondo per inserire la guerra di Gaza in un contesto storico più ampio, chiarendo che Israele per molti anni ha trattato i palestinesi di Gaza in maniera disumanizzante.
Il documento cita numerosi rapporti delle Nazioni Unite che descrivono il crudele trattamento riservato da Israele ai palestinesi.
In breve, l’istanza chiarisce che ciò che gli israeliani hanno fatto a Gaza dal 7 ottobre è una versione più estrema di ciò che facevano già da prima del 7 ottobre.
Nonostante molti dei fatti descritti nel documento sudafricano fossero già noti alle organizzazioni per i diritti umani, così come ai media o ai leader mondiali, quello che rende potente la richiesta del Sudafrica è l’aver messo insieme tutti i fatti, fornendo una descrizione accurata per arrivare all’accusa: Israele sta commettendo genocidio, si deve fermare e deve pagare.
L’atto d’accusa completo del Sudafrica
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