Un aggiornamento di S.O.S. Gaza dal mattatoio della Striscia
Ospitiamo un post pubblicato sulla pagina del Gaza Freestyle. Ogni ulteriore parola di accompagnamento o commento risulta inutile.
Buon giorno amici e compagne, non troviamo le parole in questo momento, per descrivere quello che sta succedendo in tutte le zone della Striscia di Gaza.
La Striscia di Gaza è l’inferno. I prezzi non sono mai stati cosi alti. 20 euro per un kg di farina, 10 euro per un kg di sale, le verdure sono sopra i 12 euro al kg. L’olio non si trova e l’acqua potabile, arriva una volta ogni 4 giorni. Spendiamo migliaia e migliaia di euro ogni giorno per comprare la materia prima che troviamo. Da dove arriva? sempre dal fottuto mercato nero che ingrassa le tasche dell’esercito occupante e dei contrabbandieri corrotti. E’ uno schifo? Sì!!! ma è l’unico modo per sopravvivere. Continuano a chiederci questa cosa nei commenti sui social, e continuiamo a rispondere la stessa cosa.
Non riusciamo a sentire i nostri compagni che sono al Nord da 2 giorni, abbiamo perso i contatti con la scuola di Jabalia e la cucina di Khan Younis, riusciamo ad aprirla per pochissimi pasti. Non c’è materia prima.
Le distribuzioni di acqua sono quotidiane, ma non riusciamo a soddisfare le richieste che ci arrivano tutti i giorni a tutte le ore. Esistono dei pozzi trovati ancora funzionanti, che aiutano la popolazione, spesso però l’acqua non è buona e crea problemi di salute a centinaia di persone.
Piovono volantini dal cielo su ogni accampamento, Sami ci ha raccontato poco fa che l’esercito occupante spesso chiama direttamente: ”Dovete andarvene, Gaza non sarà più vostra”. Un gioco sadico ed insopportabile, ripetuto per mesi, dall’esercito finanziato da tutto l’Occidente.
La richiesta maggiore resta quella di acqua e di cibo. A Gaza tutti i nostri operatori, mangiano una sola volta al giorno, cercano di dividere il cibo in maniera equa nel campo e si preparano per la possibilità di sfollamenti improvvisi.
Mohammad Alamareen gestisce due punti ristoro, uno a Gaza city ed il secondo è la cucina di Mawasi di Khan Younis, dove il suo team continua a fare i salti morali per produrre più pasti possibile. ‘‘Abbiamo setacciato il cibo dei bancali di WCK, dalle macerie” ci hanno scritto qualche giorno fa, quando i nostri compagni andavano nelle zone bombardate a cercare cibo tra le macerie per cucinarlo nei campi, nella cucina popolare.
Ali il pittore di Gaza, distribuisce tutti i giorni un autobotte di acqua filtrata a Gaza city, nella parte sud di Gaza city verso il mare, dove ha trovato riparo con la sua famiglia dopo lo sfollamento da Dehir al Balah. Le immagini le potete vedere qui sotto o nei post sui nostri canali social.
Cinemaincamp ha fatto una nuova proiezione di cartoni animati, nel campo di Burj sempre nel centro della striscia, dove i famigliari di Yasmine organizzano come possono la comunità rimasta.
Abbiamo mandato diversi fondi anche alle donne delle associazioni del forum femministra. Marah la skaters, Randa e Sarah stanno aiutando le donne ferite e le donne che devono partorire, assistendole come possono. Distribuzione di kit igienici, cibo e acqua sono il lavoro quotidiano che facciamo. In queste settimane siamo riusciti a mettere in contatto delle ragazze gazawe che sono riuscite a partorire da sole con l’aiuto di dottoresse (a cui va tutto il nostro ringraziamento) in video call.
Abbiamo fatto poi degli elenchi di famiglie in difficoltà e abbiamo mandato dei pacchi alimentari e igienici per dare un supporto. La lista delle famiglie è ripresa in questi giorni, abbiamo troppe richieste e sembra la formula migliore che preferiscono in questi momenti dove devono continuamente ”sfollare”. Ci sono tantissime complicazioni dovute alle leggi antiriciclaggio emanate dal governo israeliano. Ad ogni persona a cui mandiamo i fondi, dobbiamo fare un contratto ”lettera” che segue una serie di criteri inutili. Un lavoro enorme che spesso non riusciamo nemmeno a fare perché i documenti dei nostri amici sono scaduti, magari da qualche mese, e non hanno modo di rinnovarli (ci mancherebbe), questo non ci permette di mandare risorse e tutto si incasina ogni volta.
I fondi che stiamo usando al momento arrivano anche dalla campagna che abbiamo lanciato a Febbraio: 100×100 Gaza, che ha raccolto più di 100k ed una parte è stata messa a disposizione dei progetti di SOS Gaza.
L’aggiornamento è finito, cari compagni e compagne come ad ogni aggiornamento non sappiamo che succederà. Non sappiamo se Gaza ci sarà ancora, la cartina attuale è già per metà nelle mani dell’occupante che ormai ha mangiato quasi tutto il territorio. I volti dei nostri compagni e compagne che sono a Gaza, ci impressionano ogni giorno. I capelli caduti, le ossa che sporgono, i denti gialli e quei sorrisi profondi che riusciamo ad incrociare quando ci colleghiamo per qualche minuto anche con il video che procede a scatti e poi, puntualmente, cade.
Una delegazione nostra è stata a Rafah qualche giorno fa, le compagne sono tornate a pezzi, sono riuscite a stare pochissimo tempo sul confine, poi sono state allontanate senza poter fare nulla.
Non siamo riusciti a fermare questo genocidio, stragi su stragi viste in diretta, senza la possibilità di fare nulla. Il senso d’impotenza e la frustrazione galoppano insieme alla rabbia, una rabbia viscerale che ci consente di essere ancora qui a aggiornarvi e fare centinaia di iniziative cortei ed azioni.
In questi mesi di genocidio spesso abbiamo pensato di essere vicini alla fine, ma poi ogni volta non era così. Ieri sembrava che l’Europa volesse rivedere gli accordi economici con Israele, oggi un attentato negli USA cancella e copre tutto l’orrore ed il sangue che scorre.
Nel ringraziarvi per le donazioni, e per i messaggi d’affetto che ci mandate, vi ricordiamo che potete scriverci sulla pagina Facebook per qualsiasi domanda o dubbio.
Stiamo organizzando diverse iniziative, sicuramente 8 giugno al Lambretta ci sarà Meri Calvelli che parlerà della situazione attuale a Gaza, dopo essere stata a Rafah con la delegazione italiana.
Stiamo anche distribuendo Gaza cola per finanziare SOS Gaza, trovate tutte le informazioni sulle nostre pagine social.
Grazie per tutto, se potete portate una bandiera dove passa il giro d’Italia!
Al prossimo aggiornamento.
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