Sconfiniamo! – Mobilitazione contro le politiche razziste e repressive

SCONFINIAMO!
Mobilitazione contro le politiche razziste e repressive – Milano, 18 dicembre 2022.

Chi crede nel diritto di tutte e tutti di vivere in una società senza confini, che accolga le persone indipendentemente dalle origini, dalla condizione economica, sociale e fisica, oggi non può restare immobile ad assistere all’applicazione di norme ingiuste e discriminatorie, strumenti che l’attuale governo si è ritrovato in consegna e fa propri, frutto di decenni di trasversali politiche razziste e repressive in materia di immigrazione e anche di gestione del dissenso.

E’ ora di “sconfinare”, sabotare e abolire i confini, materiali ed ideali, che negli anni hanno assunto mille volti, ma che da sempre producono morte e sofferenza, separano terre e persone, negano i diritti fondamentali.

“SCONFINIAMO!” per abolire i trattati segreti che producono lager, violenze e discriminazioni.
Torture e violenze fisiche e psicologiche sono all’ordine del giorno ai confini della Fortezza Europa, frutto di accordi segreti con governi antidemocratici come quelli di Turchia, Libia e Tunisia, accordi che portano anche la firma di Minniti e Lamorgese, che prevedono fiumi di denaro per trattenere ad ogni costo (anche in termini di diritti umani) chi fugge da guerre, dittature, cambiamenti climatici, spesso conseguenze di politiche europee predatorie che perseguono nuove forme di colonialismo.

“SCONFINIAMO!” contro la criminalizzazione della solidarietà e delle ONG.
Le politiche di contrasto all’immigrazione dal sud globale hanno reso il Mediterraneo una fossa comune: dai porti chiusi, ai “taxi del mare”, al Codice di condotta del Ministro Minniti, all’accoglienza differenziata, arrivando oggi ai “carichi residuali” degli “sbarchi selettivi” di Piantedosi. Mentre l’agenzia Frontex ha legittimato la violenza di tutte le polizie europee ai confini, con una particolare ferocia sulla rotta Balcanica.

“SCONFINIAMO!” contro i luoghi dei sequestri di Stato.
Hotspot, CARA, navi quarantena, CPR e gli stessi centri di accoglienza, fatiscenti, sovraffollati, privi dei servizi necessari, veri e propri luoghi di alienazione, che diventano parte di un sistema repressivo che priva le persone della propria dignità, alimentando disagio sociale.

“SCONFINIAMO!” per la regolarizzazione generalizzata di tutt*.
Abbiamo assistito al ripetersi di sanatorie centellinate ogni dieci anni che si rivelano vere e proprie beffe, lasciando le vite di lavoratori e lavoratrici e delle loro famiglie in sospeso per anni. Le sanatorie sono una toppa peggio del buco, fondate come sono, sul riconoscimento della persona solo in ragione della propria forza lavoro, negando i legami costruiti nel tempo e circoscrivendo opportunità ai settori lavorativi meno qualificati utili alla nostra economia. Queste sanatorie non sono la risposta!

“SCONFINIAMO!” per la libertà di movimento.
L’impianto normativo che regola le leggi sull’immigrazione produce volutamente “clandestinità”, favorisce lo sfruttamento del lavoro nero e il caporalato, sottoponendo le persone ad un continuo ricatto e privandole nei fatti del diritto ad una vita e ad un alloggio dignitoso; ne sono una conseguenza le baraccopoli delle campagne agli insediamenti abusivi ai margini delle metropoli. Le migrazioni costituiscono un fenomeno strutturale e inarrestabile; impedire nei fatti, con la pretesa di “gestire i flussi”, l’acquisizione di un titolo di soggiorno, attraverso anche lo svuotamento del diritto di asilo e la demonizzazione delle migrazioni economiche di chi fugge “solo” dalla fame e dalla povertà, è il segno dell’incapacità di visione della politica di fronte ad una sfida globale.

“SCONFINIAMO!” per l’accesso effettivo alla protezione internazionale per tutt*.
Tra chi ha diritto alla protezione internazionale, almeno sulla carta, ci sono ogni anno in Europa e in Italia migliaia di persone che lasciano il proprio Paese a causa di persecuzioni e leggi repressive e oscurantiste. In casi come quelli delle donne vittime di violenza, delle persone LGBTIQ+ vittime di discriminazione, delle giovani coppie con figli e dei minori non accompagnati, anche nella stessa Milano che pretende di essere all’avanguardia dei diritti civili, le modalità di accesso alla procedura per la richiesta di asilo e l’organizzazione dei percorsi e degli spazi di accoglienza non sono in grado di rispondere alle loro specifiche esigenze mediche, relazionali e sociali, disattendendosi così le norme fondamentali anche stabilite a livello internazionale. Le stesse barriere, anche fisiche, ostacolano i pieni diritti delle persone con disabilità o neurodivergenti o con disagio psichico, sempre più dilagante.

“SCONFINIAMO!” per una piena cittadinanza di chi nasce, cresce e vive in Italia.
La realtà di un paese in continua trasformazione da oltre trent’anni sfida l’ipocrisia dei continui annunci di una legge sullo ius soli. Quasi il 25% della popolazione residente a Milano è di origine straniera, meno del 5% ha diritto di esprimere i propri rappresentanti perchè anche quando ci sono i numeri in parlamento, non è mai “il momento giusto” !

“SCONFINIAMO!” per la chiusura definitiva di tutti i Centri di Permanenza per il Rimpatrio.
Sono 10 i CPR aperti nel corso degli ultimi anni e sono veri e propri lager nostrani, compreso quello di via Corelli a Milano, in cui le persone vengono trattenute in condizioni vergognose, senza aver commesso alcun crimine. La detenzione amministrative per le persone migranti ha una storia lunga che dalla legge Turco-Napolitano, passando dal Viminale di Minniti, Salvini e Lamorgese, ha causato oltre trenta morti di Stato. All’interno dei CPR sono legittimate continue e ripetute violazioni dei diritti umani, detenzioni e deportazioni contrarie ad ogni convenzione internazionale, a danno di persone che pagano sulla propria pelle l’impossibilità di ottenere e mantenere un permesso di soggiorno con l’attuale legislazione.

“SCONFINIAMO!” per l’accesso ai diritti fondamentali per tutt*.
Le politiche nazionali e locali discriminano nell’accesso ai servizi e ai diritti fondamentali, fra tutti il diritto alla casa, alla salute e allo studio, determinanti per garantire alle persone una vita degna. L’ostacolo è la previsione di requisiti come la cittadinanza, la residenza, un certo livello di reddito, la disponibilità di un permesso e di un lavoro a tempo indeterminato, il riconoscimento dei titoli di studio, l’assenza di efficaci interventi contro le discriminazioni e per l’inclusione sociale, di politiche per l’abitare dirette ai ceti più poveri. Questo determina nei fatti una condanna alla marginalità.

“SCONFINIAMO!” contro la retorica della sicurezza e del decoro e la repressione del dissenso.
La progressiva erosione dei diritti alle libertà personali e di movimento, portata avanti attraverso il subdolo binomio sicurezza – immigrazione e grazie a strumenti e provvedimenti quali taser, daspo, detenzione amministrativa, inasprimento dei reati di blocco stradale, occupazione di terreni ed edifici, norme “antipiazza” e da ultimo l’ipocrita norma “antirave”, crea pericolose eccezioni ai diritti di tutte e di tutti e introduce strumenti repressivi generalizzati, che puntualmente colpiscono sempre chi è fragile o diverso o chi semplicemente dissente: un’opera iniziata dai decreti del “decoro” di Minniti, perfezionata nei decreti-sicurezza Salvini lasciati intatti da Lamorgese, consegnati pronti a Piantedosi nelle mani del nuovo governo fascista.

“SCONFINIAMO!” oltre la favola di Milano città modello di accoglienza.
Negli ultimi anni è evidente l’aumento del numero delle persone che vivono in strada, così come la crescita delle condizioni di vulnerabilità e di disagio sociale, economico e psicofisico delle persone, che siano immigrate, o italiane, e la risposta è e rimane emergenziale: emergenza freddo, emergenza profughi, emergenza abitativa.
La bugia della favola dell’accoglienza non regge neanche a Milano; anche qui le scelte politiche, facendosi scudo di falsi temi quali legalità e sicurezza, negano diritti fondamentali e in primo luogo la residenza a chi vive stabilmente in città in condizioni di fragilità (senzatetto, occupazioni abitative, persone migranti, spesso anche se con permesso) e si appellano a pretesti come la competenza territoriale per limitare l’accesso ai dormitori a chi è di passaggio; tollerano e avallano le modalità d’intervento degradanti degli uffici immigrazione e della polizia locale, così come la deportazione di persone innocenti e le pessime condizioni di reclusione di cui sono vittime solo perchè straniere.

Vi invitiamo a “sconfinare” insieme: contro la violenza delle frontiere e del pregiudizio, contro chi alimenta la paura dello “straniero” o del “diverso”, contro chi demonizza il dissenso, vero indice della qualità di una democrazia.

Non vogliamo una città e una società che discriminino per l’accesso ai diritti fondamentali.
Vogliamo servizi accessibili per tutte e tutti, con e senza permesso di soggiorno, cittadinanza italiana, o residenza!
Vogliamo una società che permetta a tutte le persone che ne fanno parte, con o senza documenti, di viverla da cittadin* senza relegarle ai margini!

“SCONFINIAMO!
In occasione della #AbolishFrontex week e della Giornata Internazionale delle Persone Migranti.
l’appuntamento è per il
18 dicembre ore 14:30
a Milano, piazza Duca d’Aosta
Per adesioni, posta in questo evento!

Collettivo Passpartout, Cambio Passo, I Sentinelli di Milano, Mai più Lager – No ai CPR, Milano in Comune Municipio 3, Rete della Conoscenza Milano, AccoglierSi, ASGI – Associazione Studi Giuridici Immigrazione, Associazione NAGA Milano, Cantiere Milano, Collettivo Kasciavit, Collettivo Zam, Dimensioni Diverse, Lambretta, MAAMS – Milano Antifascista Antirazzista Meticcia e Solidale, Memoria Antifascista, Milano Senza Frontiere, Mutuo Soccorso Milano APS, Partito della Rifondazione Comunista Federazione di Milano, Porti Aperti e Permesso di soggiorno per Tutti e per tutte, PRC/SE Lombardia, Progetto 20k, Sinistra Anticapitalista Milano.

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Una risposta a “Sconfiniamo! – Mobilitazione contro le politiche razziste e repressive”

  1. Enzo Barone ha detto:

    Scegliere di restare umani (Vittorio Arrigoni)

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