Lettera aperta sulla brutalità della polizia contro l3 student3 e contro la censura della solidarietà con la Palestina alla Freie Universität Berlin

Scriviamo questa lettera in qualità di student3 e accademic3 non di ruolo provenienti da varie istituzioni di tutto il mondo per esprimere la nostra solidarietà all3 student3 che si battono per una Palestina libera e la nostra indignazione per la decisione della Freie Universität (FU) di Berlino di chiamare più di cento agenti di polizia contro l3 student3 e di sgomberare con la forza un’occupazione non violenta. Questa estrema escalation di repressione contro l3 student3 e la continua messa a tacere delle voci a favore della Palestina rappresenta un tradimento dei principi stessi della libertà di espressione che le istituzioni di istruzione pubblica dovrebbero difendere.

Mentre la distruzione di Gaza da parte dell’IDF ha raggiunto livelli simili alle più devastanti campagne di bombardamento della storia – superando la distruzione di Aleppo, Mariupol o, relativamente, quella della Germania nella seconda guerra mondiale – Israele continua a negare elettricità, carburante e acqua a più di due milioni di palestinesi. In questo contesto orribile, assistiamo alla deliberata presa di mira dell3 student3 che si battono per la fine di questo genocidio, in particolare delle voci palestinesi, arabe, musulmane ed ebree.

Di conseguenza, guardiamo alle azioni intraprese dall3 student3 della FU per quello che erano: un appello per la fine dell’assalto in corso a Gaza e uno sforzo per rompere il discorso unilaterale dell’università.
Il 19 dicembre, un gruppo di student3 ha occupato un’aula della FU di Berlino per trasformarla in uno spazio aperto al dialogo, di cui l3 student3 sentivano la mancanza. Il gruppo formato ad hoc FU Students for a Free Palestine ha organizzato una serie di conferenze e workshop con l’obiettivo di fornire interventi critici e basati sui fatti nel repressivo discorso accademico tedesco intorno alla Palestina. L3 student3 hanno anche chiesto all’università di esprimersi per un cessate il fuoco, di rifiutare l’uso della definizione di antisemitismo dell’IHRA a favore di quella della Dichiarazione di Gerusalemme e di proteggere e ascoltare veramente tutt3 l3 sue/suoi student3 palestinesi, arabi, musulmani ed ebrei.

Come documentato dai filmati condivisi sui social media e nel suo comunicato stampa, l’occupazione universitaria ha dovuto affrontare le molestie di individui disturbatori e di un piccolo gruppo di contro-protestanti per tutta la giornata. In un’imprudente dimostrazione di scarsa capacità di giudizio che ha messo in pericolo l3 student3, l’università ha obbligato l3 organizzator3 a permettere all3 contro-protestanti aggressiv3 di entrare nello spazio occupato, minacciando lo sgombero da parte della polizia in caso di mancato rispetto. Nonostante questi ordini, l’università ha messo in atto la sua minaccia con l’inganno solo poche ore dopo, quando oltre 100 agenti di polizia sono arrivati in tenuta antisommossa e hanno portato via con la forza l3 student3 dall’aula. Oltre 20 student3 sono stat3 scelt3 individualmente, apparentemente sulla base di un profilo razziale, e arrestat3. Si tratta di una grave violazione dei principi di equità e antidiscriminazione della FU di Berlino e del suo obbligo di proteggere e tutelare il benessere dell3 student3.

Tra gli altri workshop e conferenze, lo sgombero ha portato alla cancellazione della conferenza a distanza del Prof. John Keane, intitolata “The Future of Universities in Troubled Times” (Il futuro delle università in tempi difficili), che era stata programmata per affrontare proprio questi problemi di silenziamento. John Keane ha poi dichiarato sui social media che l’arresto di student3 riunit3 per assistere a una conferenza è stato il “primo nella [sua] carriera”.

Durante la giornata, #exmatrikulation (termine che si riferisce all’espulsione dell3 student3 dall’università) è diventato un trending topic sui social media tedeschi, mentre la stragrande maggioranza dei media tedeschi ha prodotto affermazioni diffamatorie senza nemmeno una pretesa di prove. L’atteggiamento ambivalente della FU di Berlino è stato un fattore chiave nel rafforzare queste false narrazioni. Mentre sia l’università che la polizia hanno ammesso che non c’erano state segnalazioni di incidenti antisemiti durante l’occupazione, l’università ha comunque cercato di giustificare lo sgombero collegandolo a una politica di “tolleranza zero” nei confronti dell’antisemitismo. La FU di Berlino, come la maggior parte delle università tedesche, ha adottato la definizione IHRA di antisemitismo. L’antisemitismo, infatti, è vivo e vegeto in Germania. Eppure, sembra esserci poca preoccupazione per l’ulteriore istituzionalizzazione delle politiche e delle ideologie di estrema destra. Come molti hanno notato, l’antisemitismo tedesco è stato spostato e trasformato in “antisemitismo importato”. In linea con la definizione dell’IHRA, viene spesso definito “antisemitismo verso Israele”.

Come accademic3, student3 e membri di altri istituti di ricerca, siamo molto preoccupat3 per l’impatto di questa azione sul pensiero indipendente e critico e sulla produzione di conoscenza. La FU di Berlino e altre università tedesche che stanno applicando misure repressive uguali o peggiori stanno minando uno dei pilastri delle istituzioni accademiche: lavorare attraverso le differenze e rispettare la dissidenza.
L’effetto di autoisolamento che questi sviluppi hanno sul mondo accademico tedesco sta già cominciando a manifestarsi. Ci sono stati diversi casi di studios3 e artist3 coscienzios3 che hanno rifiutato inviti da parte delle università tedesche e vi è stata almeno una dimissione.

Chiediamo alla Freie Universität di Berlino di smettere di mettere a tacere e censurare le voci che si esprimono a sostegno della lotta del popolo palestinese per i diritti umani e la liberazione, di ritirare ogni accusa legale contro l3 student3 che sono stat3 arrestat3 e di dichiarare che nessun3 dell3 student3 che si sono impegnat3 in una protesta pacifica alla FU di Berlino subirà ripercussioni legali o accademiche per la loro difesa. Chiediamo inoltre che alla FU di Berlino vengano creati e alimentati spazi che favoriscano l’apprendimento e la discussione critica e fondata sulla situazione in corso in Palestina/Israele.
Ribadiamo la nostra solidarietà all3 student3 che sono stat3 brutalmente sgomberat3. L3 elogiamo per la loro coraggiosa e incrollabile affermazione del loro sostegno alla liberazione palestinese e del loro diritto alla protesta, alla libera espressione e al libero apprendimento.

In solidarietà,

Iniziativa transnazionale di solidarietà universitaria

COLLECTIVES/ORGANISATIONS:
Student Coalition Berlin
Autonomous Zone (Bard College Berlin)
Middlebury Students for Justice in Palestine
UM Students for Palestine – Maastricht University
Feminists of Maastricht – Maastricht University
Palästina Spricht Freiburg
notinournameUdK – student collective
Stand UP for Palestine (University of Potsdam)
Student Collective TU Berlin
India Justice Project
Students for Palestine The Hague, NL
Groningen for Palestine
Secretario de Prensa de la Asociación Gremial Docente de la UBA
Bard College Berlin Student Union
Students for Palestine Göttingen
Giovani Palestinesi d’Italia
Rete Studentesca per la Palestina – Napoli
Die Angewandte University of the Applied Arts Vienna Free Palestine
Common Ground Studio
Agrupación de Estudiantes 21 de junio FEUU Uruguay
Internationale Flamme Frankfurt am Main – dekoloniale Bildung
Dravidians for Palestine
Students for Palestine Leipzig
notinournameHU
Beuth HOchschule
Bloque Latinoamericano Berlín
Students for Palestine Halle
Gaza FREEstyle

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Una risposta a “Lettera aperta sulla brutalità della polizia contro l3 student3 e contro la censura della solidarietà con la Palestina alla Freie Universität Berlin”

  1. Sara ha detto:

    Stop genocide

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