#NoTranslationNoJustice: nasce la campagna europea lanciata da Iuventa Crew

Criminalizzare le persone in movimento e coloro che le aiutano a resistere alla pericolosa e mortale lotta per il superamento delle molteplici frontiere dell’UE non solo è crudele ma è diventata una pratica quotidiana e un business. I Paesi europei stanno mettendo in campo svariati metodi per impedire alle persone di raggiungere un luogo sicuro. Pur continuando a non fornire vie legali e sicure, gli Stati dell’UE si affidano invece a una sistematica criminalizzazione delle persone in movimento e di coloro che operano in solidarietà con loro.

La negazione di un’adeguata traduzione e di un’interpretazione sostanziale è un ostacolo che spesso le persone di lingua straniera non riescono a superare, in quanto il diritto ad una partecipazione effettiva nel caso di un procedimento contro di loro è sistematicamente negato dalle autorità, dal primo contatto con la polizia fino ai pubblici ministeri e ai giudici. Questa condizione ingiusta colpisce principalmente tutti gli imputati di lingua straniera, come noi della Iuventa, ma più gravemente coloro che non dispongono di un sufficiente capitale socio-economico o di ampie reti sociali o di solidarietà per proteggersi come ad esempio coloro che arrivano alle frontiere europee in imbarcazioni sovraffollate o coloro che vengono rinchiusi nei campi dove non c’è spazio che per la sopravvivenza quotidiana. L’elevato numero di condanne e detenzioni in relazione “all’ ingresso o soggiorno non autorizzato” e al “favoreggiamento” si basano su testimonianze, documenti firmati e udienze in tribunale in cui il diritto fondamentale di un’effettiva partecipazione al proprio procedimento, come garantito dall’ordinamento giuridico europeo, viene sistematicamente negato. Pertanto, questo va inteso come un’altra faccia della guerra dell’UE contro le persone in movimento e l’ennesimo muro della Fortezza Europa contro il quale le persone devono scontrarsi.

Noi, imputati della Iuventa, ne siamo colpiti e ci opporremo! Allo stesso tempo, siamo in solidarietà con coloro che devono lottare per i loro diritti e la loro libertà in queste condizioni – con tutti quelli che si trovano nelle carceri, nei campi e che devono confrontarsi con le autorità. Ci appelliamo a voi – a coloro che sostengono queste persone nonostante queste condizioni, a quelli di voi il cui lavoro è mal retribuito e quindi sistematicamente svalutato, a coloro che lottano quotidianamente contro gli ostacoli causati dall’ignoranza dello Stato e dalla loro arbitrarietà – di condividere le vostre esperienze, la vostra rabbia e la vostra collera, di renderle visibili!

Scarica da questo link il Call to Action Kit per partecipare alla campagna

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