Via Corelli – Meno di due settimane d’apertura. E una rivolta
Ieri rivolta nel Cpr con quattro feriti.
Non si è dovuto attendere molto per assistere alla prima rivolta da parte degli “ospiti” del “nuovo” Cpr di via Corelli.
La struttura è entrata in funzione il 30 settembre con il trasferimento dei primi migranti e già quel giorno gli attivisti e attiviste antirazziste hanno inscenato una prima mobilitazione bloccati dalla Polizia a pochi metri dalla struttura.
La rivolta di ieri è scoppiata nel pomeriggio quando una trentina di quelli che sono a tutti gli effetti dei detenuti hanno iniziato a protestare per le condizioni di vita nel centro. Due ragazzi, dopo essere riusciti a salire sul tetto della struttura sono riusciti a fuggire per essere bloccati a riportati nel Cpr dopo poco. Cariche all’interno del centro di detenzione con il risultato di 4 feriti.
Imbarazzanti gli articoli usciti sui media mainstream. Tutti identici. Tutti con le stesse parole e la stessa punteggiatura. Evidentemente si è pensato bene di scopiazzare qualche comunicato stampa di via Fatebenefratelli.
Sono passati ormai 21 anni dall’apertura dell’allora CPT di via Corelli. E già allora una parte consistente della metropoli si era mobilitata per la sua immediata chiusura.
Giova ricordare che queste strutture di detenzione per migranti sono state ideate e introdotte in Italia grazie alla legge Turco-Napolitano approvata nel 1998 dall’allora governo di centro-sinistra guidato da Romano Prodi. Ed è stato un nuovo ministro “di sinistra”, il muscolare Marco Minniti, a riabilitare l’idea delle strutture detentive per stranieri dopo un lungo periodo in cui queste erano cadute in disgrazia. I Centri di Permanenza e Rimpatrio, nuovo nome degli ex-CPT e poi ex-CIE, sono infatti stati reintrodotti nel 2017 sotto il governo Gentiloni.
Ma torniamo a via Corelli.
Proprio quest’anno è caduto il ventesimo anniversario del corteo che, nel gennaio 2000, terminò con incidenti a poche centinaia di metri dalla struttura. E negli ultimi anni Milano ha visto scendere in piazza ben tre manifestazioni con migliaia di persone per chiedere di non riaprire la vergognosa struttura che si trova a pochi passi dal parco Forlanini.
Tutto inutile.
Nonostante il “supercattivo” Salvini non sia più Ministro dell’Interno, la Lamorgese non si è discostata molto dalla linea tracciata dal leader della Lega e, prima di lui, da Minniti (come abbiamo ben visto nel nuovo Decreto Sicurezza, la tipica montagna che ha partorito il topolino). Il CPR ha dunque riaperto. E a questo ha contribuito l’atteggiamento pilatesco dell’amministrazione milanese che non c’era e se c’era dormiva.
La storia di via Corelli, oltre a una storia di scarso rispetto dei diritti umani, è però anche una storia di rivolte continue. Celebri quelle del 2005 e del 2010.
Staremo a vedere come la situazione si evolverà nelle prossime settimane.
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