Milano, 5.000 in corteo per gridare: “Basta morti in mare!”
Ieri oltre al corteo di Milano manifestazione antifascista a Firenze e in solidarietà a Cospito a Torino. Primi segnali di reazione dell’opinione pubblica di sinistra dopo mesi di stordimento?
Dopo lo sciopero per la giustizia climatica di venerdì ieri la piazza milanese si è nuovamente animata per un’iniziativa convocata dalle una serie di Ong che si occupano di salvataggi in mare a seguito dell’emozione sollevata del terribile naufragio di Cutro in provincia di Crotone dove, al momento, si contano 70 morti tra i profughi che cercavano di raggiungere le coste italiane. Tra gli organizzatori della piazza di ieri c’erano quindi Mediterranea Saving Humans, Medici Senza Frontiere, ResQ, Emergency, Iuventa Crew, Sea Watch e Open Arms. Ad aggiungere rabbia alla rabbia ci ha pensato il solito Piantedosi (che si alterna con Valditara) con dichiarazioni inaccettabili che hanno provato a scaricare per l’ennesima volta la colpa sulle vittime del naufragio.
La manifestazione ha iniziato a radunarsi alle 14,30 in piazza Oberdan che si è ben presto riempita. Da un camion si sono susseguiti una serie di interventi che hanno duramente attaccato la politica legge e ordine del Governo Meloni che, va ricordato, si inserisce nel solco di una “tradizione” inaugurata dall’allora Ministro dell’Interno del PD Marco Minniti.
Ci si è successivamente mossi in corteo verso Stazione Centrale in una zona attraversata da moltissimi migranti e palcoscenico negli anni di varie maxioperazioni poliziesche tutte tese a fare sfoggio di forza e muscoli.
Milano dunque si mostra ancora una volta sensibile sul tema dell’antirazzismo e dei migranti come già successo diverse volte negli ultimi anni partendo dalla vicenda della Caserma Montello passando alla marcia del 20 maggio 2017 e alla grande manifestazione dopo i fatti di Macerata per finire con le mobilitazioni del 2018 e 2019 contro il CPR.
E se dobbiamo parlare di migranti proprio in questa fase i due luoghi dove tenere alta l’attenzione sono proprio il CPR di via Corelli dove settimana dopo settimana arrivano notizie sempre più terribili (e negli stessi giorni in cui, a causa delle continue rivolte si annuncia la chiusura del CPR di Torino) e l’ormai famigerato buco nero di via Cagni con le sue infinite code al gelo notturno in attesa di chiedere la protezione internazionale.
Sempre ieri decine di migliaia di persone hanno sfilato a Firenze dopo l’assalto squadrista squadrista al Liceo Michelangiolo, il silenzio del Governo Meloni sulla vicenda e i maldestri tentativi di minimizzare da parte del Ministro Valditara che invece di solidarizzare con gli studenti pestati dai fascisti trova il tempo di minacciare chi ha deciso di schierarsi con loro.
In serata si è invece svolto a Torino un corteo in solidarietà ad Alfredo Cospito che ha ripreso lo sciopero della fame totale e le cui condizioni, dopo il nuovo trasferimento a Opera hanno ripreso a peggiorare. La manifestazione è terminata con cariche, lancio di lacrimogeni e uso massiccio di idranti da parte delle Forze dell’Ordine che hanno inseguito i manifestanti sino alla sede di Radio Blackout che stava seguendo in diretta gli avvenimenti lanciando dei lacrimogeni che hanno avvolto anche un campetto di calcio dove un gruppo di bambini aveva appena terminato una partita. Proprio ieri l’ONU (non certo accusabile di essere un’associazione sovversiva!) ha preso posizione in favore del detenuto anarchico chiedendo all’Italia il rispetto della dignità e dell’umanità del detenuto.
Prossimo appuntamento? Tra tre giorni. Nelle piazze dello sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo.
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