Scioperare contro il genocidio non è violenza – Un appello

Immagini e parole sono il nostro strumento di lavoro, sappiamo essere qualcosa di vivo che può mutare significato velocemente.

Lunedì 22 settembre l’Italia è stata bloccata: in oltre 100 città si è manifestato per dire basta al genocidio a Gaza e per chiedere la fine del massacro del popolo palestinese. Stanche e stanchi di anni di connivenza da parte dei governi del mondo, persone di ogni tipo, età, classe, religione hanno deciso che era necessario cambiare registro.

Da ieri la politica parla di “violenza” e “vandalismo” per un paio di vetrate della Stazione Centrale di Milano cadute durante scontri tra manifestanti e Polizia. Scontri evitabili se chi governa e gestisce l’ordine pubblico sapesse fare il proprio lavoro e gestire la forza moltitudinaria che assediava la Centrale, mentre in altre città altre stazioni, porti e autostrade erano bloccati. Violenza è stare in silenzio davanti al massacro di un popolo, violenza è portare in un carcere minorile chi ha manifestato, violenza è costruire una narrazione di comodo davanti a una massiva espressione di contrarietà alla guerra, all’occupazione coloniale e all’inazione del governo Meloni.

Chi ha cercato di entrare in Centrale ha certo usato modalità muscolari per forzare il blocco di Polizia, ma non ha seminato il panico come hanno fatto invece gli agenti che, a un certo punto, hanno sparato decine e decine di lacrimogeni, alcuni anche verso chi faceva foto dai balconi di via Vittor Pisani. Come artisti e artiste sogniamo un mondo di pace, ma non cadiamo nel tranello di trasformare momenti di resistenza e di rabbia collettiva in una subdola giostra di trasformazione di concetti e immagini.

Violenza è tante cose, tante cose che rinneghiamo e disprezziamo, ma la violenza non è bloccare una stazione in un giorno di sciopero generale per provare a fermare il più grande genocidio di questo secolo, né l’insubordinazione ai silenzi complici di chi ci governa.

Confidiamo che chi è stato arrestato sia presto liberato e che il governo italiano si attivi per fermare il genocidio a Gaza, iniziando a cancellare tutte le forme di rapporto economico con Israele.

Massimo Carlotto, Punkreas, Chullu, kuTso, Massimo Roccaforte, Cinzia Delorenzi, Ratzo, Shah, Paolo Sollecito (insegnante di Yoga), Collettivo Micorrize, Robin Scheller, Assalti Frontali, Frode, Andrea Van Cleef, Atomo Tinelli, Bandabardò, Ivan il Poeta, Teatro, Shandon, The Magnetics, The Soul Rockets, Giorgia Battocchio, Bull Brigade, Andrea Kiv, Modena City Ramblers, Walls of Milano, Gik, Zibe, Lilo, Max Pisu, Beatrice Schiros, Paui Galli, Nicoletta Daino, Giulio Cavalli, Cristina Donati Meyer, Marco Philopat, Mattia Tombolini, Flavio Ferri, Lele Sacchi, Alberto “Bebo” Guidetti, Riccardo Iellen, Manolo Perazzi, Cult of Magic, Mowlab/Il filo di paglia, Zerocalcare, Vintage Violence, Sandrone Dazieri, Banda degli Ottoni, Lara Guidetti e Saverio Bari / Sanpapiè, Alessio Tagliento, Pierpaolo Capovilla, Motus, Titta C. Raccagni e Barbara Stimoli/ultimabaret, Choreography, Emanuele Braga, Federico Aldovisi, Associazione Torino 80, Benedetta Casagrande, Cosetta Adduci, Arianna Pollini, Manuele Laghi, Urbansolid, Alvise Gioli, Michele Losi, Ennio Bruno, Andrea Pomini, Sergio Gambino, Davide Galipò, Luca Gringeri, Cristiano Bergomi, Enrico Pittaluga, Simone Amodeo, Ivan Cuoco, Marco Cacciola, Anna Serlenga, Annamaria Ajmone, Maria Paola Zedda Le Alleanze dei Corpi, Maddalena Fragnito, Roberta Paolini, Monica Faggiani, Giulia Maino, Angela Sajeva, Susunna Ravelli, Barbara Piovella, F. De Isabella, Graziano Sirressi, Luca Mammoli, Generazione Disagio – collettivo artistico, Paola Galassi, Chiara Tarabotti, Eliana Cristiani, Giuls Paoli, Alessandro Garzella, Alice Pavan, Laura Torterolo, Paola Bianchi, Stefano Rocco, Fausto M. Sciarappa, Paola Galassi, Sara Capanna, Eugenia Amisano, Carolina Cangini, Olivia Gozzano, Roberto Vassallo, Nixie, Francesco Virga, DescargaLab, Ilaria Depari, Andrea Fumagalli, Anna Casaglia, Effimera, Junior Sprea.

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9 risposte a “Scioperare contro il genocidio non è violenza – Un appello”

  1. Susanna Sinigaglia ha detto:

    Il genocidio a Gaza è la campana di morte che vuole suonare anche per noi

  2. Susanna Sinigaglia ha detto:

    Ogni mattina comincia con la conta dei morti su Gaza…

  3. Susanna Sinigaglia ha detto:

    Non ho più parole

  4. Anna Rispoli ha detto:

    firmo l’appello

  5. Massimo ha detto:

    Ho scioperato da Brera massimo mazzone

  6. Carola Spadoni ha detto:

    Sottoscrivo l’appello

  7. Arianna Cabras ha detto:

    Sottoscrivo l’appello

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