Denunce per l’occupazione della sede dell’Unione Europea in solidarietà col popolo palestinese
A giugno, a ridosso delle elezioni in Parlamento Europeo, un centinaio di student* e attivist* hanno piantato le tende nella sede a Milano dell’Unione Europea, in continuità con le acampade in tutto il mondo, chiedendo un cessate il fuoco immediato sulla striscia di Gaza, denunciando il genocidio in corso per mano del governo israeliano e Netanyahu.
È notizia di questa settimana l’avvio di 3 provvedimenti giudiziari nei confronti di 3 student* della Statale di Milano.
Questa mossa della Questura di Milano, di cui ormai è chiara la direzione imposta da Roma, si inserisce perfettamente nel manifesto ideologico messo in campo dal governo, che si sta concretizzando con la imminente discussione in senato del DDL Sicurezza 1660, che punta a reprimere il dissenso e la libertà di movimento dell* cittadin*, come mai è stato solo pensato nella storia della nostra Costituzione.
Mettendo il luce, di fatto, che in Italia siamo di fronte a un attacco diretto alla emocrazia.
Saltano all’occhio le tempistiche di questi provvedimenti: non a caso, infatti, arrivano a ridosso della Prima al Teatro La Scala di Milano, il 7 dicembre. Da tempo, un’asse cittadina contro lo stato di guerra e il DDL 1660 ha lanciato una larga mobilitazione che vada in contraddizione alla solita sfilata dei vari La Russa&Co. Con l’obiettivo di sfruttare tutta quella visibilità per denunciare la svolta autoritaria che sta travolgendo il nostro Paese, e per darci appuntamento a Roma, Sabato 14 dicembre, per una grande manifestazione nazionale che preceda la di discussione in senato del Disegno di Legge. Bisogna insieme mettere un argine al nulla che avanza, ribadendo l’idea che siamo di fronte a misure di restrizione della libertà straordinarie, e allora straordinaria e conflittuale sarà la nostra risposta.
Chiudiamo con un ultimo messaggio: queste modalità, messe in campo dalla controparte per noi, non fanno altro che buttare benzina sul fuoco dell’opposizione che si sta creando attorno al Governo Meloni e denotano, e lo diciamo senza problemi, che a Roma la notizia è arrivata forte e chiaro.
Ci vediamo a Roma.
Ci vediamo nelle scuole e nelle università.
Ci vediamo dovunque.
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