Primo Daspo urbano per una fermata del 22 settembre
Ancora repressione: una delle due compagne, studentessa universitaria arrestata il 22 settembre durante il corteo dello sciopero generale, ha ricevuto il Daspo da alcune zone della città, non solo dalle zone rosse. Le è proibito di accedere a Stazione Centrale vietandole così l’utilizzo di mezzi pubblici come treni e metropolitana che partono dalla stazione in questione.
Si tratta di una limitazione della libertà di movimento che colpisce una giovane donna che non è stata in silenzio di fronte all’occupazione, all’assedio e all’apartheid e ha lottato contro il genocidio del popolo palestinese perpetrato dall’entità sionista.
Lo abbiamo già detto: di fronte a un genocidio non ci possono essere capri espiatori che paghino per un movimento di massa.
La marea è ormai alta e queste misure repressive non fanno che aggravare la complicità del governo e delle istituzioni italiane con la pulizia etnica e il tentativo di cancellare la Palestina.
Siamo in un momento delicato. Le barche della Sumud Flotilla sono a un giorno di navigazione dalla Striscia di Gaza e stanno già subendo intimidazioni da parte della marina israeliana.
Mentre attendiamo con il fiato sospeso continueremo ad essere presenti nelle piazze per l’autodeterminazione del popolo palestinese e la libertà per chi alza la voce contro le ingiustizie.
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